Pensioni e lavoro, in fiera le soluzioni per rilanciare l’economia

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L’81^ Campionaria ospita l’assemblea UIL per il Mezzogiorno

Il segretario nazionale UIL Barbagallo, “i soldi ci sono, basta combattere il lavoro nero, corruzione e diseconomie. Ripartendo dalla messa in sicurezza del territorio” 

Riparte da Bari, dall’81^ Campionaria in corso fino al 17 settembre, la piattaforma politica della UIL per il rilancio dell’economia nelle regioni meridionali. Questa mattina oltre 300 delegati dell’Unione Italiana del Lavoro si sono incontrati al Centro Congressi della Fiera del Levante per discutere di trattamenti previdenziali, sostegno all’occupazione e in particolare al lavoro femminile, fisco e contratti.

“Mezzogiorno e pensioni. È ora di soluzioni”, questo il tema portante dell’assemblea UIL, alla quale hanno partecipato il segretario nazionale Carmelo Barbagallo, il segretario regionale Aldo Pugliese, i segretari confederali Proietti, Bombardieri e Loy, e il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi, accolti da centinaia di quadri, delegati e rappresentanti delle aziende di Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il Mezzogiorno, è emerso nel corso dei lavori, nonostante trend di crescita positivi non è riuscito ad agganciare il treno della ripresa economica e occupazionale. I dati sostanziali si sono fatti sentire al Nord e nelle regioni del Centro Italia, capaci di recuperare l’emorragia occupazionale causata dalla crisi del 2008. Al Mezzogiorno, rispetto al 2008, mancano ancora 380 mila di posti di lavoro.

Tutto incentrato sui problemi occupazionali della Puglia l’intervento del segretario regionale Aldo Pugliese: “È certamente positivo che si pensi al reddito di inclusione come sta facendo il governo nazionale, anche se non è una misura sufficiente in termini di risorse disponibili, cosa che riguarda anche il reddito di dignità pensato dalla Regione Puglia. Nella classifica della povertà in Italia – ha continuato Pugliese – la nostra regione è purtroppo seconda dopo la Sicilia, con un 23,3% di famiglie in povertà. Un valore superiore alla media del Mezzogiorno, che è del 20,4%. In Puglia quasi un giovane su due è disoccupato e 300mila giovani hanno rinunciato allo studio e non cercano lavoro. Sul piano economico e occupazionale c’è una crisi generalizzata – conclude Pugliese – che si riverbera anche sul piano sociale. Ad esempio, lo sgravio di 8.000 euro annui per le imprese che assumono non può essere limitato a un solo anno. Altrimenti gli imprenditori finiscono col rinunciare”.

In questo contesto, è stato sottolineato durante gli interventi, i Patti per il Sud non possono rappresentare l’unico strumento per affrontare il problema Mezzogiorno. Sul tema pensioni nel Sud, la UIL ha presentato al Governo una serie di proposte sul congelamento dello scatto dell’adeguamento all’aspettativa di vita, sulle pensioni dei giovani, sull’eliminazione delle disparità di genere che penalizzano le donne il rilancio della previdenza complementare. Ma a Roma si stanzia ancora poco in termini di spesa pubblica in conto capitale, che è notevolmente inferiore rispetto alla media nazionale. E in anni di crisi la forbice dello Stato da noi è stata più marcata. La riduzione di risorse ordinarie per investimenti pubblici in infrastrutture è considerata dalla UIL “spregiudicata”.

“Siamo passati da penultimi a terz’ultimi in Europa, non proprio un balzo in avanti”, è intervenuto il segretario nazionale UIL Carmelo Barbagallo. “Servono investimenti pubblici e privati, potere d’acquisto ai lavoratori, ai pensionati e un lavoro stabile per i giovani. Altrimenti l’economia non riprende: se i salari sono fermi e l’inflazione è stagnante la vera ripresa economica non parte”. E poi dobbiamo mettere in sicurezza tutto il territorio, rilanciando l’economia a partire dall’edilizia, senza cementificare ma sapendo che il 68% del nostro Paese è zona sismica: nelle casse dello stato ci sono ancora 8 miliardi e 100 milioni che non sono mai stati spesi, ed erano stati accantonati per gli eventi atmosferici, come quelli che stiamo vedendo in questi giorni”.

Il segretario UIL ha poi parlato di potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati, di lotta alla corruzione e alle diseconomie: “non lo diciamo noi che ci sono 110 miliardi di evasione fiscale, – ha continuato Barbagallo – lo dice Confindustria, ed è Cantone a dire che il valore della corruzione è di 160 miliardi, mentre la Confcommercio denuncia 27 miliardi di introiti da pizzo e usura. Basterebbe riportare alla media europea questi dati”.

E proprio dalla sede della Fiera del Levante, la UIL ha annunciato una grande vertenza nazionale insieme a CISL e CGIL, con l’obiettivo primario della riforma del Fisco.

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