Estate 2017: Italia destinazione preferita

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La maggior parte dichiara di aver scelto il mese clou per il turismo degli italiani: agosto (55%). Seguono luglio (32%) e giugno (14%). È molto probabile che anche settembre registrerà un buon andamento grazie a indubbi vantaggi economici di cui può usufruire chi parte a stagione quasi conclusa e anche climatici, considerato che si tratta di un periodo che generalmente offre temperature gradevoli.
Nel nostro Paese le regioni preferite sono state Trentino-Alto AdigePuglia Sardegna sostanzialmente con gradimento analogo, e Toscana. Quanto all’estero, le mete più scelte sono state GreciaFranciaSpagna Croazia.

Il desiderio di scoprire e conoscere posti nuovi (44%) precede anche se di poco il relax (43%) come motivazione principale di viaggio. Molto meno rilevante invece (12%) la focalizzazione esclusiva sull’attività fisica (sport, escursionismo ecc.).
Dalle vacanze 2017 emerge che è ormai tramontato il mito del soggiorno “stanziale”: solo il 30% delle persone partite, infatti, ha dichiarato di aver trascorso l’estate in un unico posto evitando gite e tour anche in giornata.
Se si guarda poi all’esperienza turistica, grande rilievo viene dato alle persone: a sottolinearne l’importanza sono le risposte che la community Touring ha dato sugli aspetti più positivi del viaggio. Al primo posto (il 77% si è dichiarato “molto soddisfatto”) si trova l’accoglienza e la cordialità, seguita da un fattore “poco controllabile” come il meteo (74%) e dall’alloggio (67%). Trasporti (47%) e livello dei prezzi (50%) sono invece stati giudicati dai rispondenti meno soddisfacenti.

Infine alla community del Touring Club Italiano è stata chiesta un’opinione sul livello di affollamento nelle località turistiche visitate: negli ultimi mesi, infatti, si è parlato molto sui media di “over tourism”, ovvero del fenomeno di congestione dei luoghi turistici che rischiano il degrado e l’invivibilità per l’eccessivo afflusso di persone. Nella percezione di coloro che hanno risposto alla ricerca, emerge sicuramente la questione dell’affollamento. Sostanzialmente, però, su una scala da 1 a 3, il livello di congestione sperimentato è stato di 2, dunque non un valore “allarmante”.

Marco Tatullo

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