La Segreteria di Stato vaticana non risponde a tutti

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“Papa Francesco a coppia gay con i tre figli adottivi: «Benedizione apostolica alla vostra famiglia»”. E’ il titolo di un articolo tratto da ADISTA e che leggo sul blog “Come Gesù”.

Ne trascrivo una parte: “Toni e David mai si sarebbero aspettati una risposta. Che invece è giunta, il 10 luglio, firmata da mons. Paolo Borgia degli Affari Generali della Segreteria di Stato vaticana, e le cui parole non potranno non rendere felici persone lgbt di tutto il mondo, i cui matrimoni non sono ammessi dalla Chiesa cattolica, secondo la quale – e viene ripetuto ad ogni pie’ sospinto – i contraenti per originare una famiglia devono essere esclusivamente un maschio e una femmina.

Nella risposta a firma Paolo Borgia si legge: «papa Francesco», che «ha apprezzato la lettera», «porge a voi anche le sue congratulazioni, invocando per la vostra famiglia l’abbondanza delle grazie divine, affinché viviate costantemente e felicemente la condizione di cristiani, come buoni figli di Dio e della Chiesa, e inviandovi una augurale Benedizione Apostolica, con la richiesta di non dimenticarvi di pregare per lui»”.

Una frequentatrice del blog, ha così commentato: “E’ una lettera che mandano uguale a tutti” e a sostegno della sua affermazione, ha riportato da La Nuova Bussola Quotidiana: “La redazione ha contattato la Sala stampa della Santa Sede per capire un po’ meglio la storia di questo scambio epistolare. La Vice direttrice, Paloma García Ovejero, sottolinea che si tratta di una delle tante risposte di routine, in questo caso «preparata dalla Sezione portoghese», che l’assessore della Segreteria di stato invia alle migliaia di missive che il Papa riceve”.

Ora, io credo che abbia ragione la frequentatrice del blog che si tratti di una lettera fatta con lo stampino. Però queste lettere non vengono inviate a tutti coloro che si rivolgono a Papa. La Segreteria di Stato vaticana, fa distinzioni ben precise. Se la lettera è stata inviata alla coppia gay, significa che la Segreteria sapeva bene di far piacere al Papa, di fare la sua volontà, altrimenti non l’avrebbe inviata. E credo di poter provare quanto affermo.

Nel 2001 scrissi una lettera indirizzata a Giovanni Paolo II, e la Segreteria di Stato mi rispose con una delle solite lettere di routine che conservo ancora. Su bella carta Fabriano reca stampato in filigrana lo stemma del Vaticano con sotto la scritta: “Secretaria Status”. Il Papa ovviamente non lesse la mia lettera, ma la Segreteria ritenne opportuno rispondermi che la lettera era pervenuta al Papa e parteciparmi “il Suo benedicente saluto”.

Bene, il giorno 10 marzo 2014 inviai a Papa Francesco il mio libro “Nostra Signora di Fatima – La Madonna di un falso cristianesimo”, a mezzo raccomandata e con bella dedica. La Segreteria di Stato vaticana non mi dato un cenno di risposta e non mi ha partecipato il benedicente saluto del Papa. Perché? Semplicemente perché ha ritenuto di far piacere al Papa, di fare la sua volontà. Avrà pensato: come si permette questo signore di inviare al Papa un libraccio del genere?

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