UNGA. Evento AVSI su rifugiati e migranti.

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Alfano presenta la “via italiana, tra aiuto allo sviluppo e domanda di sicurezza”

Maeci
“Sono un siciliano, un uomo del Mediterraneo: l’enorme tragedia politica, umanitaria e sociale dei migranti mi ferisce nell’animo. Negli ultimi tre anni in Italia sono sbarcati 600mila profughi, pari quasi alla popolazione di Washington DC. Abbiamo saputo affrontare questa crisi coniugando solidarietà e sicurezza”: così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha aperto il suo intervento sulla “via italiana” tra aiuto allo sviluppo e domanda di sicurezza, in occasione della conferenza AVSI “Refugees and migrants: Italy’s approach between development cooperation and the need of security”, evento patrocinato dal MAECI che ha avuto luogo oggi presso il Palazzo delle Nazioni Unite di New York, alla presenza tra gli altri dei ministri degli Esteri di Tunisia, Niger, Sudan e  Uganda.“Abbiamo salvato l’onore dell’Europa e posto il nostro Paese sul versante giusto della storia”, ha proseguito Alfano. “Non chiediamo applausi, ma più solidarietà, cooperazione e condivisione delle responsabilità”.
Il Ministro ha quindi descritto la strategia italiana basata sul principio delle “3 P”:“Partnership tra paesi di origine, transito e destinazione; Protezione dei più vulnerabili; Prosperità congiunta e sostenibile di Europa e Africa, osservando che “per la sua attuazione saranno centrali i Global Compacts su migranti e rifugiati che l’ONU è chiamato a finalizzare il prossimo anno”.Il titolare della Farnesina ha detto che “occorre un’azione ad ampio respiro, che miri a creare una vera strategia comune per lo sviluppo economico sostenibile africano, sorretta dagli investimenti dell’imprenditoria europea. E’ questo il nostro obiettivo. Non si tratta di intenti caritatevoli, ma di un vero investimento strategico”.Alfano si è detto “convinto della necessità tanto di una riforma della legislazione europea in materia di immigrazione e asilo, quanto dell’applicazione del piano europeo di ricollocamenti obbligatori”, aggiungendo che “l’Italia intende lavorare insieme ai partner africani attraverso un più forte partenariato tra Europa e Africa, grazie al Fondo per l’Africa che sta già dando risultati tangibili e mantenendo un’attenzione prioritaria verso la protezione ed assistenza di rifugiati e migranti in raccordo con UNHCR e OIM.

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