Accesso a medicina: “Abolire al più presto gli odiosi sbarramenti”

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Una nota del consigliere Mino Borraccino, presidente della II Commissione

Secondo i dati forniti dal Consiglio nazionale degli studenti universitari (organismo interno al ministero dell’istruzione e dell’università), l’Italia ha raggiunto il non invidiabile ultimo posto, in ambito O.C.S.E., per percentuale di cittadini laureati rispetto alla popolazione residente.

Di contro, occupiamo i primi posti per volume di tasse universitarie versate dagli studenti.

I più recenti dati dell’O.C.S.E. ci dicono che in nove dei sedici Paesi europei censiti – Norvegia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Turchia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Estonia e Ungheria – le tasse universitarie per l’accesso agli atenei pubblici non sono proprio previste. In altri quattro Paesi – Svizzera, Belgio, Francia e Austria – le tasse in media non superano i mille dollari l’anno, mentre l’Italia, con 1.602 dollari (pari a circa 1.300 euro) di media a studente, si piazza al terzo posto.

In questo quadro, già di per sé desolante, si aggiunge il fatto che i meccanismi di accesso all’Università sono sempre più invasivi e irti di difficoltà, peraltro spesso incomprensibili, come testimonia per esempio il fatto che i quesiti di accesso a medicina contengono domande che non hanno niente a che fare con il corso di studi prescelto. Insomma, mentre i Paesi più avanzati fanno di tutto per incentivare gli studi superiori, la classe politica che governa l’Italia tende a restringere il numero dei giovani che vogliono qualificarsi.

Tornando alla facoltà di medicina, siamo di fronte a una carenza sempre più grave di medici, che gli stessi ordini denunciano pubblicamente da tempo, ma si insiste su prove rigidamente selettive ed estranee ai contenuti professionali. Cosa si aspetta ad abolire questi veri e propri odiosi sbarramenti? Perché si vuole impedire ai giovani di dedicarsi a questa importante professione? Più in generale, perché i Governi che si sono succeduti negli anni recenti – compreso quello in carica – hanno messo in campo difficoltà sempre maggiori per gli studenti?

Forse non ha torto chi sostiene che ciò è stato fatto perché governare un Paese con molti giovani qualificati e dotati di spirito critico è più difficile che governare un Paese in cui il livello medio degli studi è basso.

Sinistra Italiana è impegnata a invertire radicalmente questa tendenza, con un programma chiaro e alternativo alle politiche disastrose che si sono viste finora.

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