Grido di allarme per l’integrita’ dell’uomo di Altamura

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Il CARS e il Movimento Culturale ORA invocano le Istituzioni

Giovanni Mercadante

Il Presidente del CARS/Centro speleologico di Altamura, Giovanni Ragone, ha inviato un esposto in data 15 settembre 2017  a tutte le Autorità istituzionali, tra cui la Sovrintendenza e il Parco dell’Alta Murgia, affinché il sito di Lamalunga venga tutelato dalle frequenti visite di alcuni studiosi, come è avvenuto con il prof. Giorgio Manzi dell’Università La Sapienza di Roma, il quale ha effettuato recentemente due visite: una a maggio, un’altra in agosto e una terza è prevista a breve. Anche il Vice Presidente Francesco Fiore del  Movimento ORA   è in linea con  G. Ragone. Anzi, da tempo ha assunto una posizione più intransigente, manifestando in tutte le sedi opportune ciò che si sta orchestrando a danno della nostra comunità.

I sopralluoghi, effettuati nelle viscere dell’ipogeo dove sono conservati  da oltre 150 mila anni i resti dell’uomo arcaico, rischiano di compromettere l’habitat interessato. Perciò, le visite, hanno dichiarato i due esponenti culturali, devono essere concordate preventivamente per evitare possibili danneggiamenti nella grotta.

L’allarmismo è giustificato soprattutto dalle insistenze del prof. G. Manzi che vuole a tutti i costi rimuovere il cranio e portarlo a Roma per effettuare le sue ricerche; altrimenti, in mancanza, vorrebbe asportare dei frammenti. La cittadinanza, attraverso i social network, sta facendo sentire la propria voce di disappunto.

E’ un bene che appartiene alla  nostra comunità e per nessuna ragione dev’essere traslato altrove. Verrebbe meno  la  singolarità dell’eccezionale ritrovamento,  e il territorio perderebbe un bene prezioso che in futuro invece potrebbe essere un potente attrattore turistico. Il prof. G. Manzi, da quanto è dato di sapere, vorrebbe addirittura utilizzare scalpello e martello per asportare il reperto. Non possiamo immaginare un simile atto vandalico, forse sarà un’esagerazione. Per giustezza d’informazione, va fatto notare che l’Ente Parco dell’Alta Murgia ha diritto di veto, se si dovesse ripresentare la domanda di asportazione di frammenti del reperto.

L’urlo di dolore più acuto proviene dal predetto Francesco Fiore del Movimento ORA che per sensibilizzare l’opinione pubblica ha dovuto scrivere all’On. Pisicchio, il quale ha presentato una lunga interrogazione al Parlamento, testo ripreso tra l’altro anche dall’On. Liliana Ventricelli, i quali si sono mossi ognuno attraverso i propri canali per sollecitare interventi più drastici in favore della tutela del sito di Lamalunga e dare risposte più immediate e risolutive per la fruizione di questo inestimabile reperto che da oltre 20 anni è ostaggio della politica.

Perché tanti anni per valorizzare questo patrimonio dell’umanità?

Cosa si nasconde dietro la lentezza burocratica degli apparati istituzionali? Manca una classe dirigente pensante e determinata? La Regione Puglia, con il governatore Michele Emiliano, non ha dato segnali impegnativi, nonostante sia a conoscenza di questa realtà.

Francesco Fiore intanto fa appello a tutti gli altamurani, e a tutta la comunità murgiana, per fare muro contro chi vorrebbe l’asportazione del reperto paleontologico.

La SIGEA/Società Italiana di Geologia con il suo Presidente Antonello Fiore,  ha da sempre sostenuto le linee guida del CARS e del Movimento ORA che sono comunque favorevoli per la ricerca scientifica, ma non in modo invasivo.

Un’altra notizia che sta facendo rumore da alcuni giorni,  è la posizione di Vincenzo Martimucci, dipendente  comunale  nonché   Responsabile Unico del Procedimento rete museale di Altamura, membro del CARS e poi presidente della Società di Speleologia Italiana. Interpellato dallo scrivente per chiarire la sua posizione se a favore o no del trasferimento del fossile o dell’asportazione di alcuni frammenti per studi scientifici, si è trincerato in un “no comment”. Anzi, ha fatto sapere che nei prossimi giorni la SSI/Società da lui presieduta rilascerà una dichiarazione a questo proposito.

Intanto, nella seduta consiliare del 28 settembre 2017 il Cons. comunale Dionigi Loiudice a nome di tutte le forze di opposizione ha presentato una nota al Presidente del Consiglio comunale Giandomenico Marroccoli, a  cui si è accodato il Cons. comunale Nicola Loizzo, aggiungendo delle integrazioni, affinché il reperto non venga trasferito altrove né asportato alcun frammento. Le ricerche, gli studi dovranno essere fatti in loco.

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