Stati uniti d’europa e r€gionalismo (orizzonte48)

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Pubblichiamo un’analisi di Luciano Barra CARACCIOLO (Orizzonte48.blogspot.com)

1. Mi limiterò a fornire alcuni punti di riferimento per orientarsi sulle tensioni cui sono sottoposti gli Stati nazionali e sulle finalità strategiche, cioè perseguite attraverso tappe graduali “tattiche”, programmatiche ed efficienti, cui mira la creazione di queste tensioni.
Anche solo partendo dalle fonti qui utilizzate chiunque può effettuare una ricerca e trovare una quantità sterminata di conferme su ulteriori fonti documentali, che rinviano a vicenda nel comporre un quadro altamente coerente e univoco.

2. Cominciamo da un passaggio già riportato e tratto da una fonte USA (per quanto “critica”):
C’è un altro aspetto, meno ovvio, del proliferare di istanze separatiste in Europa, di cui ha parlato Karel Vereycken, ex portavoce elettorale di Jacques Cheminade, in un’intervista per Sputnik il 6 ottobre. Per gli irriducibili euristi nella tradizione di Leopold Kohr, un sodale di Winston Churchill, “i grandi stati nazionali europei devono essere frantumati in piccole entità di 5-8 milioni di abitanti, per far sì che la popolazione europea accetti un superstato sovrannazionale UE”, ha spiegato Vereycken. “Questo vale sia per la Catalogna sia per molte altre regioni, tra cui le Fiandre, la Scozia e la Lombardia”. 

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