Farnesina: 296 sedi all’estero

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ROMA – “Rendere trasparente e spiegare il lavoro del Ministero degli Esteri attraverso dati che ne fotografano le attività”. Questo lo scopo dell’Annuario statistico della Farnesina, introdotto dal segretario generale del Maeci, Elisabetta Belloni che, nella presentazione del volume online da oggi, ricorda l’importanza “dell’impegno per la chiarezza” sottolineato “già nei primi anni ’90 da un Ministro degli Esteri competente e lungimirante come Beniamino Andreatta, quando invitava a presentare sempre “i numeri” a supporto di ogni dossier trattato”.

Il volume presenta, come noto, tutti i dati sulla Farnesina, della sua rete all’estero, della sua struttura in Italia, sul personale e le risorse, i progetti, le attività e il confronto con gli altri Paesi.
Ad aprire il rapporto i dati aggiornati al dicembre 2016 sulla rete degli Uffici all’estero che dall’anno scorso annovera una nuova Ambasciata, quella in Mongolia, risultando così composta da 124 Ambasciate, 8 Rappresentanze Permanenti, 1 Delegazione Diplomatica speciale, 80 Uffici consolari e 83 Istituti Italiani di Cultura, per un totale di 296 sedi al 31 dicembre 2016.
Le Ambasciate all’estero sono 27 nell’Unione europea e 16 nella restante area extra UE; 24 in Asia e Oceania, 20 nell’Africa subsahariana, 19 nelle Americhe e 18 nella regione del Mediterraneo e Medio Oriente.
Il 36% degli Uffici consolari (29 sedi) è situato nelle Americhe, 19 Consolati sono in Unione europea, 14 in Asia e Oceania, 9 in Europa extra UE, 6 nel Mediterraneo e Medio Oriente e 3 nell’Africa sub-sahariana.
Gli Istituti Italiani di Cultura sono maggiormente presenti in Unione europea (33 sedi che rappresentano il 40% del totale), quindi nelle Americhe (18), in Asia e Oceania (12), in Mediterraneo e Medio Oriente (9), in Europa extra UE (8) e in Africa sub-sahariana (3).

Quanto al personale, il rapporto registra come anche nel 2016 si sono registrati valori inferiori alle 4.000 unità di personale di ruolo del MAECI (3.825), in diminuzione del 21% rispetto al 2008. Il personale a contratto è composto da 2.613 unità in servizio all’estero.

Sotto il profilo di genere, il 46% del personale di ruolo è femminile e il 54% maschile, percentuale stabile rispetto all’anno precedente. Nell’ambito del personale a contratto il 57% è composto da donne e il 43% da uomini.

In aumento di 1 punto percentuale rispetto al 2015 la quota femminile nella carriera diplomatica (22%) e in lieve diminuzione, invece, quella delle donne appartenenti alla carriera dirigenziale amministrativa e dell’area della promozione culturale (32%).
Nel 2016 nei gradi apicali della diplomazia italiana si registra la presenza di sole 3 Ambasciatrici, nella perdurante prevalenza della componente maschile (storicamente riconducibile alla data di ingresso nella carriera diplomatica delle donne, che hanno avuto accesso a tale concorso solo a partire dal 1967). Più consistente la presenza femminile negli altri gradi della carriera diplomatica (21 Ministre Plenipotenziarie, 38 Consigliere d’Ambasciata, 46 Consigliere di Legazione, 101 Segretarie di Legazione), per un totale di 209 donne su 958 diplomatici.

Il personale in servizio all’estero al 31 dicembre 2016 lavora nelle Ambasciate e nelle Rappresentanze Permanenti, il 31% presso Uffici consolari e l’8% nell’ambito della rete degli Istituti Italiani di Cultura.

Tanti altri, come detto, i dati del rapporto: dal numero degli italiani iscritti alla anagrafe consolare (5.383.199) ai visti di ingresso in Italia (1.813.247) al numero dei passaporti emessi nel 2016 (295.461).

E ancora: 46.238 gli interventi di tutela e assistenza a favore di connazionali all’estero, 71.883 iscritti ai corsi di lingua italiana negli Istituti Italiani di Cultura.

Infine, il confronto con gli altri Paesi, nello specifico Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito.
Dal quadro emerge che la rete estera più estesa è quella del Regno Unito (438), che impiega 5.398 persone con un bilancio di 1.885 milioni di euro.

La Germania ha 386 sedi, ma più personale (5975) e un bilancio da 5.200 milioni di euro.

La Francia ha 370 sedi, 5583 dipendenti e 3.002 milioni in bilancio.

L’Italia ha 296 sedi, 3825 dipendenti e un bilancio da 1.728 milioni.

Infine i Paesi Bassi: 173 sedi all’estero, 2.755 dipendenti e un bilancio da 1.885 milioni. il rapporto è consultabile online qui.

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