Milano, l’ultima trovata di Sala: paghetta da 500 euro ai profughi L’idea del sindaco Pd: agli stranieri stipendio e corsi di lingua

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L’idea del sindaco Pd: agli stranieri stipendio e corsi di lingua

Milano Tra Renzi («indisponente») e Pisapia, «Sto col Pd». Nulla di male, buon per Beppe Sala finalmente salito sul palco della politica nazionale grazie alla messa cantata celebrata ieri dalla prestigiosa firma di Aldo Cazzullo sul Corriere. Una via, andrebbe forse avvisato, già imboccata da molti ex sindaci o candidati sindaco di Milano che per la verità lontano dalla Madonnina di strada non ne hanno fatta poi molta. E chissà se ne farà Sala, dopo aver detto che il problema dei profughi si affronta offrendo loro corsi di lingua e uno stipendio di 500 euro al mese.

Perché il vero problema è che il Sala dello «Sto col Pd» almeno per altri quattro anni dovrà gestire il flagello dell’immigrazione in una città che è ormai diventata la Lampedusa d’Italia. E dove la marcia pro migranti organizzata insieme all’assessore pd Pierfrancesco Majorino ha avuto come unica conseguenza di far perdere alla sinistra tutti i principali Comuni in Lombardia, comprese Monza, Como, la Lodi del coordinatore Pd Lorenzo Guerini e la Sesto San Giovanni Stalingrado d’Italia. Perché se una cosa è ormai chiarissima in questa gran babele, è che la sinistra di immigrazione non capisce proprio nulla. Ed è da folli affidarsi a lei.

Era partita lodando le «risorse» extracomunitarie e oggi come i leghisti chiede rimedi all’emergenza, si era poi indignata quando qualcuno insinuava che sui barconi insieme ai profughi arrivassero i terroristi e oggi si è dovuta ricredere con le sentenze dei giudici. Si ribellò quando era stato messo in dubbio il lavoro delle Onlus e oggi perfino il governo del mite Gentiloni minaccia di negare alle loro navi l’approdo nei porti e punta il dito sui guadagni illeciti nei centri di prima accoglienza. S’era poi sbracciata ad accogliere il messia Macron: «Che bello in Francia. Salvini ciao», postava il 7 maggio il pd Majorino che ieri invece s’è dovuto ricredere («Macron chiude le frontiere come una destra qualsiasi. Complimenti»). Solo alcuni degli esempi della confusione mentale in cui non può non perdersi un universo che va dai centri sociali per i quali «nessuno è clandestino» ai cattolici più classici.

Per questo preoccupa quel «Sto col Pd» di Sala che, infatti, nella stessa intervista annuncia una ricetta che potrebbe avere come unico risultato la messa in crisi della pace sociale e i forconi in piazza. «Vedo che nelle ultime ore forse si è trovato qualche accordo con Francia e Germania», diceva ieri con fantozziana scelta di tempo poche ore prima di scoprire che la Francia agli immigrati in arrivo dall’Italia chiuderà le frontiere e l’Austria ha già schierato i blindati al Brennero. La soluzione di Sala? «In Germania i migranti si impegnano a studiare il tedesco e a lavorare per 500 euro al mese, in attesa che la magistratura stabilisca se hanno diritto di restare». Ecco, Sala potrebbe tentare un rientro dalla stratosfera andando a Quarto Oggiaro o nei palazzoni Aler dove la disoccupazione ha raggiungendo livelli record e raccontare che al profugo arrivato con i barconi da chissadove lo Stato assegna pure uno stipendio.

Oggi si spendono 35 euro al giorno per immigrato che alla fine sono anche di più, ma i soldi non gli finiscono in tasca. È vero, sarà forse una forma più ipocrita e costosa, ma forse più digeribile per chi non arriva più a fine mese.

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