Intanto, nell’incontro di ieri, sindacati e governo hanno passato al vaglio le seguenti proposte da analizzare e girare alla prossima legge di bilancio:
GIOVANI – Oltre ai centri per l’impiego alle politiche attive, assegno di ricollocamento incluso, la traccia disegnata dal governo include la disoccupazione giovanile e la riduzione stabile del cuneo previdenziale per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani under 35.
Sempre per i giovani, tra le idee da approfondire e discutere con i sindacati spicca anche quella di una pensione di garanzia con la previsione di un reddito minimo mettendo insieme la parte assistenziale e la parte previdenziale compatibilmente ai vincoli di bilancio. Al centro del prossimo confronto anche la rappresentanza sindacale da regolare per legge coordinandosi con il lavoro che sta svolgendo il Parlamento. “Un eventuale intervento sul cuneo dei giovani – ha rimarcato la leader della Cisl, Anna Maria Furlan – non deve intaccare il loro monte contributivo, il rischio è di incidere negativamente sulle loro pensioni future”.
DONNE – Focus anche sulle donne e sulla possibilità di ridurre i requisiti contributivi necessari all’accesso all’ape social per quelle impegnate nei lavori di cura.
ETA’ DI PENSIONAMENTO – Governo e sindacati torneranno a discutere anche dell’età di pensionamento e dell’automatismo che partirà nel 2019. Su questo tema, Camusso non si è detta però soddisfatta: “Non sono state particolarmente rassicuranti le parole del governo sull’aumento automatico dell’età pensionabile – ha detto la leader Cgil – e sarà uno dei temi più rilevanti alla ripresa del dialogo”. Si attenderanno comunque i dati Inps di settembre anche se per il governo si dovrà ragionare in base alla tipologia di lavoro e sui diversi lavori più o meno usuranti.