Operazione antiterrorismo a Foggia, un fermo e un’espulsione

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SI TRATTA DI DUE FRATELLI TUNISINI CHE INNEGGIAVANO ALL’ISIS

Una operazione antiterrorismo coordinata dalla Dda di Bari ha portato all’esecuzione di due diversi provvedimenti nei confronti di due fratelli tunisini residenti a Foggia. Uno di loro e’ stato sottoposto a fermo per apologia di terrorismo e detenzione di armi. Al fratello, rintracciato a Padova, e’ stato notificato un decreto di espulsione.

Kamel Sadraoui, 34 anni, tunisino, residente in modo regolare in provincia di Foggia, nei confronti del quale la Digos della Questura di Bari ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, avrebbe fatto propaganda allo Stato Islamico tramite la pubblicazione su Facebook di video e post di esaltazione delle azioni compiute dalle milizie della stessa formazione terroristica. Inoltre era solito accompagnare i documenti di propaganda con la frase: ‘Lo Stato Islamico sopravvivrà’. E’ stato accertato che l’estremista tunisino, durante una conversazione, aveva esaltato la figura di Anis Amri, l’attentatore dei mercatini di Natale di Berlino. Le indagini, dirette dalla Procura Distrettuale di Bari, con il supporto della Procura della Repubblica di FOGGIA, sono state avviate nel 2016, anche sulla base di segnalazioni dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna).

L’operazione Barakaat (così è stata denominata), tesa a prevenire e a debellare il fenomeno dei cosiddetti lupi solitari ispirati dal Daesh/Isis, ha portato lo scorso 5 maggio all’esecuzione nei suoi confronti della misura cautelare della custodia in carcere, per il reato di apologia del terrorismo. Il provvedimento è stato depositato dal Tribunale della Libertà di Bari il 14 aprile, in accoglimento dell’appello del pubblico ministero contro l’iniziale ordinanza di rigetto da parte del gip del Tribunale di FOGGIA, che aveva escluso la configurabilità del delitto di apologia. Sadraoui era stato sottoposto a fermo, su disposizione del procuratore distrettuale di Bari, l’8 febbraio scorso, dagli uomini dell’Antiterrorismo della Polizia di Stato. Gli inquirenti hanno anche documentato la detenzione illegale da parte dell’indagato di un’arma da fuoco.

Alle fasi operative, nel cui ambito sono state effettuate anche alcune perquisizioni nel foggiano, hanno preso parte anche i reparti speciali della Polizia di Stato-Nocs, considerata la pericolosità di Sadraoui, desumibile dalla detenzione della pistola e dai suoi collegamenti con ambienti legati alla criminalità locale, oltre che dai suoi contatti sul web con persone attestate su posizioni filo-jihadiste. Nel corso dell’attività investigativa è emersa anche la figura del fratello, S.B, 32 anni (titolare di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro emesso dalla Questura di FOGGIA), il quale aveva manifestato nel web posizioni filo-jihadiste. Quest’ultimo, rintracciato l’8 maggio scorso dalla Digos di Padova, è stato poi espulso il 13 maggio, perché pericoloso per la sicurezza, in esecuzione di provvedimento emesso dal Prefetto di Padova sulla base degli elementi informativi acquisiti a suo carico nelle indagini baresi.

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