Grani futuri, pane e territorio a San Marco in Lamis

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Il manifesto del pane secondo chef stellati e panificatori italiani                       

Giovanni Mercadante 

Protagonista assoluto il territorio, le sue potenzialità  con  i pani pugliesi e italiani. Come fare il pane con le mani; ricette e consigli di chef stellati e panificatori. Una kermesse di tre giorni in cui il piccolo centro garganico di San Marco Lamis sarà laboratorio di panificazione, salotto letterario ed esposizione di ogni forma di pane.

Pane, alimento sacrale, da rimettere al centro dell’attenzione del grande pubblico C’è tempo fino a giovedì 14 giugno per iscriversi al Concorso gastronomico sulla “Libera interpretazione della ricetta del Pan Cotto” che si terrà domenica 18 giugno. E’ riservato ai Comuni della Capitanata, che utilizzeranno i preziosi pani tipici raffermi per una ricetta a cura di cuochi del territorio, alcuni avranno come aiuto i sindaci. La finalità è quella di promuovere e diffondere la cultura alimentare del riciclo e la lotta allo spreco, partendo dai pani del  territorio.

                                                                            L’economista-fornaio dott. Antonio Cera

Ma non è tutto perché il programma è molto più articolato, che parte dal MANIFESTO FUTURISTA DEL PANE. L’idea è stata  lanciata dal giovane Antonio Cera, laureato in Economia all’Università Bocconi di Milano con la passione del mestiere di fornaio, si concretizzerà nei giorni 17-18 e 19 giugno 2017 a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, con un ricco programma di eventi. Il termine manifesto  è stato preso in prestito da quel movimento culturale  che si distinse all’inizio del ‘900  firmato da Filippo Marinetti, in cui furono gettate le basi per la purificazione dello spirito in un rinnovato idealismo.

L’intenzione di Antonio Cera, ideatore di  questa manifestazione è di puntare sull’utilizzo dei grani futuri attraverso la selezione delle “cultivar”, ovvero di sementi di grani italiani autoctoni, con minore tenore glutinico. Le  intolleranze alimentari che si stanno manifestando con elevata intensità negli ultimi tempi  sono causate dai grani  d’importazione estera che sono la causa scatenante  delle allergie perché trattati col glifosato ed altri erbicidi rischiosi.

                   

                                                               Pancotto con cornucopia al caciocavallo podolico

Per ottenere un prodotto sano e pulito è necessario possedere  una cultura di base  con un minimo di conoscenza nell’agricoltura biologica per il trattamento dei terreni.

Questa prima edizione è stata organizzata nel mese di giugno in concomitanza appunto  con la mietitura, celebrando in tal modo il processo che subisce il grano dopo il raccolto: la molitura, la scelta delle farine e/o semole per l’impasto, la   lievitazione utilizzando il   lievito madre e la lavorazione con olio di gomito o con le impastatrici;  e infine la cottura e la conservazione del pane.

A fronte di questo lungo processo sono stati invitati panificatori e chef di ogni regione d’Italia a dare il massimo delle loro esperienze. Protagonista quindi il pane, come saperlo fare con le mani in tutte le sue forme rispolverando il meglio delle ricette regionali. Una dimostrazione pratica sulla cultura  e sulla tradizione di questo prodotto principe della tavola italiana. Le degustazioni saranno organizzate  attraverso un percorso di “street food” con la partecipazioni di chef importanti come Viviana Varese (Alice Ristorante), Riccardo Monco e Luca Lacalamita (Enoteca Pinchiorri), Nicola Fossaceca (Al Metro), Errico Recanati (Andreina), Angelo Sabatelli (ristorante Angelo Sabatelli), Michelangelo Doria (già al Venissa, ora al ristorante Tenuta di Blasig).

E’ prevista la partecipazione di esponenti istituzionali, tra cui Fabio Porreca, presidente Camera di Commercio di Foggia; Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis; Costanzo Cascavilla, sindaco di San Giovanni Rotondo; Francesca La Fratta, organizzatrice dell’evento.

        

                                                                    Forme tipiche di pane

L’obiettivo primario, tiene a precisare Antonio Cera, ideatore dell’evento,  è  di creare una cultura del pane in chiave sia gustativa che nutrizionale. Una scelta al servizio della sinergica relazione tra piacere e salute, da promuovere nel mondo agricolo, della panificazione italiana e dei consumatori. Il dott. Giampiero Di Tullio, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione e Dietetica,  relazionerà sul tema del pane e dell’alimentazione in chiave scientifica.

Sono previste varie postazioni, tra cui:

IL SALOTTO LETTERARIO A CURA DI PINO APRILE
ospiti:
dott. Nicolò Carmineo
dott. Mimmo Gangemi

LABORATORIO DEL PANE, nel Mercato coperto “La Chiazzetta”
inaugurato dalla dott.ssa Rachele Franco

MOSTRA DEL PANE

Villa Comunale / via Lungo Jana
con l’installazione di  un pane tipico per ogni regione d’Italia

La firma del  Manifesto Futurista del Pane sarà accompagnata dagli interventi di altre personalità:

  • prof. Loreto Gesualdo
  • dott. Giampiero Di Tullio prof. Antonio Moschetta
  • prof. Paco Antonio Giuliani
  • dott. Pasquale De Vita
  • Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina
  • Assessore all’Agricoltura Regione Puglia Leo Di Gioia
  • maestro Alessandro Alessandri

Per gli interessati contattare:

foodieantonellamillarte@gmail.com,

 Antonella Millart

www.granifuturi.com

                                 Il dott. Antonio Cera, Economista e fornaio

 

One Reply to “Grani futuri, pane e territorio a San Marco in Lamis”

  1. Nunziata Augello ha detto:

    Grazie anche a questo evento aggiungiamo un tassello per esprimere la verità sui grani da salvaguardare nel nostro tavoliere ed in Puglia oltre che in Italia in generale. I giovani agricoltori non possono fare impresa se si continua a “derubargli” il campo. Le politiche internazionali, di cui l’Italia è complice ai vertici, stanno mettendo a tappeto la famiglia come istituto sociale, perchè non può vivere con un reddito minimo di sopravvivenza, dato dai mercati che svalutano il prodotto agricolo autoctono.

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