Svolta per Battisti, un tribunale brasiliano concede libertà

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CONCESSO HABEAS CORPUS. IL GOVERNO VUOLE MANDARLO IN ITALIA 

Svolta nella notte nel caso di Cesare battisti, l’ex terrorista rifugiatosi in Brasile e catturato alcuni giorni fa mentre cercava di fuggire in Bolivia. Un tribunale federale brasiliano gli ha concesso la liberta’, accogliendo la richiesta di habeas corpus avanzata dalla difesa. Il governo brasiliano avrebbe pero’ pronto un piano per rispedire l’ex terrorista in Italia gia’ nei prossimi giorni, a condizione che non sconti l’ergastolo ma massimo 30 anni di carcere.

Mentre l’Italia preme per la sua estradizione, un giudice brasiliano ha concesso la liberta’ provvisoria a Cesare Battisti, l’ex terrorista di estrema sinistra che era stato arrestato mercoledi’ a Corrumba, alla frontiera con la Bolivia, mentre cercava di lasciare il Brasile. Il magistrato Jose’ Marcos Lunardell del Tribunale Federale della Terza regione, a San Paolo, gli ha concesso la liberta’ provvisoria in cambio del suo impegno a presentarsi mensilmente in tribunale per dimostrare la sua residenza e a non lasciare la citta’ in cui vive, San Paolo, senza l’autorizzazione del tribunale. Battisti ha lasciato nella notte italiana il commissariato di Corrumba, nel Mato Grosso do Sul, ed e’ rientrato nella sua casa sul litorale di San Paolo, dove risiede. L’ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) e’ stato arrestato mercoledi’ nella citta’ al confine con la Bolivia con l’accusa di esportazione di valuta (aveva con se’ una somma eccedente i limiti brasiliani, 6mila dollari e 1.300 euro) e riciclaggio di denaro. Poche ore prima, la difesa di Battisti aveva chiesto alla Corte Suprema di impedire una possibile decisione del governo brasiliano di estradarlo in Italia. La richiesta di estradizione non e’ stata ancora confermata ufficialmente dal governo brasiliano, ma le autorita’ italiane sono determinate a riportarlo in Italia e ad assicurarlo alla giustizia dopo 36 anni di latitanza tra Francia, Messico e Brasile.

L’ex terrorista e’ stato condannato in Italia a 4 ergastoli per altrettanti omicidi negli anni di piombo. E’ arrivato in Brasile nel 2004 ed e’ stato arrestato tre anni dopo. L’Italia chiese la sua estradizione, accettata dalla Corte Suprema. Ma nell’ultimo giorno del suo mandato, il 31 dicembre 2010, il presidente Luiz Inacio lula da Silvia decise che Battisti doveva rimanere in Brasile e gli concesse lo status di rifugiato politico con un decreto confermato dalla Corte suprema che innesco’ una crisi diplomatica con l’Italia. Dopo l’arresto a Corrumba, Batisti aveva detto di non temere l’estradizione proprio perche’ si sente protetto da quel decreto. Ma l’aver commesso un reato, esportazione di valuta in riferimento ai 6.000 dollari e 1300 euro di cui e’ stato trovato in possesso, ha creato “un fatto nuovo” che puo’ favorire la sua estradizione, come ha spiegato il ministro della Giustizia, Torquato Jardim. E’ la conferma che il clima in Brasile e’ cambiato. Nelle ultime ore e’ emerso che il governo del presidente Michel Temer avrebbe un piano gia’ pronto per la sua estradizione in cambio dell’impegno italiano a far scontare a Battisti la massima pena prevista dalla legislazione brasiliana, e dunque 30 anni e non l’ergastolo. Il presidente conservatore Temer e’ favorevole all’estradizione, consapevole che potrebbe avere un impatto positivo per la sua immagine: ora attende la documentazione da parte del ministero della Giustizia e del ministero degli Esteri e il parere legale dell’ufficio giuridico della presidenza per annunciare la sua posizione. Il governo non vuole incappare in scivoloni giuridici perche’, anche tra coloro che sostengono l’estradizione, c’e’ chi ritiene che la questione possa poi essere impugnata dinanzi alla Corte Suprema Federale. Anche se non c’e’ alcuna scadenza, Temer e’ stato consigliato di annunciare la sua decisione il piu’ presto possibile. La strada dell’espulsione di Battisti e’ invece impraticabile perche’ ha un figlio brasiliano e la Costituzione lo proibisce.

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