‘Suo figlio ha provocato incidente’, occhio alla nuova truffa

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Suo figlio ha provocato un incidente grave, è in ospedale trattenuto dalle autorità, per evitare l’arresto deve pagare“. Due volte nell’arco di un mese e mezzo si sono visti contattare telefonicamente da finti avvocati che hanno tentato di estorcergli denaro. Protagonista una coppia di coniugi, lui 83 anni e lei 70, residenti nel quartiere romano di Prati. La truffa, già nota da qualche tempo, sembra diventata un’emergenza nella zona secondo quanto denunciano i residenti.

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“Quando siamo andati alla caserma dei carabinieri di piazzale Clodio a sporgere denuncia un mese e mezzo fa c’era la fila per le persone che avevano subito questo tipo di truffa – racconta all’Adnkronos il figlio della coppia, Stefano C. – c’era anche un anziano di 90 anni a cui purtroppo i truffatori hanno estorto 4mila euro”, prosegue.

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“Fortunatamente ai miei genitori è andata bene, perché io abito in un appartamento al piano di sopra dello stesso palazzo e quel giorno ero a casa quando mia madre venne contattata telefonicamente da due sedicenti avvocati che le dicevano che io avevo provocato un grave incidente stradale, ero in ospedale e trattenuto dalle autorità – prosegue – Per evitare l’arresto, secondo lo pseudo avvocato al telefono, serviva una somma di denaro che avrebbero dovuto venire a riscuotere a casa”.

“A un certo punto hanno interrotto la telefonata fingendo di passargli me e si sentiva una voce che urlava ‘mamma aiuto, dai tutti i soldi all’avvocato’ – continua Stefano – Mia madre, in lacrime e in stato di panico totale è salita su e ha suonato al campanello del mio appartamento. Io fortunatamente ero in casa e abbiamo capito cosa era accaduto. Ieri è avvenuto di nuovo con la stessa telefonata arrivata ai miei genitori con l’unica differenza che questa volta parlava una donna, mentre la volta precedente era stato un uomo a chiamare”.

La cosa più preoccupante è che mia madre è convinta di aver sentito davvero la mia voce al telefono la prima volta – aggiunge Stefano C. – Quando lo abbiamo raccontato ai carabinieri ci hanno detto che è una cosa che accade di frequente: approfittano del momento di panico per simulare una voce lagnosa e fingono di farli parlare con il figlio”.

“E’ una tecnica studiata e collaudata, un po’ come la truffa dello specchietto – prosegue – L’altro giorno a una mia amica hanno rubato la borsa nella macchina dopo aver colpito lo specchietto mentre era sulla Salaria: appena è scesa dall’auto per vedere cosa fosse successo è passato il ladro che le ha sfilato la borsa rimasta in macchina. Ormai Roma sembra il far west…”.

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