Iva e statali: manovra da 20 miliardi

Economia & Finanza

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È il giorno della manovra. Oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe varare il disegno di legge di Bilancio. In realtà, dovrebbero ricevere il via libera due testi. Il primo è il Documento programmatico di bilancio, che si compone di una serie di tabelle e riassume gli obiettivi della successiva legge di bilancio. L’altro testo è il disegno di legge di Bilancio vero e proprio. Il testo deve essere presentato alle Camere entro il 20 ottobre.

Ecco nel dettaglio, le principali misure della manovra 2018, che raggiungerà probabilmente i 20 miliardi.

IVA – Bloccato l’aumento dell’Iva previsto per il 2018. È questa la misura che assorbirà la maggior parte delle risorse della manovra. Il costo complessivo dell’operazione e di 15,7 miliardi di euro.

STATALI – Arrivano i soldi per i contratti degli statali. Uno dei capitoli della manovra sarà infatti lo stanziamento per permettere l’aumento da 85 euro delle buste paghe dei dipendenti pubblici. Lo stanziamento dovrebbe essere di 1,6 miliardi, ma secondo alcune fonti potrebbe salire fino a 1,9 miliardi di euro. A crescere sarebbero anche gli stipendi dei presidi, che verranno gradualmente equiparati ai dirigenti pubblici, e quelli dei professori.

GIOVANI – Contributi ridotti del 50% per tre anni per le imprese che assumeranno giovani fino a 29 anni. Lo sgravio sarà del 100% per le imprese del Sud.

DONNE – Per favorire le donne si pensa ad uno ‘sconto’ sull’Ape social di 6 mesi per figlio, per un massimo di 2 anni.

REI – Per la coesione sociale e il finanziamento del nuovo reddito di inclusione il governo punta a mettere sul piatto 600 milioni in più nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Parte della maggioranza insiste anche per interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica, ma non è detto che nel testo iniziale del ddl possano trovare spazio.

ECOBONUS – Torna l’ecobonus. Sarà confermato anche nel 2018, con uno sconto fiscale un po’ più basso (al 50% anziché al 65%) per le finestre o le caldaie a condensazione.

WEB TAX – La web tax – intervento sui redditi dei giganti di internet – dovrebbe essere aggiunta in Parlamento. Stesso dicasi per i correttivi allo spesometro e per gli incentivi all’utilizzo del Pos.

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