Miracolo a Firenze ovvero come ti erudisco il pupo

Attualità & Cronaca

Di

Gianni Fraschetti

Timidamente qualcuno, i più accaniti complottisti, i più sottili giallisti e le menti più contorte del web, cominciano a sussurrare il nome dell’ungherese, il finanziere amico diGentiloni e della Bonino che tutto può è tutto fa (sempre in culo a noialtri) e che comunque è una ipotesi mica tanto malvagia, a pensarci bene. Lo stupro di Firenze è un buco nero, senza nomi, senza filmati, senza testimoni, senza nessuno che abbia visto o udito una ipotesi di beata minchia.

Ci sono solo questi quattro protagonisti (carnefici in uniforme-vittime alcoolizzate) che si muovono in maniera precisa, oserei dire geometrica, come sul set di un film e dicono…Non voglio ancora dire recitano. Pare un episodio di RIS (tanto per restare in tema)….Le tracce di DNA lasciate dove devono essere, pure dove i protagonisti non sono andati (per loro ammissione), evidenti tracce di rapporto sessuale ma nessuna violenza…Le due ragazze sbronze come cucuzze e fatte come pere, soggiogate dalle uniformi, dagli stivali, dai barrakan e dalle armi,  e cedono impaurite, senza abbozzare nemmeno una ipotesi di resistenza, salvo riprendersi magicamente dopo venti minuti, chiamare il 113 e ricordare anche i particolari più insignificanti e guarda caso, interrogate separatamente, raccontare la stessa storia, quasi con le stesse parole, senza una incertezza narrativa, una ipotesi di sbavatura, un “non ricordo”.

Una memoria perfetta e perfettamente coincidente, da copione mandato a memoria, eppure erano sbronze e drogate, dicono. L’ipotesi dello stupro si basa infatti sul fatto che le ragazze fossero incapaci di intendere e di volere. Poi si viene a sapere che i due carabinieri era la prima volta che facevano coppia, insomma non erano Starsky e Hutch, una condizione non certo ottimale per commettere uno stupro insieme, un equipaggio formato per la serata. Infine, tutto si svolge molto rapidamente, arriva il colpo di scena finale, (neanche inaspettato a dire il vero, quasi logico a quel punto), il deficiente con la bandoliera, quello sposato e con un figlio, confessa. Una bella confessione da macho italiano.

Abbiamo trombato ed era consenziente. C’è mancato solo che dicesse…l’ho fatta godere come una pazza. E questo feuilleton, ridicolo e assurdo se lo analizziamo bene, diviene la clava con cui, da Mentana, ai troll del Pd, ai debunker renziani, all’ultimo imbecille, partono al contrattacco e il fatto di Rimini viene cancellato dall’enormità dei carabinieri stupratori. Ragazzi, siamo seri, lo stupro dei carabinieri con la gazzella non si batte…è talmente comico è grottesco a un tempo da essere un capolavoro. Complimenti a sceneggiatore, regista e attori. Ovviamente scherzo…ma nemmeno tanto

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