Apoxiomeno 2017, a Firenze star che hanno celebrato Forze dell’ordine

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Franco Micalizzi e Marco Tullio Barboni

Appuntamento a Firenze sabato 18 novembre per il premio Apoxiomeno 2017 con i premiati della 31ima edizione, tra star nazionali e internazionali che hanno celebrato il lavoro delle Forze dell’ordine in tutto il mondo. Tra i premiati di questa edizione 2017 del Premio, suddiviso in otto sezioni, Gina Lollobrigida e Colin Firth, che saranno insigniti del riconoscimento per il cinema internazionale: il premio è dedicato ad Alberto Sordi, che era molto sensibile al tema della legalità e vicino con simpatia alle Forze dell’ordine.

Sergio De Santis sarà premiato per la letteratura e Igor Righetti per la letteratura e il giornalismo, Frank Matano e Daniele Liotti per la televisione, Franco Micalizzi riceverà il premio per la sezione musica e Marco Tullio Barboni per il cinema italiano. Nella categoria arte viene premiato l’appuntato Mariella con la sua storia a fumetti e, inoltre, per la cultura internazionale un riconoscimento verrà assegnato alla polizia metropolitana di Madrid per l’alto contributo dato nel garantire sicurezza nella capitale spagnola.

Ma la statuetta d’argento, una miniatura realizzata dallo scultore Carlo Badì che riproduce una statua dello scultore Lisippo, non si fermerà qui. Oltre all’appuntamento fiorentino, infatti, il riconoscimento è già volato e volerà ancora verso destinazioni internazionali: Los Angeles, Acapulco, Madrid e Wroclaw, per premiare altri artisti e produzioni che hanno reso famoso e apprezzato il lavoro di chi, ogni giorno in tutto il mondo, si occupa della nostra sicurezza.

Sarà Firenze, con il Teatro Niccolini del 1658 e l’Auditorium della Regione Toscana, ad ospitare quest’anno la XXI Edizione del Premio Apoxiomeno. Ideato da Orazio Anania, colonnello dell’Arma dei Carabinieri e presidente di ‘L’arte di Apoxiomeno’, l’associazione che promuove l’evento, il premio si svolgerà sotto il patrocinio di importanti istituzioni quali il ministero dell’Interno, il Mibact, la Regione Toscana, il Comune di Firenze e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

“Prima di tutto -commenta il maestro Franco Micalizzi- desidero ringraziare gli organizzatori del premio Apoxiomeno 2017, e in particolare chi lo ha ideato per avermi scelto quale autore di colonne sonore. La musica è sicuramente la mia vita e le musiche di commento in particolare mi hanno da sempre affascinato. I registi con i quali ho lavorato, formidabili professionisti, da Enzo Barboni a Umberto Lenzi da Luciano Salce a Bruno Corbucci e tanti altri ancora hanno avuto fiducia in me apprezzando i temi musicali che di volta in volta componevo per commentare le loro storie. Dunque, il premio va anche a loro per avermi scelto e per avermi dato l’opportunità di cogliere i grandi successi ai quali sono particolarmente legato. Per citarne alcuni: Lo chiamavano Trinità, L’ultima neve di primavera, Italia a mano armata, Napoli violenta e tanti altri ancora. Ora guardo al futuro con rinnovata fiducia e soddisfazione”.

“Non è infrequente -commenta Marco Tullio Barboni- per chi si occupa di quella che, con stucchevole inglesismo, viene definita ‘fiction’, raccontare argomenti, situazioni e personaggi riconducibili al mondo delle Forze dell’Ordine. Meno frequente è scriverne così tanto ed ideare, così come ho avuto occasione, una serie televisiva il cui protagonista è caratterizzato da un grande talento di attore che egli sa mettere al servizio della sua professione di tutore l’ordine”.

“Decisamente molto più raro è incontrare, diversi anni dopo quell’esperienza professionale, una persona in tutto e per tutto simile al personaggio che avevo immaginato: un vero rappresentante delle Forze dell’Ordine dotato non solo di una spiccata passione per la recitazione ma soprattutto della capacità di esprimere il suo notevole talento sul più impegnativo, e spesso pericoloso, dei palcoscenici: quello della vita reale”.

“Nel corso della mia attività di sceneggiatore -sottolinea- mi sono avvalso spesso della consulenza e della collaborazione di rappresentanti delle Forze dell’Ordine, anche di quelli impegnati in incarichi particolari, come nel caso dei ‘falchi’ che sfidano le cosche malavitose tra i vicoli di Napoli ed ogni volta è stata un esperienza arricchente sia dal punto di vista professionale che da quello personale”.

“La sorpresa di scoprire -conclude- che un mio personaggio di fantasia, che ritenevo essere un archetipo, altro non era la rappresentazione, anche abbastanza aderente, di una persona in carne e ossa mi ha convinto una volta di più che lo spirito di sacrificio e il senso del dovere rappresentano solo il minimo comune denominatore di uomini e donne che sfuggono a qualsiasi cliché e che spesso è sufficiente saperli individuare e descriverne le gesta per intercettare la simpatia e l’empatia del pubblico”.

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