Un grande Bari vince contro il Pescara seppur di misura

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Bari – Due generazioni di allenatori a confronto: Grosso, giovane emergente al suo primo campionato tra i professionisti, peraltro in una piazza abbastanza calda e pretenziosa, contro Zeman, Maestro di calcio e di etica sportiva a cui non sempre i risultati conseguiti gli hanno sorriso. E alla fine sarà la vittoria di Grosso perchè grazie alle sue mosse il Bari è uscito vincitore.

Pescara con un punto nelle ultime tre partite, Bari alla rincorsa dei posti che contano lassù, soprattutto dopo i risultati di oggi pomeriggio e forte del confrontante pareggio a Salerno.

Due squadre, il Bari ed il Pescara, che giocano un calco tra i migliori della B col Bari che ha segnato 25 gol subendone 18, ed il Pescara segnandone 22 e subendone 23.

Bari in emergenza per le tante assenze, tra infortunati ed impegnati nelle rispettive nazionali, confidava sul fattore San Nicola provando a sfoderare una prova maiuscola al cospetto di quasi ventimila spettatori, moderatamente entusiasti per le ottime prestazioni fin qui fornite, un pubblico che pian piano sta cominciando a popolare il San Nicola, forte dei risultati dei biancorossi nonostante qualche attrito nei reparti, soprattutto in quello difensivo dove il Bari becca spesso quei due gol a partita. E proprio oggi, la difesa barese, era in emergenza.

Grosso, che sperava di vedere un atteggiamento propositivo in campo, ha disegnato in campo un 4-3-3 con Micai tra i pali, Fiamozzi ed Anderson terzini, Gyomberg, appena tornato dalle fatiche della propria nazionale, e Tonucci al centro, Petriccione, Busellato e Tello a centrocampo, Improta, Galano ali esterne e Cisse’ in attacco.

Anche Zeman ha risposto con un 4-3-3, il solito, con Fiorillo tra i pali, Zampano Fornasier, Perrotta e Mazzotta in difesa, Palazzi, Carraro e Brugman a centrocampo, Mancuso, Pettinari e Del Sole in avanti.

Ci si aspettava una gara pirotecnica con i gol a grappoli ed invece almeno il primo tempo ha sancito un periodo temporale intenso senza tante occasioni, con due quadre che hanno corso tantissimo, pressando e mostrando una condizione fisica invidiabile.

Al 7′ la prima timida occasione per il Pescara con un sinistro di Del Sole da fuori area finito alto sulla traversa

Il Pescara ha giocato con grande personalità (ottimo quel Carraro) iniziando a spron battuto la partita giocandosela senza paura, costringendo il Bari a difendersi e a controllare le situazioni, Bari che ha atteso il momento giusto per agire.

Al 18′ assolo di Palazzi che dopo trenta metri, con un taglio di Pettinari, ha sfoderato un sinistro dalla distanza finito di poco fuori al lato.

Bari prevedibile e lento, è sembrato soffrire il Pescara che ha aggredito sempre, e con queste premesse non era facile trovare varchi per Galano e Cisse’ perché la difesa abruzzese, attenta, non glielo ha mai permesso, almeno fino alla mezzora. Tra l’altro, il Pescara, quando si è reso pericoloso, ci han pensato gli uomini di Grosso a fermare gli avversari senza tanti complimenti, come accaduto a Fiamozzi che ha tirato la maglietta a Pettinari mentre si involava in area, beccandosi l’ammonizione.

Al 28′ finalmente il Bari: su cross di Petriccione ci ha provato Cisse’ di testa ma il pallone era troppo debole e Fiorillo ha parato senza affanni.

Il Bari, ad un certo punto, ha deciso di svegliarsi cominciando ad imporre il proprio gioco, e al 31′ una verticalizzane di Galano per Busellato che ha messo una bella palla per Cisse’ il quale ha tirato di poco fuori.

Ancora Bari al 38′ con uno strepitoso Cisse’ che ha superato con la forza tre avversasi e da posizione angolata ha messo un pallone assassino al centro dove, però, nessun biancorosso ne ha approfittato per spingerla in gol.

Infine da registrare al 44′ una punizione di Galano che ha aggirato la barriera col pallone di poco alto sulla traversa.

Secondo tempo. Al 3′ un geniale Galano che, ricevuto un pallone su cross di Anderson l’ha stoppata benissimo e da posizione impossibile ha tirato cercando l’angolino alto dove crescono le ragnatele, ma il pallone è finito di un soffio alto. Ancora lui, Galano, su contropiede si è ritrovato a tu per tu con Fiorilli ma quest’ultimo gli ha negato la gioia del gol con un ottimo intervento. Bari, dunque, che ha iniziato il secondo tempo alla grande.

Si infiamma il San Nicola, è un altro Bari decisamente, un Bari con un’altra pelle quello che si è intravisto in questo frangente in quanto ha attaccato con personalità e con furore agonistico.

Al che, Grosso, evidentemente, ha cominciato ad assaporar qualcosa di dolce, e al 16′ ha fatto uscire Busellato per l’evergreen Brienza, scelta che, alla fine, risulterà vincente.

Zeman, allora, ha risposto con Castelluzzo per Del Sole al 18′, un cambio tecnico perché entrambe erano punte.

Ma è sempre il Bari a comandare: 20′ splendida conclusione di Petriccione dai 30 metri che Fiorillo in volo ha deviato alto sulla traversa. Sul corner Improta ha deviato il pallone alto sulla traversa.

E’ ancora il Bari a far girar la testa al 23′ con Brienza che ha fornito un assist per Cisse’ che, da posizione leggermente angolata, ha crossato il pallone verso il centro, ma né Galano, né Improta sono arrivati in tempo.

Il Pescara non è riuscito più a ripartire nonostante si sia difeso bene grazie anche al filtro di centrocampo.

E allora per Zeman è il momento di cambiare: al 27′ fuori Zampano dentro Crescenzi, fuori Palazzi e dentro Valzania, nessun cambio tattico perché si tratta di ruoli simili, sostituzioni cercate per portare un po’ di ossigeno e d’ordine nei reparti, ed infatti il Bari è sembrato aver perso lo smalto iniziale almeno nei minuti appena successivi, periodo nel quale il Pescara ci ha provato ad infastidire Tonucci & C..

Scocca il 32′, minuto fatale, e su punizione Brienza da fuori area è andato in gol grazie anche ad una deviazione leggera che ha spiazzato Fiorillo. Bari sull’altare, Pescara nella polvere al cospetto di uno straripante San Nicola.

Al 35′ Grosso ha optato per una scelta coraggiosa: fuori Improta dentro Floro Flores. Nulla è cambiato tatticamente se non che Cissè ha fatto il sinistro e Floro Flores il centrale.

E allora la squadra di Zeman ha cercato di affondare ma ha trovato un super Bari che ha abbassato il proprio baricentro quei minuti necessari per preparare l’affondo finale.

Infatti al 41′ Floro Flores, ricevuto un pallone da Busellato, e da posizione impossibile, ha tentato il famoso gol di Van Basten ma il pallone, ragionevolmente, è terminato fuori.

Si è fatto vedere il Pescara, per la verità mai domo, al 44′ con l’ex Crescenzi che ha tirato da fuori area, ma ha trovato Micai a rinviare di pugni.

Cisse’ ha alzato bandiera bianca dopo una sontuosa prova e, al 45′, al suo posto Grosso lo ha sostituito con Nenè.

Sei i lunghi i minuti di recupero concessi da Piccinini ma il Bari, questo Bari intravisto oggi, li ha gestiti alla perfezione allontanando la minaccia abruzzese allungando a sette le vittorie casalinghe grazie anche al sacrificio di Floro Flores, di Cisse’ e di Nenè che, nonostante abbia giocato per pochi minuti, ha sfoderato una grande prestazione.

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Non tragga in inganno il risultato perché il Pescara ha giocato bene, con personalità fino a quando ha subito un grande Bari che ha sfoderato una grande organizzazione difficile da bloccare.

Bari, dunque, che allunga in classifica toccando quota 23 piazzandosi momentaneamente al quarto posto in comproprietà col Parma ma soprattutto a due punti dalla vetta. Considerando l’imperitura classifica corta, è ancora il caso di parlare di salvezza, o si può ragionevolmente sperare in qualcosa in più, dopo aver visto questo Bari di stasera? Lo scopriremo solo vivendo, cantava Battisti, ma soprattutto occorre cambiar marcia in trasferta.

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