Così Luce Cinecittà promuove il cinema italiano nel mondo

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di Serene Perfetto

LOS ANGELES – “Cinema Italia ha celebrato il suo quinto anniversario il 22 aprile, portando il meglio di Dino Risi a San Francisco. Ancora una volta, per un giorno intero, il Castro Theatre ha dato il benvenuto agli amanti del cinema italiano che hanno visto quattro film e goduto del party in stile Commedia all’Italiana nel mezzanino. Grazie alla collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiano e Luce Cinecittà, sono stati proiettati quattro dei film più significativi di Risi, tutti interpretati dal famoso attore italiano Vittorio Gassman in ruoli da protagonista. Il regista italiano ha avuto la capacità di rompere alcuni degli stereotipi italiani: dal ciarlatano al marito imbroglione, i personaggi della Commedia all’italiana si sono trovati a interpretare ruoli divertenti, il più delle volte con finali tragici per rivelare profondità e rigore morale dietro alle risate”. In quella occasione Serena Perfetto ha intervistato Camilla Cormanni di Istituto Luce Cinecittà per “l’Italo-Americano”.

“L’evento ha dato anche l’opportunità di fare una conversazione con Camilla Cormanni, responsabile degli Eventi Culturali Internazionali di Luce Cinecittà. Camilla ha discusso dello stato del cinema italiano e dell’importante ruolo dell’Istituto.
D. Camilla, cosa rappresenta oggi Luce Cinecittà?
R. Luce Cinecittà è stata creata mettendo insieme lo storico Istituto Luce, lanciato nel 1924, e Cinecittà Holding SpA. La nuova organizzazione è responsabile di tutti gli eventi relativi al cinema italiano, per conto del Ministero per i Beni e le attività Culturali e del Turismo. Da un lato, abbiamo uno dei più grandi archivi in Europa, oggi anche Patrimonio mondiale Unesco, che gestisce la digitalizzazione di fotografie, video ed anche documentari e produzione cinematografica. Dall’altro lato promuoviamo il cinema italiano nel mondo, sia classico che contemporaneo, attraverso il supporto di importanti festival in giro per il globo. Tra gli scopi anche il sostegno alla produzione, omaggi a importanti registi, attori ed attrici del nostro passato, come pure restauri e mostre.
D. C’è un collegamento speciale con San Francisco. Perché?
R. Credo che gli europei in generale e gli italiani in particolare, considerino San Francisco molto vicina alla loro cultura e ai loro interessi. La gente qui è molto curiosa ed aperta alle influenze di altre culture e Paesi. Stiamo portando festival cinematografici a San Francisco e Berkeley da 20 anni, anche tramite la collaborazione col Pacific Film Archive e, in passato, del San Francisco International Film Festival. A causa di alcuni cambi nella direzione e della riorganizzazione di PFA, per un certo periodo di tempo non abbiamo svolto alcuna attività. Poi, 5 anni fa, abbiamo ripreso proiettando grandi film del passato e ricevendo un grosso consenso da parte del pubblico e dei media locali.
D. Che idea si è fatta del pubblico locale e del suo coinvolgimento?
R. Come ho già detto, qui ci sentiamo a casa. Il Castro Theatre e Berkeley hanno un pubblico sorprendente, persone che hanno presenziato ai nostri eventi ringraziandoci molto per i film selezionati. Uno dei miei ricordi preferiti riguarda la conversazione con uno dei direttori del San Francisco Film Festival: poiché c’erano critiche sulla scelta di Totò al Castro Theatre, lui ha scherzato e suggerito di portare una giacca per la première. Secondo lui, il teatro sarebbe stato vuoto e freddo. Il giorno dopo, gli dissi che si erano presentate mille persone, che avevano reso il luogo bello e caldo. Abbiamo fatto sold out, e la figlia e la nipote di Totò sono state molto felici del risultato finale. Non sono mai stata così grata al pubblico di San Francisco come quella sera.
D. Voi scegliete i migliori registi italiani, attori-attrici, e film.
R. Ogni anno, organizziamo un festival che si concentra su un nome importante del cinema italiano. Di solito abbiamo il remake del film o un restauro digitale. Abbiamo avuto una première mondiale al MoMa di New York a dicembre. I nomi sono scelti, per esempio, in base agli anniversari e non è un caso che nel 2016 sia celebrato il 100° anniversario della nascita di Dino Risi.
D. Luce Cinecittà sta cercando di promuovere il cinema italiano nel mondo. Perché è importante?
R. Luce Cinecittà non sta cercando, promuove il Cinema italiano nel mondo. Il cinema è il modo più immediato e chiaro di diffondere la cultura locale, e pochissimi Paesi possono contare su una tradizione simile a quella del nostro cinema del passato, così come sull’energia delle produzioni contemporanee. Se si pensa alle ultime edizioni dei Premi dell’Academy, Fuocoammare di Gianfranco Rosi ha concorso come miglior documentario, mentre Paolo Sorrentino ha vinto con La Grande Bellezza nel 2014. Grande successo all’estero anche per Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese, e Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Siamo attivi attraverso molti festival e iniziative in novanta Paesi perché il Cinema italiano è ben apprezzato dappertutto”.

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