Rifiuti della Capitale in provincia di Latina, ma non a Rida

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Fabio Altissimi: “Disparità di trattamento palese. Solo a noi fanno chiudere in caso di rilievi Arpa da confermare” 

“Fare impresa non è mai facile. Quando occorre lottare non solo con la concorrenza ma anche contro palesi disparità di trattamento la cosa si fa però molto più difficile. Se questo avviene in un settore delicato come quello dei rifiuti, che ha molteplici ricadute su salute e tasche dei cittadini, sarebbe poi il caso che ad aprire gli occhi e ad intervenire fossero anche questi ultimi e la parte di politica ancora sana e che crede nel proprio mandato e, almeno in alcuni casi, forse anche la giustizia”. Sono parole dure quelle pronunciate dal patron di Rida Ambiente Fabio Altissimi dopo le notizie riportate da organi di stampa locali e nazionali su quanto sta avvenendo nel settore rifiuti a livello regionale.

“Non mi spaventa leggere che i rifiuti della Capitale saranno dirottati in provincia di Latina. Da decenni sono nel campo e posso assicurare che se un rifiuto è lavorato a regola d’arte rappresenta una risorsa per tutti e non danneggia l’ambiente. Resto però basito nel vedere come alla mia azienda sia stato privato il conferimento dell’umido mentre si studiano ben nove progetti sparsi per tutta la provincia di Roma e Latina con impianti che hanno caratteristiche simili a quello di Rida, che resta comunque un’eccellenza. Ad Aprilia, mentre a noi è stato vietato di reperire organico, si autorizza l’ampliamento a due altri impianti. Il tutto mentre monta la protesta dei cittadini che di Rida, invece, non si sono mai lamentati. Quello che spiace è che sembra si utilizzino due pesi e due misure. Nel caso, tutto da dimostrare, che abbia commesso errori, Rida Ambiente deve naturalmente pagare ma comunque non in maniera diversa rispetto ad altri. L’Arpa, nel nostro impianto, ha effettuato dei controlli, contestati e ripetuti in contraddittorio. Siamo ora in attesa dei risultati: insomma non è affatto certo che Rida abbia prodotto un rifiuto non conforme al conferimento in discarica. Nel frattempo ci è stato però vietato di raccogliere l’umido. Sui giornali  leggo che una discarica nei pressi di Roccasecca ha subito dei controlli simili nel 2014. Sempre i giornali riportano che quei controlli ipotizzarono l’inquinamento di una falda acquifera. Ebbene nelle more dell’accertamento, da allora ad oggi, quell’impianto ha funzionato normalmente”.

Altissimi ha tenuto a ribadire anche la sua posizione sulla discarica di Paguro, che sarebbe dovuta sorgere in località La Gogna, ad Aprilia ma che è stata bocciata: “Avevamo proposto di installare una discarica su un sito già inquinato che avremmo bonificato ma ci hanno detto no. Mi risulta però che, allo stesso tempo, sia stato autorizzato l’ampliamento del conferimento del rifiuto organico in aziende che stanno creando (lo dicono i giornali e le proteste dei cittadini, non io) gravi problemi dal punto di vista dell’impatto ambientale mentre nell’impianto della Rida Ambiente si può organizzare un buffet. Mi risulta anche che, allo stesso tempo, si stia valutando l’autorizzazione di ben nove impianti nel circondario, tutti appartenenti al medesimo gruppo. In questo caso non c’è stata alcuna levata di scudi della politica e delle istituzioni locali. Solo alcuni giornali, inoltre, ne hanno parlato mentre al progetto della Paguro è stata dedicata grande attenzione mediatica.  Credo si debba chiedere, innanzitutto alla politica, che per il bene di tutti il sistema dei  rifiuti venga gestito con lungimiranza, imparzialità e nel rispetto dei principi della concorrenza. L’impressione invece è che, con il pieno avallo del Pd, nel Lazio si stia andando avanti come negli ultimi cinquant’anni. Continueremo a lottare perché sia finalmente avviato un sistema equilibrato e virtuoso che consenta agli imprenditori che hanno progetti innovativi di poter svolgere il proprio lavoro.

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