La perdita del senso di umanità e del senso del Vangelo

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(Ultimo dialogo immaginario di due monache)

Veronica: “Non te la prendere, amore mio, ti prego, non è un dramma morire per chi non è mai stato realmente vivo, siamo fantasmi, io e te, illusioni, nuvole leggere che svaniscono nel cielo”

Teresa: “Lo so, lo so, ma così all’improvviso, perché?”

Veronica: “E’ il destino delle creature non nate dall’unione di un ovulo con uno spermatozoo, tesoro, non abbiamo un cognome, io e te, non abbiamo genitori, siamo niente, tu sei tre sillabe, sei lettere, io quattro sillabe, otto lettere. L’autore ci ha create, e adesso ha deciso di farci morire: l’esistenza delle insistenti finisce oggi, questo è il nostro ultimo dialogo”

Teresa: “Sì, ma che cosa è successo? vuoi dirmi che cosa è successo?”

Veronica: “Ma dai, ho scherzato amore mio, moriamo per il blog “Come Gesù”, ma continueremo a vivere altrove. Niente di grave. E non è detto che non sopravvivremo anche al nostro creatore… Le creature immaginarie spesso sopravvivono al creatore, non lo sai?  E’ successo che i nostri dialoghisul blog “Come Gesù” a qualcuno non sono andati giù”

Teresa: “Hanno protestato? Minacciano di far chiudere il bel castello di don Mauro? Ma che dici? Com’è possibile?”

Veronica: “Ma no, ma no, semplicemente a don Mauro, titolare del blog, sono arrivate lamentele da parte di alcune nostre consorelle, monache vere, in carne e ossa, e il nostro creatore non vuole dare ulteriori dispiaceri alle nostre care consorelle”

Teresa: “Ma per che cosa si sono tanto dispiaciute? Perché ci amiamo o per le nostre idee sull’omosessualità, sull’indissolubilità del matrimonio, sulla  clausura?”

Veronica: “Per tutto, almeno credo amore mio, per tutto… Sicuramente il nostro dialogo «La clausura non risponde pienamente al vangelo», avrà dato molto fastidio alle nostre care consorelle”

Teresa: “Non solo a loro. Hai visto che cosa ha scritto a Renato Pierri un religioso signore sul blog “come Gesù”, riguardo alle sue idee sulla clausura? Te lo leggo:

«Quello che io volevo sottolineare… è il modo con il quale a volte dici le cose (e anche a volte con una nettezza che non lascia spazio al dubbio, al “non lo so”). E’ la stessa nettezza con la quale altri parlano di quello che dovrebbero fare gli omosessuali nella loro vita»”

Veronica: “Al religioso signore sfugge la differenza enorme tra la posizione di chi desidera che non si facciano sacrifici inutili, e la posizione di chi desidera e magari pretende che altri facciano sacrifici inutili. Renato Pierri ritiene poco umano che per tutta la vita si rinunci a fare una carezza ai propri genitori e a ricevere una carezza dai propri genitori, poco evangelico che per tutta la vita ci si precluda la possibilità di entrare in un ospedale a far visita agli ammalati. Sfugge ancora, al religioso signore, che le idee di Renato Pierri non alimentano perniciosi pregiudizi”

Teresa: “La fede non in Dio, ma negli uomini della Chiesa, fa perdere il senso di umanità e il senso del Vangelo”.

Veronica: “E’ così, cara, proprio così. E per umanità che Renato Pierri parla a favore delle monache di clausura, è per umanità che Renato Pierri critica aspramente coloro che pretendono di stabilire come debbano vivere gli omosessuali.

Ma tornando alla clausura, sai quante nostre consorelle soffrono inutilmente a causa delle regole nei monasteri, nei quali sono entrate nell’illusione d’esservi chiamate da Dio? Ti leggo le parole vere, reali, di una monaca vera, non inesistente come noi… non posso dirti il nome, non chiedermi il nome… parole indirizzate ad un suo caro amico, dopo che uscì il documento “Verbi Sponsa”:

«Hai letto “Verbi Sponsa”? Cosa ne dici? Le monache sono in subbuglio perché invece di aprirsi le normative per la clausura, si restringono. Ma che vuoi? E’ più facile pensare ai rischi e agli abusi che alla responsabilità di scelte…l’uomo sembra non saper vivere senza “lacci”: eppure Dio ci chiama a libertà… Caro, prega un po’ per me; ce la fai di più a vivere quando in quel senso di apprensione e sconforto, pensi che qualcuno ti è accanto nella terra più remota dell’esistenza, che qualcuno pur lontano è più vicino di altri, perché dopo tanti silenzi e domande, hai scoperto ricco di umanità»”

Teresa: “Io ti leggo il commento di un frequentatore del blog “Come Gesù”: «Io conosco monasteri in cui certe cose non si potevano fare (tipo andare dai genitori in punto di morte) e certi altri, dello stesso Ordine e quindi con la stessa regola, in cui si potevano fare; quindi il problema non è la Regola ma l’applicazione che ne viene fatta. Un conto è dire: la Regola non trova giustificazione nel Vangelo, e un conto è dire: le applicazioni della Regola in quel monastero non trovano giustificazione nel Vangelo»”

Veronica: “Vedi? La possibilità di andare a chiudere gli occhi ai genitori che muoiono, a quel signore sembra che faccia la differenza. Sante parole hai detto: si perde il senso di umanità e il senso del Vangelo”.

Teresa: “Sì, la mancanza del senso di umanità poteva spingere Giovanni Paolo II a scrivere assurdità di questo genere: «Scegliendo uno spazio circoscritto come luogo di vita, le claustrali partecipano all’annientamento di Cristo, mediante una povertà radicale che si esprime nella rinuncia non solo alle cose, ma anche allo «spazio», ai contatti, a tanti beni del creato. Questo modo particolare di donare il «corpo» le immette più sensibilmente nel mistero eucaristico. Esse si offrono con Gesù per la salvezza del mondo. La loro offerta, oltre all’aspetto di sacrificio e di espiazione, acquista anche quello di rendimento di grazie al Padre, nella partecipazione all’azione di grazie del Figlio diletto» (Vita Consecrata). Ma si può?”. ”

Veronica: “Capito, Gesù? Non gloriarti troppo, mi raccomando del tuo sacrifico per la salvezza del mondo, perché vedi, è vero che è stato tremendo, ma è anche durato poco, il nostro sacrificio invece, ben più lieve, dura una vita intera. Insomma, Gesù, non sei il solo a salvare il mondo, anche noi facciamo la nostra parte… ”.

Veronica Tussi

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