Il Marocco fra i 5 primi paesi africani a forte potenziale energetico e agricolo

Mondo

Di

Luigi Palumbo

E’ stato reso pubblico martedì 11 luglio uno studio relativo agli investimenti internazionali in agricoltura in Africa all’orizzonte del 2020.

Lo studio è stato realizzato da “Havas Horizons” filiale del gruppo Havas, leader francese nella comunicazione e degli asset su cui si basano strategie, pianificazioni, creatività, acquisti, creazioni di contenuti e supporto al marketing integrato e dal think tank Istituto Choiseul, specializzato nell’analisi della governance economica mondiale. Lo studio, rende noto che il
Marocco si classifica insieme a Etiopia, Costa d’Avorio, Kenya, Nigeria, e Camerum tra i 5 primi paesi a forte potenziale energetico e agricolo.

Le analisi, si sono formulate sulla base di un sondaggio realizzato da alcuni investitori, i quali rimarcano che attualmente l’agricoltura s’impone come settore pieno di prospettive, tra le quali la più importante é la necessità sempre più evidente di mutrire una popolazione mondiale in continua crescita e di ridurre i rischi da parte degli Stati nei confronti della dipendenza esterna.

Secondo il 70% degli investitori, quella delle infrastrutture è la prima sfida importante nell’ecosistema agricolo africano, mentre il 48 per cento considera l’accesso al mercato come parametro essenziale per lo sviluppo di una società moderna, nella rivalutazione del settore agricolo. Inoltre, il 42% degli intervistati ritiene che la trasformazione e l’industrializzazione rappresentano la minaccia che potrebbe malgrado tutto frenare il potenziale agricolo.

Tra queste considerazioni, le questioni climatiche sono state poco considerate, lasciando spazio però a problematiche  più strutturali legate al mercato, con l’obiettivo di rendere l’insieme della catena di produzione più efficiente e performante.

In questo studio, gli investitori internazionali ribadiscono il loro ottimismo nel breve e medio termine, insieme all’inequivocabile entusiasmo, riguardo le prospettive economiche del continente. Dall’elaborato, viene fuori una vera e propria passione per l’Africa il 63% degli investitori, esprime la volontà di incrementaregli investimenti.

Per ricapitolare, il settore agricolo in Marocco genera il 14% del PIL. Il tasso di crescita del Paese è fortemente correlato a quello della produzione agricola. L’agricoltura rimane la prima fonte di occupazione. Con quattro milioni di posti di lavoro, il settore agricolo è dunque una delle maggiori industrie a livello nazionale. La popolazione rurale è stimata intorno ai 18 milioni di persone, che rappresentano il 49% di tutte le famiglie a livello nazionale.

La superficie agricola attualmente coltivata, è di 8.700.000 ettari (12.25% della superficie totale del Paese). La questione dell’acqua, è un problema cruciale per lo sviluppo dell’agricoltura nel Paese. Le principali colture del Regno, sono costituite da cereali (grano, orzo), agrumi (arance, clementine), olive,  rosacee (mandorle, mele, albicocche …), barbabietole da zucchero, legumi alimentari, colture orticole comprese le patate e pomodori. L’allevamento (ovini, caprini, bovini, cammelli, volatili) è anche un componente importante del settore agricolo.

In 50 anni, l’agricoltura marocchina ha fatto grandi progressi in termini di modernizzazione e diversificazione. Allora come oggi, l’attività agricola ha sempre rappresentato uno dei pilastri fondamentali  dell’economia marocchina.

L’Ufficio Nazionale dell’Energia Elettrica e di Approvvigionamento idrico (Onee) insieme al Ministero delle Politiche Agricole, Marine e dello Sviluppo Rurale e Forestale, il 27 giugno ultimo scorso, hanno sottoscritto un progetto di partenariato pubblico-privato per la costruzione di un’unità condivisa per la desalinizzazione dell’acqua di mare per l’irrigazione e la fornitura di acqua potabile nella regione di Souss-Massa.

Il progetto, con una capacità di iniziare a 150 000 m3/giorno,  raggiungerà i 200 000 m3 / giorno nelle fasi più avanzate, garantirà la fornitura di acqua potabile a beneficio di una popolazione di 2,3 milioni di abitanti, nel  2030 e sarà anche in grado di sopportare un tasso di accesso all’acqua potabile nelle zone rurali fino al 100% in tutta la zona di Agadir.

Si noti che l’investimento in questo progetto ammonta a quasi 2 miliardi di dirham per la sua componente di acqua potabile e a 600 milioni di dirham per gli annessi  installati (tubi, serbatoio, linee elettriche, stazioni di pompaggio …).

La quota che il Regno del Maroco destina all’agricoltura, a  monte dell’economia nazionale è notevole, 74 miliardi di dirham l’anno, pari al 14% del prodotto interno lordo (PIL). Nonostante i ripetuti cicli di siccità, il PIL agricolo marocchino è più che raddoppiata dagli anni ’60.

Il Marocco si può ormai definire la locomotiva trainante del continente africano nel campo delle innovazioni verdi, grazie al crescente numero di start-up innovative che si lanciano nel campo solare, in relazione alle reti intelligenti e alla gestione dell’energia, ha dichiarato ieri Mercoledì 12 giugno 2017 a Marrakech, in occasione della prima edizione del “Green Innovation Africa Booster”, il direttore generale dell’Istituto di Ricerca per l’Energies Solaires et Energies Nouvelles (IRESEN), Badr Ikken. “Il Marocco sta cercando di posizionarsi sul mercato africano per le innovazioni verdi, perché ha un potenziale molto elevato per l’imprenditorialità. Vogliamo che l’Africa diventi un continente di innovazione e non solo quella di potenziale, già posseduto” ha continuato il signor Ikken, Egli ha altresì sottolineato che questo incontro è la piattaforma ideale per lo scambio e la condivisione di competenze delle migliori innovazioni per l’energia sostenibile in tutto il mondo utili a proteggere il futuro del pianeta.

Luigi Palumbo – Redazione estera Area Mediterranea, Balcani e Paesi Arabi

 

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