Catalogna al voto, cariche e spari: 760 feriti

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Violenze, accuse e tensione alle stelle a Barcellona in una giornata caratterizzata dalle cariche della polizia nazionale nelle scuole per impedire il referendum sull’indipendenza della Catalogna. Dopo gli interventi delle forze dell’ordine, i servizi di emergenza catalani hanno reso noto che 761 persone so o rimaste ferite, due dei quali in condizioni gravi e ricoverati nell’Ospedale di Sant Pau e nel Vall d’Hebron. Il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, ha invitato le persone rimaste coinvolte negli episodi a sporgere denuncia ai Mossos, la polizia locale catalana. Secondo Turull, non è stato possibile votare in 319 seggi, a causa dell’intervento della polizia spagnola. I voti espressi, ha detto, in ogni caso saranno ”milioni”.

“L’assoluta irresponsabilità del governo catalano è stata affrontata con professionalità delle forze dell’ordine. Con fermezza ed in modo proporzionato abbiamo sventato i piani della Generalitat”, ha detto invece la vice premier spagnola, Soraya Sáenz de Santamaría, difendendo l’azione delle forze dell’ordine spagnole. “Non c’e’ stato nessun referendum, neanche una sua parvenza. Continuare con questa farsa non porta da nessuna parte, bisogna immediatamente mettervi fine”, ha poi aggiunto.

Secondo il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, la polizia spagnola ha sparato proiettili di gomma contro la gente che cercava di votare, oltre a usare i manganelli. Questo, ha sottolineato, “è un esempio di azioni ingiustificate e ingiustificabili”. Una delle persone rimaste coinvolte nelle cariche della polizia spagnola è stata ferita a un occhio da una pallottola di gomma, scrive ‘El Pais’ citando fonti sanitarie dell’ospedale di Sant Pau di Barcellona.

In alcuni video, in possesso dell’Adnkronos, si vede come la gente venga presa a calci, strattonata e trascinata fuori dai seggi. (VIDEO 12).

Fuori dai seggi si sono formate, sin dall’alba, lunghe code di persone (GUARDA IL VIDEO). Ma la polizia nazionale ha iniziato a intervenire già qualche minuto prima dell’inizio della votazione per impedirla.

“La Guardia Civil resiste a provocazione e molestie esercitando in modo proporzionato le sue funzioni a difesa della legge”, ha scritto in un tweet il corpo di polizia nazionale spagnolo difendendosi dalle accuse di aver fatto ricorso a un eccessivo uso della forza. A Girona per impedire al presidente Puigdemont di votare, la Guardia civil è intervenuta sfondando l’ingresso di una scuola ed entrando.

Lo “Stato spagnolo” oggi si è reso responsabile di “un’aggressione indiscriminata” contro elettori che stavano “votando pacificamente”, ha detto Puigdemont parlando dal seggio di Sant Julià de Rami dove ha votato dopo che la Guardia Civil è intervenuta nel seggio di Girona dove doveva votare per il referendum sull’indipendenza.

Ecco perché la Catalogna vuole l’indipendenza

Secondo i sondaggi, non c’è sostegno maggioritario per l’indipendenza, ma la partecipazione è considerata critica: un numero elevato consentirebbe ai secessionisti di dichiarare di avere un mandato di indipendenza, mentre un numero basso potrebbe compromettere seriamente i tentativi di essere presi seriamente.

Catalogna, le tappe dell’indipendenza

 

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