Dossier Copagri Puglia sul Psr: la Puglia al penultimo posto dopo la campania

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Dossier Copagri Puglia sul psr: quando i  numeri raccontano un’altra realta’ la Puglia al penultimo posto dopo la campania

Il reale stato di attuazione del Psr in Puglia: i numeri raccontano un’altra, amara realtà, ben diversa dalla narrazione del governo regionale. E’ quanto sostiene la Copagri Puglia in uno studio per capitoli sull’attuale condizione delle principali misure diffuso integralmente sul sito della Confederazione dei Produttori Agricoli Pugliesi (www.copagripuglia.it). La fonte dei dati è rappresentata dalla relazione annuale presentata al Comitato di Sorveglianza con le relative osservazioni.

La quasi totalità delle spese realizzate sono riferite ai progetti della precedente programmazione 2007-2013 che ancora non riescono a completarsi ma che gravano finanziariamente su questo programma per un totale di circa 120 milioni.

Per quanto riguarda la misura 4.1A relativa agli Investimenti nelle aziende agricole il bando è  del  luglio 2016,  modificato per ben 4 volte e tuttora aperto: sono state già presentate 1500 domande. Nel solo mese di dicembre 2016, a fronte di 184 domande presentate, si richiedono contributi per circa 40 mln di euro. La dotazione complessiva è di  60 mln, compresi i trascinamenti.  I pagamenti sono a zero: il bando non è ancora chiuso a causa del mancato funzionamento dell’EIP, il sistema informatico Regionale per il rilascio delle domande.

Anche la misura relativa agli investimenti dei giovani agricoltori, misura 4.1B, pubblicata a luglio dello scorso anno, non può ancora essere operativa perché non è ancora disponibile il sistema informatico della Regione. Il mancato funzionamento dell’EIP non consente alle aziende, ovvero ai tecnici, di redigere le domande dei bandi aperti: risulta evidente che ci troviamo in una situazione contraddittoria che contraddistingue questa programmazione.

Il bando della misura 4.2 relativa agli investimenti della trasformazione è stato pubblicato a fine giugno e anche in questo caso la spesa della vecchia programmazione 2007-2013 fatica ad avviarsi a completamento. L’attuale bando, relativo alla nuova programmazione 2014-2020, è in ritardo di pubblicazione per l’ipotesi di assegnarlo al FESR: a poco più di due anni dalla chiusura del programma siamo ancora nella fase delle ipotesi.

Non sembra migliore la situazione legata alla chiusura dei progetti  della vecchia programmazione relativi alle attività extragricole (vedi agriturismo) dove, su 16,5 milioni impegnati, sono stati completati progetti per una spesa di 5 milioni.  Si tratta di importi residui a fronte di pagamenti già anticipati per l’80%. I bandi delle misure forestali sono stati appena pubblicati. La spesa del pregresso, che di sole risorse FEASR ammonta a quasi 23 milioni, avanza con enorme difficoltà.

Sul fronte Xylella, dopo che il MIPAF ha stanziato 11 milioni, trasferiti alla Puglia da un anno e dopo che sono trascorsi due anni dalla presentazione delle domande, non sono ancora stati liquidati gli indennizzi alle aziende colpite dal batterio.  Assistiamo ancora ad un rimbalzo di responsabilità sui motivi dei ritardi. La Commissione ha autorizzato gli aiuti e, se non saranno liquidati, scadranno. La norma prevede che devono essere “versati entro quattro anni a decorrere” dalla data del verificarsi della calamità. Forse faremo bene a ricordarci che stiamo parlando di ottobre 2013. Negli ultimi mesi più volte è stata annunciata la revoca del divieto di reimpianto da parte di Bruxelles ma intanto, in attesa che venga autorizzato il reimpianto degli ulivi, le misure che prevedono il ripristino produttivo delle aziende che hanno avuto gli uliveti disseccati dalla xylella non partono (Misura 5.2).  Anche se in questo caso i  contributi ammonterebbero al 100%  (fino alla concorrenza del valore dell’impianto distrutto) basterebbe  inserire nella misura la possibilità di riconversione produttiva, consentita dalla normativa in presenza di divieti di reimpianto.

Non partono nemmeno le misure a sostegno e tutela e protezione degli ulivi monumentali delle zone delimitate. Le imprese continuano a far emergere le proprie difficoltà e a sollecitare interventi. Le risorse  sono disponibili da tempo, oltre 53 milioni dedicati,  ma nulla si muove: solo la xylella avanza rapidamente e i divieti coinvolgono anche mandorleti, ciliegeti, tutte le drupacee con divieto di finanziare  nuovi impianti e non solo nella zona infetta.

Altri capitoli del dossier riguardano la misura 10.1.2 relativa alla sostanza organica dei suoli, la sottomisura 16 per il sostegno alla costituzione e gestione dei gruppi operativi del Pei in materia di sostenibilità dell’agricoltura e il materiale di comunicazione del Psr.

Il risultato finale è questo: la Puglia è il terzo PSR per dotazione finanziaria a livello nazionale ed ha uno stato di attuazione inferiore alla media nazionale. Il dato che riporta il MIPAF al 31/05/2017 rappresenta la Puglia, a fronte di un dato medio  pari al 9,45% , con una percentuale pari al 5,92 % che la colloca al penultimo posto dopo la Campania. Tuttavia questo dato va letto in ordine alle graduatorie già approvate, laddove la Puglia non ha ancora concluso il ricevimento delle domande. I trascinamenti della scorsa programmazione incidono per 120 milioni sulla programmazione attuale. Anche la nuova programmazione non va meglio: solo pochi dei bandi avviati lo scorso anno hanno prodotto spesa ma non per colpa delle imprese. Infatti i bandi a distanza di un anno non sono ancora stati chiusi mentre, dove i bandi sono stati chiusi, non sono ancora disponibili le graduatorie.  Insomma , lo scenario descritto non è quello di una programmazione che si è avviata correttamente anche se con ritardo.

Per tutto questo – sostiene la Copagri – è importante un cambio di passo da parte della Regione: fare politica è saper programmare, dare risposte, individuare gli strumenti. “Non vorremmo più fare l’elenco di ciò che non funziona, dei ritardi o di ciò che non si fa – concludono il Presidente Tommaso Battista e il direttore Alfonso Guerra – ma sederci ad un tavolo dove, insieme all’amministrazione,  monitorare costantemente l’andamento delle misure, proporre proposte operative.  Le risorse ci sono, gli strumenti anche: è tempo di dare risposte.

IL PRESIDENTE COPAGRI PUGLIA

Tommaso Battista

IL DIRETTORE COPAGRI PUGLIA

Alfonso Guerra

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