È un dramma serio su un padre di Roma.Un’esortazione a tutti i genitori del mondo.

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Egregio Dr. Antonio Peragine, abbiamo una grave situazione a Roma. Prego di pubblicare l’articolo. La ringrazio. La libertà di parola e di stampa è una condizione necessaria per ogni sana democrazia e, in accordo con l’articolo 10 della Convenzione Europea sui diritti umani, deve essere pienamente rispettata in tutte le circostanze. Ho ripetutamente espresso il mio impegno a favore della libertà di parola e di informazioni. Infine, è indispensabile disporre di un’adeguata tutela della libertà di parola per i giornalisti e gli attivisti.

Porgo più cordiali saluti,

Olga Chernikova.

È un dramma serio su un padre che cresce i suoi figli di 19, 17, 15 e 12 anni. Il signor Ion Mihai era stato vittima di discriminazione e umiliazione da parte delle autorità giudiziaria di Roma. I ragazzi non ricevono adeguata protezione e assistenza da parte delle autorità. Il fatto evidente che le decisioni dei tribunali dei minorenni siano state criticate tantissimo. I tribunali sono avvezzi a fasi di estremo eccesso a seguito di gravi violazioni, che decantano una lunga esperienza di instabilità e incompetenza. Si richiede quindi una revisione radicale dell’attuale sistema minorile. Nel sistema presenta molta burocrazia e tante norme incontrollabili, mescolate con gli abusi.

Nel giugno 2014 le autorità hanno deciso di allontanare due figlie di Ion applicando l’articolo 403. Una figlia non ha sopportato il terrore e i maltrattamenti nella casa-famiglia ed è tornata a casa. Non c’è nulla che in un ordinamento di diritto democratico possa legittimare il terrore e la violenza. La madre dei bambini è tornata con il figlio più piccolo nella patria, avendo paura per il figlio.

È affermato che il sig. Ion e la sua famiglia non hanno ricevuto nessun aiuto da parte dei servizi sociali e delle autorità locali. Ion dichiara:”Dopo che hanno già messo i tre tutori diversi, ma non hanno fatto niente per la mia famiglia. La nostra famiglia ha già subito umiliazioni sufficienti per dieci vite.”

La figlia di Ion è stata più volte vittima di minacce e vessazioni, di violenze fisiche e psicologiche da parte del personale e di altri ragazzi ospiti della casa-famiglia.

Nel frattempo la situazione si è ancora aggravata in modo drammatico con la ragazza di 15 anni. La ragazza era in pericolo di vita ed è riuscita a contattare telefonicamente l’assistente sociale chiedendo di essere accompagnata in ospedale. L’assistente sociale ha rifiutato di sostenere la minorenne dicendo che non lavora di sabato. La minore è stata portata all’ospedale dal padre.

Il sig. Ion obbietta contro quelli che dovevano tutelare e che hanno omesso di agire e cioè coloro che dimostrano incompetenza e indifferenza verso i minori.

All’ospedale i parenti della ragazzina insieme con i carabinieri hanno aspettato l’arrivo del tutore quasi 40 ore. L’assistente che si occupa della vicenda ha rifiutato di dare i recapiti del tutore. Il padre non potevo fare niente perché non ha più la responsabilità genitoriale. Il personale dell’ospedale ha avvisato il Tribunale dei minori sull’accaduto.

Dopo tre giorni di attesa, sono arrivati all’ospedale l’assistente sociale e il tutore.  Loro hanno chiesto di riportare immediatamente la ragazza in comunità. Invece i medici hanno deciso di affidare la ragazza al domicilio del padre, notando le condizioni della minore.

Di fronte alla dimostrata incapacità e incompetenza dei servizi sociali, che cosa può fare e che cosa ha intenzione di fare l’autorità? L’incapacità dei servizi e dei tutori è facilmente dimostrabile tra i numerosi casi.

Il signor Ion termina il suo racconto con una esortazione: “Gentili genitori dal tutto il mondo, le vittime degli abusi di potere da parte dei servizi sociali e dei tribunali, in nome di tutti i bambini del mondo che hanno subito e subiscono questi traumi, vi prego di unirci per denunciare questi abusi e per fermare questo business sporco.

Gentilissimi giornalisti e operatori TV chiediamo aiuto di pubblicare tutti questi abusi per poter fermarli. Dobbiamo preoccuparci dei nostri figli. Ognuno avrebbe potuto essere la loro prossima vittima.”

Spero che nessuno genitore manchi di rispondere a questa esortazione. La nostra proposta di risoluzione è un’esortazione ad allertare l’opinione pubblica di tutto il mondo prima che succeda un disastro. Un grido, un richiamo che dobbiamo assolutamente prendere come un’opportunità a dare una svolta correttiva alla situazione nel settore minorile ed assumerci appieno le nostre responsabilità future!

Dr. Olga Chernikova

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