Il maestro Ezio Bosso nominato direttore della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi

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MILANO – Si è svolta questa mattina la Conferenza Stampa in occasione del conferimento dell’incarico di Direttore Stabile Residente al Maestro Ezio Bosso. Erano presenti il Maestro Bosso, per la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste il Vice Presidente Paolo Marchesi, il Sovrintendente Stefano Pace, il Direttore Generale Antonio Tasca e il Direttore Artistico Paolo Rodda, mentre per il Comune di Trieste era presente l’Assessore con delega ai Teatri Serena Tonel.

Ezio Bosso sarà in carica dal primo ottobre fino al 31 Luglio 2020, un biennio che si annuncia particolarmente significativo e rilevante per la città di Trieste, viste le imminenti celebrazioni per la ricorrenza del centenario dalla fine della Grande Guerra e del ritorno della città all’Italia. 
Il Maestro, che sarà impegnato con assidua e regolare partecipazione nelle attività del Teatro, prevede di trasferirsi a Trieste nel prossimo futuro, 
Tale incarico, che è un unicum nel panorama nazionale, rappresenta una precisa scelta di gestione essendo coerente con il modello organizzativo adottato dalla Fondazione: infatti, nel panorama delle Fondazioni liriche italiane il Maestro Bosso è l’unico direttore d’orchestra a ricoprire questo ruolo. 

La Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi è una delle istituzioni culturali più rappresentative e in crescita del panorama nazionale, che negli ultimi due anni ha registrato un incremento di pubblico di circa il 30% consolidando la propria reputazione internazionale, anche grazie all’inaugurazione della Dubai Opera nel 2016. Il Teatro ha inoltre costruito, coerentemente con la vocazione cosmopolita della città, importanti partnership internazionali e sviluppato con grande energia programmi e azioni per il rinnovamento del pubblico e l’ampliamento dell’offerta culturale. E’ una Fondazione che si distingue per una gestione tra le più efficaci e rigorose d’Italia, molto attenta agli scenari globali dell’opera, alle nuove generazioni artistiche – cantanti, direttori, compositori – e al rinnovamento del repertorio. 

Il Presidente della Fondazione e Sindaco della Città di Trieste Roberto Dipiazza ha dichiarato: “Il legame tra la nostra città e il Teatro Verdi è profondissimo: i triestini amano il Verdi e ne sono orgogliosi. Credo che il Maestro Bosso si unisca a noi nel momento giusto, entrando a far parte di una squadra che lavora da tempo con il massimo impegno, per rinnovare il Teatro e continuare a farlo crescere. Il Maestro Bosso è un grande musicista e un professionista rigoroso: sono felice per la sua disponibilità verso Trieste, per aver scelto di mettere al servizio del nostro Teatro la sua esperienza, la sua sensibilità artistica e il suo impegno per la diffusione della buona musica e la crescita del Verdi.” 

Serena Tonel, Assessore con delega ai Teatri del Comune di Trieste, ha dichiarato: “Il concerto di settembre che ha visto per la prima volta il Maestro Bosso alla direzione dell’Orchestra del Verdi è stata una rivelazione: un colpo di fulmine, un abbraccio tra il direttore e l’orchestra, che ha dimostrato un livello incredibile di potenza musicale. Il ringraziamento doveroso del Comune di Trieste per l’accordo raggiunto va al lavoro svolto dal Sovrintendente Stefano Pace e ai Direttori Antonio Tasca e Paolo Rodda e naturalmente al Maestro Ezio Bosso per aver sposato la proposta. Sentiamo la responsabilità di consolidare un livello artistico che dia risposte adeguate per accrescere ulteriormente il nostro ruolo internazionale. Il Maestro Bosso, l’Orchestra e il Coro del Verdi insieme, ne siamo sicuri, sapranno raggiungere questi e anche più grandi risultati.”

Gianni Torrenti, Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato: 
“Esprimo un vero compiacimento per la nomina a Direttore Stabile Residente della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste del Maestro Ezio Bosso, un musicista di chiara fama e con un curriculum inappuntabile.
L’intesa che si è creata con l’Orchestra ha prodotto, solo pochi giorni fa, un concerto che ha espresso un’energia e un dinamismo inediti. Questo primo approccio, unito al grande successo di pubblico che il Maestro ha ricevuto in occasione delle esibizioni prima al Rossetti, poi a Villa Manin e quindi al Verdi, sono i migliori auspici per un connubio di eccellente qualità artistica tra il nuovo Direttore e l’Orchestra.
La regione e la città di Trieste accoglieranno con gioia il Direttore Bosso che potrà esprimere al meglio tutta la sua capacità artistica affiancato da un’affiatata orchestra di validi musicisti. A tutti, è con piacere che invio un augurio di buon lavoro per una nuova stagione ricca di soddisfazioni.”

Il Sovrintendente Stefano Pace nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Il Maestro Bosso è un musicista nel senso più profondo ed esteso del termine: è un artista con una profonda capacità di visione, di cui si fa portavoce in modo esemplare, coinvolgente, senza ambiguità e compromessi. Il suo coinvolgimento nel nostro Teatro nasce innanzi tutto da una sintonia di visione sul ruolo e l’importanza della musica oggi in una comunità e sul significato più attuale e innovativo del “fare cultura”, puntando sulla qualità e l’inclusione.” 

Il Direttore Generale Antonio Tasca ha dichiarato: “La nostra Fondazione che ha fatto del rigore gestionale uno dei tratti distintivi della propria attività, con l’arrivo del Maestro Bosso non potrà che rafforzarsi in questo percorso. Siamo una Fondazione dinamica, che sperimenta con successo un nuovo modello organizzativo e il ruolo di Direttore Stabile Residente rappresenta un’innovazione del tutto coerente con questo modello, che ci consente di essere competitivi a livello internazionale, non solo da un punto di vista artistico.”

Il Direttore Artistico Paolo Rodda ha commentato: “Ho seguito il lavoro del Maestro Bosso con la nostra orchestra dalla prima prova. Mi ha colpito la cura di ogni dettaglio nella concertazione e il continuo confronto critico con tutte le indicazioni presenti nelle partiture di Beethoven: una disciplina interpretativa supportata dalla profondità dello studio e dalla cultura vastissima del Maestro che rappresenta, a mio avviso, il motore primo della forza dirompente delle sue esecuzioni.
Trieste è, per tradizione e vocazione, città di vivace cultura musicale che ha dato i natali o visto vivere e lavorare musicisti di levatura e respiro internazionale. Sono sicuro che non solo la Fondazione Teatro Verdi ma la città tutta saranno pronte ad entrare in sintonia con il Maestro Ezio Bosso e le sue generose sfide artistiche e interpretative”.

Stefano Furini, primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro, ha commentato: “Mi congratulo con il Maestro Bosso e mi auguro che questa nomina ci aiuti ad avere un’accresciuta visibilità internazionale, che Lui sicuramente sarà in grado di darci. Un “in bocca al lupo” a tutti per questa nuova avventura”.

Elia Vigolo primo violino di spalla dell’Orchestra ha commentato: “Quando, due settimane orsono, ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere e salutare per la prima volta Ezio Bosso, sono rimasto profondamente colpito dalle parole pronunciate a proposito delle Fondazioni Lirico Sinfoniche Italiane, dell’importanza che rivestono per ognuno di noi, nella vita di ogni giorno, musicisti e non. Per me è un uomo straordinario, che mi ha emozionato fino a commuovermi, perché è evidentissimo che crede fermamente in ciò che afferma. Trasmette un’energia e una forza senza pari. Auguro perciò al Maestro Bosso e al Teatro Verdi un lungo rapporto di collaborazione e amicizia proficuo e fortunato, Noi ce la metteremo tutta per fare insieme qualcosa di speciale e unico. Un abbraccio speciale al Maestro Bosso”. 

Il Maestro Bosso ha dichiarato: “E’ per me un onore meraviglioso trovare oggi a Trieste la casa ideale per la musica che amo, quella che preferisco definire ‘libera’ e non bloccarla nella definizione di “classica” perché credo che esprima meglio il senso di patrimonio comune attraverso i secoli che essa rappresenta per tutti noi. E’ stata anche una bellissima sorpresa trovare nel Teatro Verdi di Trieste una squadra di lavoro così preparata, motivata, entusiasta, rigorosa, affiatata, positiva, davvero un gruppo di persone che vuole fare musica insieme al meglio, senza sprechi ma senza intaccare la qualità, primo baluardo di difesa della nostra musica libera contro le difficoltà di questi nostri tempi difficili, che mettono sempre a repentaglio la missione prima dei teatri con compromessi poco rispettosi di chi siamo e soprattutto di ciò che rappresenta nel mondo il repertorio che difendiamo. Insomma, quella famiglia da raggiungere. In una città meravigliosa che respira e fa respirare cultura nella sua accezione più alta e profonda. Con la poesia a cui mi sento affine. A Trieste ho trovato tutto ciò che ho sempre desiderato insomma, ciò che ho cercato, dichiarato e per cui vivo: coerenza e entusiasmo, un’orchestra e coro pronti anche a migliorare, pur essendo già grandi professionisti reattivi, collaborativi; una dirigenza di spessore e grande preparazione, ma con senso di semplicità, scevra dall’arroganza che troppo spesso incontriamo oggi, ma con quel rigore fondamentale in chi riconosce la responsabilità del proprio ruolo e con il desiderio più importante: quello quotidiano del migliorarsi, coscienti che questo concateni il miglioramento di ogni “compagno di viaggio”. E soprattutto rispetto e ascolto dell’altro e vero amore per ciò che fanno. Erano pronti, era tutto perfetto, mi hanno detto che alla loro famiglia mancava solo una bacchetta e mi hanno chiesto di raggiungerli, e io gli ho messo la mia sul tavolo con tutto il cuore, con tutto me stesso.
Spenderò ogni mia energia per dare a questo teatro e alla città tutta il meglio di me, i sogni che ho cullato per anni preparandomi con la meticolosità che chi mi conosce davvero sa essere la mia prima caratteristica come musicista: studio, impegno, nessun risparmio di me stesso di fronte all’obiettivo artistico. Dedicandomi quotidianamente e spendendo tempo insieme al teatro, ai suoi preziosi lavoratori e a Trieste e i suoi cittadini. Città che amo, come ben si sa. Faccio fatica a trovare le parole per dirvi quanto io sia felice e motivato, con quel senso di gratitudine più profondo, quello che non basta dire ma esiste nei gesti, e commosso ma con le lacrime!
Da oggi mi sento di appartenere a un teatro e una città che ama la cultura e la musica a cui appartengo. E non vedo l’ora che i nostri gesti, il nostro lavoro e soprattutto la musica a cui apparteniamo e che ci appartiene, parlino al posto mio con tutta la forza, l’energia, la poesia, la vita che essa porta con sé attraverso i secoli fino a noi. Da oggi, se volete, chiamatemi pure Mulo Musicante.”

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