Incendio di Peschici  – situazione generale del Parco del Gargano  

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Il 24 luglio del 2007 dopo giornate roventi di venti da Sud, dopo giorni di siccità, la Puglia ed il Gargano erano arse dal sole e con temperature intorno a 40-45 C°.

L’incendio si sviluppo partendo da un terreno vicino l’antica l’abbazia di Calena, l’allarme fu sottovalutato ed in breve il fuoco anche a causa del vento forte del, avvolse le Baie più belle di Peschici, arrivando a coinvolgere case ed abitazioni sia dei villaggi che del paese di Peschici. Le linee elettriche, il gas delle bombole, le automobili parcheggiate, si trasformarono in bombe incendiarie che costrinsero migliaia di persone e rifugiarsi nel mare per non essere avvolti dalle fiamme. Lo scenario fu spaventoso: donne e bambini di cui alcuni di pochi mesi, nelle braccia dei padri e delle madri in acqua per alcune ore, per cercare di sfuggire alla morte, portata dalle fiamme e dal fumo che si sviluppava. All’epoca non vi fu protezione civile, non vi fu lo stato, i soccorsi arrivarono ormai tardissimo.

Vi fu un popolo intero il popolo di Peschici, i turisti, i barcaioli, che si trasformarono in angeli custodi e soccorritori di chi ormai aveva poche speranze di essere soccorsi. Furono in tantissimi ad essere salvati ma vi furono pure tre vittime del fuoco.

Da allora lo sforzo è stato notevole per costruire una protezione civile Regionale ed a cascata comunale efficiente.

Alcune considerazioni però vengono spontanee e scusate la sottolineatura: dopo dieci anni anche in occasione della ricorrenza  della tragedia, si verificano gli stessi problemi con gli stessi pericoli; nascono le stesse angoscie ed uno spettro si riaffaccia: quello che è successo potrebbe ripetersi?

A guardare le cose dall’incendio del 24.07.2017 parrebbe proprio di si, ancora una volta i timori si trasformano in realtà e solo il caso: la direzione  del vento ha evitato qualcosa che poteva trasformarsi in ennesima tragedia.

Infatti un incendio ha iniziato a propagarsi verso il pomeriggio in loc. Cerreglie . Sette Frati a pochi chilometri dal’abitato di Peschici, una valutazione veloce ci suggerisce che in base alle temperature ed al vento  si potrebbe verificare una situazione pericolosa tipo quella di dieci anni fa.

Alla situazione di allarme innescata dal nuovo incendio di Peschici, per evitare il peggio, va segnalato che il presidente della rete di associazioni Raffaele Vigilante ha provveduto a richiedere e sollecitare il tempestivo intervento dei mezzi aerei e si è prodigato tutta la notte con la protezione civile per limitare i danni del fuoco avanzante. Il calare della sera, purtroppo non ha permesso l’effettuazione di ulteriori lanci e quindi l’utilizzo dei Canadair.a in maniera tempestiva con diversi mezzi, e l’intervento dei vigili del fuoco, si constatava che il territorio per tutta la notte sarebbe restato in balia del fuoco, in quanto l’accesso ai luoghi era impossibile per le dimensioni enormi assunte dal fuoco, per la difficoltà di accesso ai luoghi, per la pericolosità d’intervento in ore notturne.

La mattina dopo il 25.07.2017 sono ritornati i canadair, e sono occorsi diversi lanci e l’intervento congiunto delle forze di terra per spegnere definitivamente l’incendio.

Il paesaggio restituito è di diverse centinaia di ettari di bosco incenerito, sicuramente la morte di tutti gli animali intrappolati nel fuoco e dai fumi, la distruzione di uno dei paesaggi più belli del mondo all’interno dell’area Protetta del Parco Nazionale del Gargano.

Il coordinamento regionale scintifico e provinciale di Fareambiente, presente nella giornata del 24.07.2017  e testimone del nuovo incendio si interroga su una serie di quesiti.

A questo punto è d’obbligo chiedersi su cosa sia stato fatto dall’Ente Parco Nazionale del Gargano che è il custode della Natura del Gargano, primo in concentrazione di biodiversità e qualità dei paesaggi. Riconoscimento già decretato dall’Unesco e da articoli del National Geographic.

Quello che appare evidente a tutti è che manca la pulizia dei boschi, la realizzazione delle fasce taglia fuoco, la accessibilità con piste di emergenza, la mancanza di un mezzo aereo dedicato visto che comunque il Parco del Gargano è uno dei parchi più antropizzati del mondo (questa è un’altra particolarità). Viene spontaneo chiedersi: dove sono le vasche antincendio? Perchè quelle che ci sono e potrebbero funzionare sono senz’acqua?  Si denotano inoltre la mancanza di un adeguato sistema di video sorveglianza, la mancanza di un sistema di monitoraggio e controllo degli accessi e delle frequentazioni di aree a rischio incendio. In altri paesi europei in periodi a rischio incendi è vietato ad Es. entrare nei boschi. Possibile che l’Ente Parco pensi più a finanziare la festa del caciocavallo e non abbia in alcun modo coordinato e realizzato quello che è necessario per proteggere il patrimonio boschivo e la popolazione messa sempre a rischio?

Altra amara considerazione: Peschici ha subito due disastrosi incendi in 10 anni e 1 alluvione altrettanto disastrosa

Le elenchiamo? 

  • Incendio Peschici Luglio 24.07 2007 con tre morti e la distruzione del paesaggio e boschi
  • Alluvione settembre 2014 con un morto
  •  Nuovo Incendio 24.07.2017

In riferimento a quanto successo Fareambiente propone la costituzione di un comitato permanente di vigilanza del territorio che promuova e verifichi in collaborazione con le associazioni di cittadini, le amministrazioni comunali ed in rete con tutte le associazioni per la tutela dell’Ambiente, la attuazione di progetti finalizzati alla tutela del patrimonio ambientale del Gargano e che si adottino misure legislative per la vigilanza e la fruizione del territorio. La tutela della natura è un obbligo ed un atto di civiltà, la Enciclica di Papa Francesco “Laudato Si” ci dice che dobbiamo amare e difendere  la natura perché è la natura che rende gli uomini veri e sinceri.

                   

Fareambiente anche alla luce della traumatica esperienza e per l’impegno profuso per la tutela del territorio e del mare oggi e

ieri, ritiene  di esprimere ufficialmente il gradimento alla presidenza del Parco Nazionale del Gargano  nella persona di Raffaele Vigilante. 

Il Presidente del Comitato Scientifico Fareambiente Regione Puglia

Geologo Francesco Bacchelli

Il Presidente del Coordinamento Provinciale Foggia

Soccorsa Chiarappa

Il Coordinatore Regionale Fareambiente Regione Puglia

Dott Marcello Amoroso


 

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