La ferrovia sospesa dell’inventore Vito Ninivaggi

Scienza & Tecnologia

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 Un Archimede di Altamura rivoluziona la mobilità urbana mondiale

Giovanni Mercadante

Da qualche tempo la parola d’ordine è innovazione sia per gli industriali che per gli enti pubblici. E’ su questo fronte che si gioca il futuro dell’umanità.

La prima rivoluzione industriale è sorta in Inghilterra nel 1784 con la macchina a vapore; la seconda nel 1870 con la produzione di massa, l’elettricità e il motore a scoppio; la terza nel 1970 con l’informatica e i sistemi digitali. La quarta rivoluzione  detta anche innovazione 4.0, è quella attualmente in corso su cui sono puntati i riflettori di ricercatori e inventori che stanno esplorando nuove frontiere tecnologiche.

L’innovazione della 4.  rivoluzione industriale è già di casa ad Altamura; non da oggi ma oltre 20 anni. Ce lo dice l’imprenditore agricolo Vito Ninivaggi,  “inventor” della ferrovia sospesa. Un Archimede, nato nella capitale della Murgia, che si batte da due decenni bussando alle porte delle istituzioni nazionali.

Vito Ninivaggi 

Un Don Chisciotte che combatte contro i molini a vento; incompreso, ignorato, come tutti quei geni/talenti italiani che sono andati all’estero a fare fortuna per poi entrare nell’olimpo degli scopritori nei paesi ospitanti, in primis negli Stati Uniti d’America, paese che sa riconoscere la genialità degli italiani.

Solo allora i nostri governanti aprono gli occhi e rizzano le orecchie lamentandosi che lo scopritore italiano di turno ha abbandonato la madre patria, divenuta matrigna. E negli ultimi tempi, sebbene questi episodi siano all’ordine del giorno, i rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali continuano ad avere atteggiamenti superficiali, come se non li toccassero.

L’inventore  V. Ninivaggi ha la mappa del tesoro in mano; vuole condividere questa fortuna con le comunità dell’Alta Murgia, con la sua terra.

Un progetto pilota che potrebbe essere duplicato in tutte le città del mondo, il cui know-how verrebbe riconosciuto come generato da un lembo del nostro Sud, da un figlio della Murgia.

Un visionario, un sognatore che non intende  mollare il suo progetto offrendolo agli investitori stranieri che lo hanno già contattato e ostinatamente si rifiuta di cederlo. Per lui sarebbe un tradimento alle popolazioni murgiane.

Vito Ninivaggi appartiene alla nota famiglia altamurana di imprenditori agricoli, i cui componenti hanno il senso dell’imprenditoria: intraprendenti e ingegnosi, capaci di trasformare un solo prodotto in una intera filiera. Sono in grado di confrontarsi con i maggiori rappresentanti della finanza internazionale.

Vito è uno del gruppo dei fratelli genialoidi che ha fatto attirare l’attenzione su di sé con un progetto futuristico che sfiora la fantascienza. Per dimostrare la fattibilità del suo piano d’azione ha tappezzato di gigantografie un muro nella strada dove abita.

Nel mese di settembre scorso ha partecipato alla fiera di Gravina in Puglia, nell’edizione “Murgia è Fiera”, riscuotendo un successo di consensi da parte del pubblico. I Comuni di Altamura,  Matera,

Ferrovia sospesa di Vito Ninivaggi 

Gravina in Puglia, e Sant’Angelo le Fratte (Potenza) hanno mostrato interesse alla realizzazione del primo progetto pilota.

Con volantini e immagini di grande impatto visivo, l’inventore Ninivaggi si è presentato alla manifestazione fieristica col progetto “salvapianeta a costo zero”

Ferrovia sospesa di Vito Ninivaggi

Il progetto prevede una teleferica lungo le strade principali della città per il trasporto aereo, le cui cabine scorrono su guide tubolari con pulegge rotanti, senza attrito. I motori elettrici sono alimentati da impianti ad energia rinnovabile, quindi niente emissione di gas inquinanti.

I vantaggi proposti  sono notevoli: abbattimento dei costi di trasporto, maggiore mobilità urbana, maggiore vivibilità nei centri congestionati dal traffico, riduzione del traffico veicolare, riduzione dell’inquinamento atmosferico; quest’ultima voce punto focale nella tutela dell’ambiente fortemente compromesso per i numerosi violenti cicloni che si stanno abbattendo sulla terra in questi mesi.

Il pianeta è avvelenato, dice Vito Ninivaggi, e tutta l’umanità deve essere compatta a cambiare stile di vita, se vogliamo salvare le future generazioni da una catastrofe senza ritorno.

Nella sua genialità, V. Ninivaggi addirittura porta avanti per conto suo  un sorta di sondaggio personale, con cui ha raccolto migliaia di adesioni con firme e commenti a dimostrazione della bontà del progetto.

L’acuto inventore per non far perdere tempo agli analisti del settore dei trasporti e della mobilità urbana, nel progetto espone una disamina di conteggio sui costi gestionali del nuovo sistema, da cui appaiono i numerosi vantaggi.

Alla base di questo futuristico concept, su cui Ninivaggi pone la condizione prioritaria, è la costruzione di tutti i componenti  nel  territorio murgiano per dare lavoro alle nostre comunità, per evitare il costante esodo dei giovani scoraggiati dalla mancanza di lavoro.

Il progetto in definitiva potrebbe essere una rampa di lancio per molti giovani, i quali dopo  la formazione col progetto pilota, potrebbero andare in giro per il mondo a realizzare altrove detti impianti.

In questo modo si rafforzerebbe  l’immagine di Altamura da cui è partito il progetto pilota.

Il know-how, con i relativi disegni costruttivi degli impianti e dei componenti di assemblaggio, unitamente alle linee di produzione, è pronto. Tutto ciò è frutto di una intenso studio progettuale insieme ai suoi collaboratori ingegneri informatici.

Vito Ninivaggi chiede semplicemente ai rappresentanti istituzionali di essere invitato a  colloquio per illustrare il suo piano d’azione. I fondi per i progetti innovativi sulla mobilità sostenibile sono già a disposizione da parte della Comunità europea. Si tratta di intercettarli e utilizzarli.

Alcune università italiane, tra cui Bari, Potenza e Napoli, sono a conoscenza di questo progetto e hanno dimostrato piena condivisione apprezzandone soprattutto i dettagli che escludono ogni dubbio sulla fattibilità.

In detto progetto pilota c’è anche uno studio sulla realizzazione di un ponte sospeso sullo Stretto di Messina, altrettanto futuristico e ingegnoso.


Disegno di ponte sospeso sullo Stretto di Messina, di Vito Ninivaggi

 

Contatti:

www.newtrolleycity.it

giovannininivaggi91@gmail.com

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