Un periodo di transizione e poi i voucher saranno aboliti

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Alla fine vince la linea drastica per evitare il referendum. Nemmeno le famiglie potranno utilizzare i buoni lavoro. Dalla commissione lavoro l’ok all’abrogazione.

ROMA – “Dopo un lavoro teso a ridurre l’uso sbagliato dei voucher, si è arrivati attraverso un’operazione corale ad accogliere la proposta che li abroga completamente». Lo ha annunciato la presidente della commissione Lavoro Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta. E in serata la commissione ha infatti approvato l’eliminazione dei voucher, votando a favore dell’emendamento che abroga gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act dedicati al lavoro accessorio. L’emendamento prevede anche un periodo transitorio – fino al 31 dicembre 2017 – in cui si potrà continuare ad utilizzare i buoni lavoro già acquistati. Il governo, nel cdm di venerdì, dovrebbe tradurre in decreto questa decisione della commissione, di conseguenza dall’entrata in vigore dello stesso i buoni lavoro non potranno più essere venduti.

Fase transitoria. Chi ha già acquistato voucher potrà utilizzarli fino a smaltimento, la data è ancora da definirsi. «Bene il risultato raggiunto — commenta la relatrice – che è frutto di un lavoro corale. Non vorremmo che il governo introduca strumenti simili ai voucher sotto altre forme. Sulla flessibilità si decida di concerto con le parti sociali e il Parlamento».

I commenti del sindacato. «Noi continuiamo la campagna elettorale e la nostra mobilitazione. Vediamo che il governo avrebbe in programma un intervento e, se questo dovesse corrispondere ai quesiti, lo considereremmo uno straordinario risultato, ma, come noto, deve essere una legge». Questo il commento a caldo di Susanna Camusso, alla guida della Cgil che ha promosso il referendum (insieme con quello sugli appalti). «Se si va verso l’abrogazione dei voucher è quello che chiedevamo», è «l’obiettivo che volevamo raggiungere», quindi «vuol dire che abbiamo fatto proprio bene a raccogliere le firme e a fare il referendum», ha commentato Maurizio Landini, alla guida della Fiom, i metalmeccanici della Cgil. «Il sistema dei voucher va cambiato, non abolito, si è abusato dei buoni lavoro, devono essere tolti dall’industria, dall’edilizia e dall’agricoltura, ma sono un modo per fare emergere il lavoro nero nei servizi alla famiglia. Credo che si debba tornare alla Legge Biagi», ha invece detto oggi a Genova la leader della Cisl, Annamaria Furlan.

Le reazioni delle imprese. L’eliminazione dei voucher «non ci piace e nemmeno il modo: se “s’ha da fare” si faccia il referendum». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commentando l’emendamento che elimina i voucher. «Smontare le cose senza dibattito non ci sembra la strada giusta». «La linea passata sui voucher è molto deludente, anche come scelta della politica». L’abrogazione dei voucher è un errore anche per Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti.

E quelle della politica. Per Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, «ora, l’idea di cancellare i voucher dopo averne ampliato il campo di applicazione è espressione di una linea oscillante tra timide aperture alla realtà delle cose e repentini ritorni alle battaglie squisitamente simboliche».

di Rita Querzé (Fonte: corriere.it)

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