Il numero dei militanti morti per il lancio giovedi’ sera di una superbomba Usa su una roccaforte dell’Isis nella provincia orientale afghana di Nangarhar e’ salito a 94. Lo ha reso noto oggi l’ufficio stampa del governo provinciale. Fra le vittime vi sarebbero anche quattro comandanti dell’organizzazione guidata dal ‘Califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi, ed i cui nomi, precisa un comunicato, sarebbero ‘Hamza Abubakar, Hamid, Muhammad Ibrani e Walaykin, fratello di Hazeez Saeed’.
Il numero dei militanti morti per il lancio giovedi’ sera di una superbomba Usa su una roccaforte dell’Isis nella provincia orientale afghana di Nangarhar e’ salito a 94. Lo ha reso noto oggi l’ufficio stampa del governo provinciale. Fra le vittime vi sarebbero anche quattro comandanti dell’organizzazione guidata dal ‘Califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi, ed i cui nomi, precisa un comunicato, sarebbero “Hamza Abubakar, Hamid, Muhammad Ibrani e Walaykin, fratello di Hazeez Saeed”.
L’ex presidente afghano Hamid Karzai ha sostenuto oggi di essersi convinto che “gli Usa debbono lasciare il Paese” dopo “l’insulto” formulato con il lancio della superbomba non nucleare sul distretto di Achin per distruggere una roccaforte dell’Isis. Intervenendo in una manifestazione a Kabul, l’ex capo dello Stato ha ripetuto il suo profondo dissenso per “la plateale violazione della sovranita’ afghana”, ipotizzando inoltre che “se veramente il nostro governo ha approvato questo, siamo di fronte ad un atto di tradimento”.
Karzai ha ribadito infine il giudizio negativo gia’ espresso ieri sulla decisione di testare una bomba di questo tipo sul suolo afghano e si e’ infine chiesto: “Perche’ mai gli Stati Uniti hanno aspettato due anni prima di bombardare l’Isis?”.