Icone e ampolle

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di Maria Catalano

BARI  – Ho condiviso con voi amici , sia le immagini che un video, girato da Mediterranea Tv, su questa splendida mostra allestita sotto lo splendido colonnato del palazzo della Citta Metropolitana (lo storico palazzo della provincia), affacciato sul nostro lungomare……….

Tale mostra ha avuto vari risvolti e motivazioni , ed e’ comunque alla sua seconda edizione.

Associarla ovviamente alla festa patronale di San Nicola. Santo taumaturgico venerato in tutto il mondo patrono di bari e dell’intera russia. La sua immagine e’ presente in ben 2700 chiese al mondo a lui dedicate.

Associarla anche alla venuta a bari dei ministri finanziari del g7 , che hanno visitato la mostra, quale testimonianza della citta’ di bari come punto nevralgico dei traffici con l’oriente e la russia stessa, dall’epoca stessa della sua fondazione, ben prima di quella romana.

In mostra ci saranno sia 40 icone in stile bizantino sia greche che russe.

Di proprieta’ di notevoli famiglie baresi.

Sia bel 20 ampolle,in vetro di murano, contenenti tracce della sacra manna, del 700-800., la piu antica e’ datata 1635.

Eccezionalmente sara’ esposta una grande icona del xiv secolo di proprieta’ della pinacoteca metropolitana di bari.

La maggior parte delle icone sono di proprieta’, e concesse dalla professoressa Santa Fizzarotti Selvaggi.

Prima di fornire dettagli, pur interessanti sulla mostra, vorrei fare alcune precisazioni, quale storica, sulle icone.

In effetti qualsiasi immagine, sia essa dipinta a tempera su tavola o ad affresco su muro, realizzata con smalti o a rilievo, in avorio, oro, o altro materiale e’ una icona.

Abitualmente si indica come icona (immagine tradotta dal greco) solo un dipinto su tavola.

Tra i significati di queste rappresentazioni religiose ” una finestra aperta sul cielo”, oppure “un trattato di teologia a colori”, forse piu’ appropriata. In effetti i dettagli gli una icona non sono mai puramente decorativi, hanno un significato preciso, ad esempio le tre stelle che ornano il maforion, simboleggiano per perpetua verginita, quindi sono associabili alla vergine maria.

Come l’arca di pietra , presente nella nativita’ equivale al sepolcro, destino del nascituro.

Queste regole precise, l’apparente immobilita’, il grafnos che che le riproduce, variandone i canoni puo’ essere accusato di eresia.

Le rigide regole sono riportate in appositi manuali nermenia.

Ma le icone si sono comunque evolute, attraverso i secoli con vere e proprie scuole, e con aggiunte di immagini derivanti quasi sempre dai vangeli apocrifi.

Le icone piu’ conosciute sono quelle russe, per motivi storici, la dispersione del patrimonio ecclesiastico, dopo la rivoluzione.

Anche in ambito della tradizione bizantina o greca e’ possibile identificare diverse scuole , nelle isole sono piu occidentalizzate, ad esempio a creta.

Talvolta sono dipinte su entrambe le facce, si tratta di icone processionali.

A volte sono trittici, si tratta di icone trasportabili in vari luoghi di culto.

Dopo queste brevi note artistiche, ritorniamo su questa bellissima mostra.

In effetti oltre la preziosita’ delle opere, anche l’allestimento , curato in maniera impeccabile dall’architetto franco altobelli, le valorizza ampiamente.

L’architetto Altobelli ha usato infatti un allestimento sobrio e funzionale.

Supporti bianchi e teche per le ampolle, parallelepipedi per poggiare le icone, mettendo costantemente in rapporto, l’aspetto geometrico dell’allestimento con lo scandire del colonnato del palazzo.

Ovviamente utile ed indispensabile quale conoscitore di ogni particolare di epoca storica barese, l’apporto del prof. Nicola Cutino.

La mostra restera’ aperta solo sino a domani mattina.

Peccato che i baresi non abbiano potuto fruirne molto, tra i divieti e le prescrizioni della festa patronale e la blindatura della citta’ per il G7, solo in questi due giorni si puo’ godere.appieno.una delle tante ricchezze artistiche della nostra citta.

Maria catalano

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One Reply to “Icone e ampolle”

  1. VITTORIO POLITO ha detto:

    Quante sciocchezze, errori e inesattezze in questa nota di Maria Catalano. Ma dove le prende le notizie riportate? Da qalche giornaletto o frutto della propria fantasia?

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