Il dilemma del prigioniero e il linguaggio semplice che scompare

Ora Legale & Diritti Umani

Di

via nazionale c/ consob, la comunicazione che manca 

La comunicazione saltata

Partiamo dalla cronaca di questi ultimi giorni. Dopo le audizioni in Commissione d’inchiesta, qualcosa non torna. Il capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, e il direttore generale della Consob, Angelo Apponi, affermano cose differenti sulla medesima questione. Si tratta della fissazione del prezzo delle azioni di uno degli istituti recentemente coinvolti nei c.d. scandali bancari (in particolare, la Popolare di Vicenza) e di come le notizie afferenti a questa operazione siano state fatte oggetto di reciproca comunicazione tra i due istituzionali protagonisti, oppure no.

In sintesi: Bankitalia afferma di aver tempestivamente informato Consob. Carmelo Barbagallo lo ripete durante l’audizione in Commissione. Angelo Apponi dichiara invece di non aver mai ricevuto alcun genere di informazione sul punto e, pertanto, in Consob nessuno ha mai saputo delle anomalie riscontrate da Bankitalia sulla formazione del prezzo delle azioni. Da qui, la richiesta di un confronto all’americana. Giovedì prossimo la prevista convocazione (il Messaggero, 4.11.2017).

Il Dilemma del Prigioniero

Long time

Nelle dinamiche relazionali relative all’utilizzo della più corretta informazione e/o del linguaggio da scegliere per comunicare ad altri un proprio pensiero, ovvero un fatto (una confessione, ad esempio), allo scopo di ricavarne la migliore utilità, un ruolo fondamentale lo gioca lo studio sul c.d. dilemma del prigioniero nell’ambito della teoria dei giochi. Qui, in teoria, ci potremmo trovare di fronte al tipico schema del dilemma. Ognuno dei due protagonisti può raccontare la propria storia, cioè comunicare una propria versione. Tuttavia, un’analisi più attenta, imporrebbe loro di valutare con attenzione le possibili conseguenze delle versioni da offrire alla Commissione d’inchiesta. Come è ben noto, se i due scelgono la strada del gioco non cooperativo non sarà possibile per loro adottare la soluzione strategica più vantaggiosa per entrambi. Per contro, il gioco cooperativo, presupponendo un accordo preventivo tra i due, comporta la migliore scelta per i due prigionieri. Al di là dell’iperbole narrativa, c’è da capire in quale misura i nostri due si ritengano prigionieri di qualcuno. A mio modo di vedere, in considerazione di tutto quanto accaduto, l’unico spauracchio che si profila all’orizzonte è quello del comportamento etico. Nutro vane speranze in merito alla coscienza consapevole della regola etica da seguire. Credo che i nostri due prigionieri sceglieranno l’accordo cooperativo, così sfuggendo al dilemma.

Il Guardiano del Museo

<<chi ha sbagliato, paghi: non è populismo, è giustizia>>. Il nostro guardiano del museo è il segretario del PD, Matteo Renzi. Sul principio, tutti d’accordo. Quel che è mancato, forse, è il tempo. Ma solo quello, per così dire, meramente cronologico, sequenziale, lineare, se posso azzardare. Ciò che non è affatto mancato è il tempo! Parrebbe una ripetizione ma in realtà è una suggestiva ripetizione. Quello che non è mancato affatto è il tempo cairologico. Kairos c’è tutto. Siamo al tempo giusto, opportuno. Ora sì che il guardiano del museo, dopo la riconferma (non) concordata di Visco quale Governatore di Bakitalia, può dire la sua. Chi ha sbagliato paghi. Ci sta. La domanda è sempre la stessa: ma i risparmiatori che c’entrano?

Ribadisco che è importante una comunicazione responsabile. Ora Legale, in occasione del convegno sul diritto al linguaggio responsabile, sarà a Milano l’8 novembre (sala del Grechetto, Palazzo Sormani), per sostenere l’iniziativa. Da non perdere la diretta del convegno su Facebook.

Massimo Corrado Di Florio

Seguendo la pagina presente su Facebook, sarà possibile vedere la diretta del convegno.

Ufficio Stampa Ora Legale

Avv. Maria Federica Dimantova

Avv. Grazia Arborea

oralegale.radio@gmail .com

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