Il Maestro dei maestri  

Arte, Cultura & Società

Di

 

di Pierfranco Moliterni 

Un piccolo ma importante ‘evento’ si sta svolgendo a Bari, in quel del Conservatorio di musica intitolato a Niccolò Piccinni, in quell’istituto statale che oggi conta più di mille alunni(!) frequentanti i corsi di pianoforte, violino, flauto, oboe, tromba, canto, jazz, violoncello etc. etc.: insomma lo scibile della Musica, di quella musica colta che serve per la formazione d’alto livello che non si discute, mai.

Ed allora, nella fase di “eventite acuta” che stiamo attraversando nella società della comunicazione, ad una intelligente sua docente (Cristina Caldarola) è venuta l’dea di chiamare alle armi, …cioè alla tastiera en blanc et noir, per un master di interpretazione pianistica d’alto livello, colui che è stato il fondatore della formidabile scuola pianistica barese, il m° Michele Marvulli. Una scuola che tutti ci invidiano a livello nazionale e financo internazionale, con nomi quali Benedetto Lupo, Emanuele Arciuli, Pierluigi Camicia, Luigi Ceci, Gregorio Goffredo, Gianna Valente, Walfrido Ferrari, Eva Prayer, Angela Montemurro: essi tutti, indistintamente, allievi di pianoforte del m° Michele Marvulli, appunto il maestro dei maestri, colui che tra gli anni ’50-’70 è stato a Bari straordinario solista e poi didatta di quella generazione che si è fatta conoscere in ogni dove, e che quindi ha portato il nome di Bari e del suo Conservatorio in alto, veramente in alto. Si aggiunga poi che Michele Marvulli (di origini altamurane) è stato per trent’anni tra i più stretti collaboratori di Nino Rota, l’indimenticato suo direttore,  nel contesto favorevole del Conservatorio barese indimenticabile autore delle colonne sonore di Fellini.

E non so se è poco. Quelle colonne sonore che Marvulli analizzava in prima battuta confidando nella stima e nella amicizia del maestro milanese ‘paracadutato’ a Bari e nel Conservatorio sin dal 1947 dove sono cresciuti, come detto, molti musicisti di pregio. Dunque, è  questa una occasione per salutare il m° Marvulli in un saggio finale di venerdi 12, alle ore 17, il maestro che ora va verso gli….anta ma che ancora conserva, intatta, la sua verve, il suo entusiasmo per i giovani e per la Grande Musica dopo aver attraversato esperienze artistiche di grande livello. Egli infatti è stato anche un acclamato direttore d’orchestra sia nella lirica che nel sinfonico; è stato uno dei fondatori e poi direttore stabile della Orchestra della Provincia di Bari (ICO- oggi orchestra metropolitana); si è cimentato persino nella qualificante direzione di alcune gloriose bande  regionali (Gioia del Colle, Acquaviva, Massafra, Mottola). Non c’è che dire: una vita per la musica, la sua. Speriamo che la città di Bari, proprio in questi giorni preda dei ‘favolosi G7’, si ricordi come dovrebbe di questo suo figlio, meritevole d’ogni stima e affetto.

Pierfranco Moliterni         

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