Il ricordo dei tantissimi morti causati dai conflitti deve spronarci verso il ripudio definitivo della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Si deve al Presidente Petro Poroshenko la ripresa del significato autentico della festa del “difensore della Patria”: risvegliare in tutto il paese il sentimento di unità nazionale. Il 14 ottobre 2014, un decreto di Poroshenko ha proclamato il giorno 14 di ottobre, data che già festeggia Pokrova o l’intercessione della Beata Vergine, la nuova festa nazionale per ringraziare i difensori del paese e chi si è sacrificato per fondare e difendere la Patria.

Il 14 ottobre ogni ucraino ha simbolicamente abbracciato tutti gli uomini e le donne che in Ucraina e nel mondo difendono la nostra sicurezza e la nostra libertà.
Nello sviluppo del suo incarico Poroshenko sta affrontando gli assalti aggressivi russi, gli strappi territoriali e al tessuto sociale del paese, ma con forza e dedizione richiama anche alla memoria la storia tormentata del Paese rafforzando il più genuino e sano orgoglio nazionale.

«Questa cerimonia – ha dichiarato il presidente nel suo discorso – è l’occasione per ricordare i tantissimi coraggiosi uomini che ci difendono, che si sono immolati per garantire alla popolazione civile sicurezza e pace, che hanno sacrificato se stessi per l’Unità Nazionale, un valore irrinunciabile, ma anche per l’Amore per la Patria. É questo Amore che deve animare tutti coloro che fanno parte della società civile e insieme compongono una comunità, e che abbiamo la fortuna di vedere e constatare giorno dopo giorno. Mi riferisco – ha affermato il primo cittadino – ai tantissimi esempi di dedizione, di cura per l’altro e di grandissimo spirito di solidarietà che in questi anni stiamo osservando a supporto delle popolazioni colpite dalla guerra causata dall’aggressione che stiamo subendo dalla Russia. Ma penso anche a quei cittadini che, partecipando attivamente alla vita pubblica, rendendosi elemento integrante della comunità, mostrano un senso civico di appartenenza e rispetto da cui tutti dovremmo prendere spunto. Per la nostra nazione, l’espressione difensore della patria ha smesso di essere una mera espressione astratta e ritualistica. Ha un significato concreto … Nella ricca e variegata storia degli eserciti ucraini, ci sono innumerevoli battaglie e date degne di essere elevate ad un giorno di difensore della patria. Ma ripeto, quello già espresso nel giorno che abbiamo istituito la festa, il 14 ottobre 2014, l’Ucraina non commemorerà mai più questa festa seguendo un calendario storico di battaglie di un paese limitrofo. Onoreremo i difensori della nostra patria, non di un paese straniero!”.

La festa ortodossa della Intercessione della Vergine Maria, 14 ottobre, è considerata il giorno simbolico della fondazione dell’UPA, l’esercito ucraino attivo durante la seconda guerra mondiale, nonché una delle principali feste dei cosacchi ucraini di Zaparozia, la forza proto-ucraina militare e politica che ha contestato l’autorità del Commonwealth Polacco-Lituano, gli Zar russi, l’Impero Ottomano e il suo vassallo il Canato di Crimea nei secoli XVI e XVIII. Nella tradizione ucraina, che risale anche ai tempi medievali del Rus di Kyiv, l’Intercessione della Vergine Maria è interpretata come un atto simbolico di protezione e benedizione del popolo ucraino. Ciò si riflette nelle icone, come quella della metà del XVII secolo ubicata nell’antico villaggio di Stara Sil nell’Ucraina occidentale, con la Vergine che spalma il mantello sopra i rappresentanti di diverse classi sociali, tra cui i leader dei cosacchi.

In precedenza, il giorno che celebrava i difensori dell’Ucraina era il 23 febbraio, chiamato il Giorno del Difensore della Patria. Ma la storia che si rifà al 23 febbraio ricorda date care all’esercito rosso, come le battaglie dell’Armata Rossa a Petrograd e a Mosca, e la data della costituzione dell’esercito rosso, che è stata celebrata per la prima volta nel 1919.

Nel 1949, la festa è stata rinominata in “Festa dell’esercito e della marina sovietica”, e dopo la caduta dell’Unione Sovietica ha preso la denominazione di “Difensori della Patria”, che veniva commemorata in Russia, Bielorussia, Kazakistan, Tajikistan e Ucraina. Ora l’Ucraina si è separata da questa tradizione.
Non è la prima volta che l’Ucraina ha cercato di dividere le modalità di celebrare i suoi difensori del paese da quelli delle tradizioni sovietiche. In precedenza, il governo ucraino ha tentato di designare il 6 dicembre come il giorno delle forze armate, ma la festa non ha mai avuto un’attenzione paragonabile al febbraio 23 post- sovietico. Nel 2008 il presidente Yushchenko ha tentato di spostare la festa al 29 gennaio, anche per onorare gli studenti della battaglia di Kruty, ma non ha avuto trazione.

Per l’Ucraina, cambiare la data di un giorno di festa è davvero così importante? Ci sono molte ragioni per concludere: “Sì”.
Anche se la festa del 23 febbraio è stata celebrata per la prima volta nel 1919, la sua tradizione celebrativa moderna è quella che fortemente si fonda sul concetto di “Grande guerra patriottica” che, prendendo in considerazione le date definite dagli storiografi sovietici, indica la seconda guerra mondiale compresa nel periodo 1941-1945. Riferirsi alla lotta tra l’Unione Sovietica e il Terzo Reich nel frangente storico 1941-1945, è una designazione che è ancora dominante nello spazio informativo russo: ha uno scopo ideologico e mitologico.

Nel primo caso glorifica la nozione delle forze sovietiche che combattono gli invasori fascisti, mitologicamente invece, perpetua l’idea di una attuale unità tra le nazioni che sono emerse dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Inoltre, mentre crea l’immagine del “buono” e del “cattivo”, semplifica la storia della seconda guerra mondiale, ignora la collaborazione tra i due stati totalitari che hanno firmato il patto Molotov-Ribbentrop e cancella la lotta per l’indipendenza che hanno condotto le forze nazionali, come UPA. Celebrare i difensori dell’Ucraina il 14 ottobre consente di superare il bianco e il nero dipinto dalla storiografia sovietica.

Un’altra ragione per celebrare il 14 ottobre il Giorno di Difensore dell’Ucraina, vuol dire liberarsi dall’eredità sovietica e russa, e dare spazio al riconoscimento delle forze che hanno combattuto contro le forze dell’esercito e i poteri sovietici, come l’esercito della repubblica popolare ucraina e l’UPA, che riconosce il 14 ottobre come data della sua fondazione. Vituperate in epoca sovietica, il ruolo di queste formazioni militari stanno gradualmente ottenendo più apprezzamento ed attenzione. In questo momento storico questo ha un significato speciale, in quanto migliaia di uomini e donne ucraini hanno dato vita ad una lotta che si oppone all’aggressione russa, e sono loro i difensori della patria che oggi combattono contro le stesse forze che erano considerate gli alleati più stretti dell’Ucraina e persino i fratelli.

A tal proposito il presidente Poroshenko ha sottolineato: “Gli eventi che ci sono stati imposti sono una reale guerra di aggressione contro di noi. Forse entrerà nei libri di storia come la guerra per la Patria – una guerra contro l’aggressione straniera, una guerra per difendere l’Ucraina, le sue libertà, il suo onore e la sua gloria, i suoi popoli, la sua indipendenza”.

Nel primo pomeriggio del 14 ottobre, non ci deve sorprendere la condanna del presidente russo Vladimir Putin, nella quale ha additato il governo ucraino di promuovere l’esercito ucraino (UPA), un gruppo paramilitare nazionalista attivo durante, e poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, “che ha partecipato al sequestro delle chiese russe in Ucraina”. Putin ha inoltre colpevolizzato UPA di essere un’organizzazione “fascista”. Complessivamente, un evento così apparentemente insignificante come la modifica della data della celebrazione del Giorno dei Difensori della Patria, ci porta invece a capire che il nucleo della nazione Ucraina si è spostato ufficialmente verso ovest, da Mosca a Kyiv. In uno dei momenti più importanti della sua storia, l’Ucraina si sta liberando dal soffocante abbraccio dell’impero sovietico.

“Ci inchiniamo alla memoria di coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta per l’indipendenza e la sovranità del nostro paese – ha espresso durante il discorso Poroshenko – Memoria eterna e gloria agli eroi caduti! Che il loro nome per sempre simboleggi il prezzo della nostra libertà, ci ispiri e ci unisca nella lotta contro il nemico”.
“Questa giornata – ha continuato il presidente – non è una commemorazione per i soli militari, ma è la festa dei cittadini coscienti che sono preoccupati del futuro del nostro Paese. È il giorno di tutte le persone non indifferenti, di coloro che tengono all’Ucraina – in termini economici, umanitari e informativi. Lasciate che il patriottismo, la forza e la fede permangano in un futuro felice per la nostra Patria e ci diano una nuova forza e ispirazione per una futura realizzazione delle nostre aspirazioni e ci porti a nuovi risultati. Pace, felicità e prosperità per il nostro paese! Gloria ai nostri difensori! Gloria all’Ucraina!”, ha concluso Poroshenko.