Tutti i benefici e le doti terapeutiche del peperoncino

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Una medicina a portata di mano

Il peperoncino è dotato di molte proprietà e di tanti benefici. Si tratta di funzioni terapeutiche,dimagrantinutritive e si dice anche afrodisiache. Si configura come un vero e proprio antiossidante e la ricerca scientifica si sta concentrando per cercare di scoprire il suo ruolo nella prevenzione dei tumori. E poi ancora il peperoncino favorisce la digestione, la circolazione sanguigna e ha delle evidenti proprietà antinfiammatorie. Tuttavia bisogna stare attenti, perché ci sono anche delle controindicazioni, soprattutto per chi soffre di alcune patologie, come l’ulcera e la gastroenterite.

Le proprietà del peperoncino sono molte. Esso riesce a migliorare la circolazione sanguigna e protegge il sistema cardiovascolare, anche perché è un ottimo vasodilatatore, in grado di combattere gli effetti del colesterolo. Presenta molti acidi grassi insaturi, che consentono di rafforzare i vasi sanguigni e di mantenere elastici i capillari, migliorando l’ossigenazione del sangue. Ha notevoli proprietà antinfiammatorie, infatti è indicato in caso di tosse. Riesce pure ad alleviare i dolori reumatici. Si può mettere a macerare nell’alcool e poi lo si applica sulla parte dolorante. Il suo carattere piccante è dato dall’alcaloide che contiene. Si tratta della capsaicina, che favorisce la digestione.

Il peperoncino è ricco di vitamina C, in grado di difendere dalle infezioni. Inoltre contiene abbondantemente la vitamina E, che lo ha fatto passare come un potente afrodisiaco, perché si dice che sia grado di potenziare le funzioni sessuali.

Anche i capelli trarrebbero beneficio dall’uso del peperoncino, perché la migliore circolazione sanguigna si rifletterebbe in maniera positiva anche sui bulbi piliferi. Il peperoncino aiuta a dimagrire, perché aiuta a bruciare le calorie in eccesso. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università della California, che hanno avuto modo di verificare le proprietà benefiche di una sostanza che è presente in molti peperoni e peperoncini, soprattutto in quelli dolci. La sostanza in questione è la diidro capsiato. In un particolare esperimento si è potuto appurare che questa sostanza aiuta a perdere peso.

Alcuni volontari hanno condotto per qualche tempo una dieta ipocalorica. Mentre alcuni di essi hanno assunto una pillola a base di diidro capsiato, altri hanno preso una pillola che funzionava come placebo. Alla fine si è visto che coloro che avevano assunto la pillola contenente diidro capsiato avevano bruciato più calorie rispetto agli altri.

Il peperoncino sarebbe anche un vero e proprio toccasana anche contro il dolore. Lo sostengono gli studiosi della University of Texas di San Antonio. Essi hanno scoperto una sostanza, la TRPV1, che viene rilasciata in seguito alle lesioni ed è in grado di legarsi ai recettori del dolore, attivando la percezione dello stesso. Questa sostanza è del tutto simile alla capsaicina contenuta nel peperoncino. La novità interessante è che gli studiosi sono riusciti ad impedire che la sostanza in questione si leghi ai ricettori del dolore.

Le controindicazioni del peperoncino sono valide per coloro che soffrono di alcune patologie in particolare: ulceragastroenterite, cistite, epatite, emorroidi. I bambini sotto i 12 anni dovrebbero limitarne il consumo, visto che il loro apparato digerente è piuttosto delicato. Per evitare disturbi, dovrebbero limitarsi anche le donne in gravidanza o nel periodo dell’allattamento.

A volte si usa il peperoncino a livello topico, sotto forma di lozioni o creme. In questi casi è importante non farlo entrare in contatto con i tagli o le abrasioni della pelle, soprattutto quando si ha una cute sensibile e soggetta alle manifestazioni allergiche.

Quando lo si taglia, è bene proteggersi con i guanti, per non provocare irritazioni alla pelle delle mani. Si deve avere cura di non portarsi le mani agli occhi, alla bocca o alle mucose. Se gli occhi si espongono al peperoncino, cominciano a secernere le lacrime, arrivando, nei casi più gravi, anche alla congiuntivite.

Fonti: http://www.tantasalute.it/

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