Chi è Stephen Paddock, il killer di Las Vegas

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Stephen Paddock (Via Twitter @DailyMirror)

Dal 2013 Paddock infatti era proprietario di una casa in un complesso residenziale per over 55 a Mesquite, alle porte di Las Vegas, in Nevada, ma è emerso anche che fino al 2015 era proprietario di una casa, sempre in un complesso residenziale per anziani, in Florida. Erano frequenti le sue puntate nella città mecca del divertimento e del gioco d’azzardo, dove trascorreva giorni negli alberghi per giocare al casinò. E per assistere ai tanti concerti che offre la città che non dorme mai.

Ed, elemento quanto mai inquietante, ma forse utile agli inquirenti per risolvere quello che al momento appare come l’enigma del movente di questo massacro, Paddock amava la musica country, proprio quella che veniva celebrata la notte scorsa sul palco del festival contro il quale ha scatenato un inferno di fuoco.

Amava anche volare, aveva un brevetto da pilota e possedeva due aerei, a riprova del fatto che fosse benestante. Ed aveva richiesto un licenza di caccia in Alaska. Possedeva delle armi, registrate, ma, afferma il fratello di Paddock, “non era assolutamente un fissato delle armi”. “Dove diavolo ha preso quei fucili automatici?”, ha detto ancora Eric Paddock spiegando che il fratello non aveva “nessuna formazione militare o cose del genere”.

“Era solo un tizio che viveva a Mesquite, prendeva la macchina per andare a giocare a Las Vegas, fare delle cose, mangiare i burrito”, ha aggiunto, spiegando che non aveva “nessuna particolare convinzione religiosa, politica”.

Paddock aveva iniziato a lavorare alla Lockheed Martin alla fine degli anni Ottanta come revisore dei conti, ma dopo tre anni aveva lasciato il lavoro per gestire dei complessi di appartamenti che possedeva insieme alla madre in diversi stati. Secondo i documenti del catasto del Nevada, la casa di Mesquite dove viveva con la compagna Marilou Danley valeva 400mila dollari.

ISIS O LUPO SOLITARIO? – Anche se è arrivata la rivendicazione dello Stato Islamico, in cui viene definito “un soldato dello Stato Islamico” che si era “convertito all’Islam diversi mesi fa”, l’Fbi ha affermato che “al momento abbiamo determinato che non ci sono legami con organizzazioni terroristiche internazionali”.

Non solo. Lo sceriffo Joe Lombardo ha ammesso che al momento “non abbiamo raccolto alcuna informazione negativa riguardante al presente o al passato di questo individuo”. Come nulla di “non ordinario” registra la polizia di Mesquite che non ha trovato neanche una multa a carico di Paddock che in passato aveva vissuto anche in Texas e California.

IL PADRE RAPINATORE – Il padre di Stephen, Benjamin Hoskins Paddock, era un rapinatore di banche che finì nella lista degli Fbi Most Wanted nel 1969 quando evase dalla prigione federale del Texas mentre scontava una pena di 20 anni. Rimase poi nella lista per otto anni e quando l’agenzia federale aveva perso le speranze di trovarlo e l’aveva tolto dalla lista fu catturato, nel 1978, fuori da un sala di bingo dell’Oregon. L’agenzia segnalava che il ricercato era stato diagnosticato come “psicopatico” ed aveva possibili “tendenze suicide”.

Sarebbe stato lo stesso fratello dell’autore del massacro di Las Vegas a ricordare ai giornalisti la storia del padre rapinatore, secondo quanto ha riportato Nbc News.

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