I testimoni di Geova erano già stati sulla lista nera sovietica

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Quando giovedì, la Corte Suprema russa ha reso illegali i Testimoni di Geova e ne ha ordinato la confisca della denominazione, non è stato un fatto eccezionale, era già successo: i fedeli, fino all’ultimo anno del regime, erano già dei fuorilegge durante il periodo sovietico. Il gruppo continuerà a combattere ostinatamente – ma stavolta il tribunale ha rovesciato sui Testimoni di Geova una doccia ghiacciata: la Russia del presidente Vladimir Putin è meno libera dell’Unione Sovietica.I Testimoni di Geova sono un’organizzazione religiosa mondiale con base negli Usa e spesso sono presi di mira dai governi autoritari e belligeranti perché i suoi membri non credono nell’autorità governativa: non votano, non fanno il servizio militare, non rispettano le bandiere nazionali e nemmeno si sottomettono ai gradini delle classi dirigenziali.

Quando i nazisti sono arrivati al potere in Germania, i Testimoni non hanno usato il saluto nazista perché, secondo le loro credenze, era un segno di idolatria. Hitler ha risposto inviando più di 10.000 “Studenti della Bibbia”, come allora si definivano i membri, nelle prigioni e nei campi di concentramento, dove il loro pacifismo ha particolarmente ispirato i torturatori.Nell’Unione Sovietica, subito dopo la seconda guerra mondiale, i Testimoni erano prevalentemente concentrati in Ucraina occidentale e nella Transcarpazia, dove hanno avuto la sfortuna di scambiare le persecuzioni naziste con l’altrettanto duro stalinismo. Con due operazioni segrete, alla fine del 1940 e all’inizio del 1950, i Testimoni sono stati rimossi e portati nei campi di lavoro siberiani. Alla fine ne erano rimasti solo circa 10.000; ma gli aderenti alla organizzazione non hanno mai smesso di praticare e predicare, sia in esilio, che nei campi di concentramento, e dopo la morte di Stalin, quando lo Stato si è un attimo fermato dall’imprigionarli sistematicamente ed è passato ad una tattica di molestie, il gregge ha ricominciato a crescere.Nel gennaio 1991, quando il governo del presidente Mikhail Gorbachev ha ufficialmente autorizzato l’organizzazione, c’erano circa 45.000 seguaci nell’Unione Sovietica. Essi costituivano uno dei gruppi più resistenti e ingannevoli che fossero mai esistiti nel paese comunista. Emily Baran, ha scritto in un libro del 2014 sui Testimoni di Geova Sovietici:

“Hanno organizzato un’organizzazione sotterranea altamente complessa, con le proprie finanze, strutture di leadership e un sistema di reporting interno che ha sempre attentamente archiviato i documenti dei suoi membri. Mentre i dissidenti intellettuali usavano cautela nel condividere le proprie opinioni per paura che altri li potessero denunciare, i Testimoni rendevano pubbliche le loro credenze per circuire gli sconosciuti nel tentativo di convertirli”.In Russia, il decennio dal 1990 al 2000 è stato un periodo di libertà senza precedenti per i Testimoni di Geova: si sono convertiti circa 100.000 nuovi membri, hanno acquisito influenza e, in alcune città si sono impossessati di costosi immobili. Nei primi anni del 2000, però, con l’avvento di Putin al potere, sono riprese le molestie, con i tribunali che regolarmente vietavano le comunità regionali e la letteratura dei Testimoni. Ciò è diventato ancora più facile con la promulgazione delle “leggi anti-estremiste” che vietano la predicazione di una religione a vantaggio di un altra. La letteratura di testimonianza si adatta facilmente alla descrizione: loro non si considerano l’unica vera fede, ma lo vogliono con orgoglio.I Testimoni hanno combattuto i verdetti, a volte si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, dove hanno anche vinto; ma durante l’ultima presidenza di Putin, i tribunali russi sono incoraggiati ad ignorare le decisioni della CEDU. E, anche se un giudice europeo ribaltasse la sentenza della Corte Suprema di giovedì, il governo russo probabilmente rimarrà fermo sulla decisione stabilita dal suo ministero di giustizia. Il prossimo passo dei testimoni, per continuare ad adorare e prosperare, potrebbe essere l’azione giudiziaria dei singoli, oppure come ha scritto Vladimir Oyvin, sul portale Credo, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, “non potranno chiudere le nostre principali attività, i membri continueranno ad incontrarsi nelle case private, anche se rappresenta una grave limitazione della libertà”. ” La pratica dimostra – ha continuato – che nessuna decisione giudiziaria può impedire ad un cristiano di compiere i compiti fissati da Gesù Cristo o da Dio”.

I testimoni di Geova sono in molti modi estremi, e, anche se il loro credo non è violento è quasi “estremista”. Ciò li rende un caso per misurare la libertà religiosa di una nazione: meno liberali e tolleranti sono i paesi, più vengono trattati con severità.Le democrazie occidentali hanno lottato per accettare i Testimoni di Geova. In tempi diversi, a causa dei loro atteggiamenti verso il servizio militare e le bandiere, ci sono stati divieti in Francia, Spagna e Canada. Ma negli ultimi anni, dopo alcune protratte battaglie legali, i paesi europei si sono un attimo adeguati ad accettare il diritto delle loro convinzioni. L’Unione europea ha denunciato il divieto russo.Nell’altra estremità dello spettro, i regimi dittatoriali africani hanno ucciso, torturato e condannato i Testimoni. Un certo numero di nazioni musulmane li ha vietati, e così ha anche la Cina. La Russia sta ora posizionandosi all’estremità più restrittiva dello spettro, e ciò augura male per le altre denominazioni protestanti e i gruppi religiosi più piccoli.

Questi gruppi, come le organizzazioni non governative occidentali e i membri delle news dei media, per la Russia rappresentano una quinta colonna e negli ultimi quattro anni sono sotto continuo attacco. E, anche se non sfidano lo Stato come fanno apertamente i Testimoni di Geova, a causa della loro riluttanza ad unirsi alle grandi religioni che mantengono un rapporto con lo Stato e sono controllabili, a Putin e al suo cerchio sembrano in un qualche modo sleali.La Russia non vuole più sentir parlare di apertura e tolleranza: il regime di Putin non si preoccupa se viene criticato per questi fatti, è un test che non lo tocca minimamente. In un certo senso, è uno sfidante come i Testimoni, e finora è altrettanto resiliente; ma i Testimoni di Geova sono più insistenti e lottano da più tempo. “Questo influirà sul lavoro del Regno? – ha sottolineato Oyvin – io penso che con l’ondata di indignazione e sostegno che ora sono in aumento, l’arresto delle prime dieci persone provocherà semplicemente una reazione in nostra difesa. Ogni prigione in cui ci sarà un Testimone vedrà processioni di bastoni ed orologi”.

Gabrielis Bedris

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