A Firenze premiata la ‘satira buona’ del carabiniere Mariella

Toscana

Di

di Stefano de Carolis

Lo scorso 18 Novembre, presso l’auditorium del palazzo del Pegaso di Firenze, alla presenza di autorità civili e militari e di un numeroso pubblico, si è tenuta l’importante cerimonia della XXI^ edizione del premio internazionale “Apoxiomeno 2017”. Tra le star internazionali, per la sezione cinema, sono stati premiati Gina Lollobrigida e Colin Firth; per la letteratura e giornalismo, Igor Righetti e Sergio De Santis; per il cinema italiano Marco Tullio Barboni; per la sezione musica, il premio è andato al Maestro compositore Franco Micalizzi; per la televisione a Daniele Liotti e Franck Matano; per la cultura internazionale un riconoscimento è andato alla polizia metropolitana di Madrid, per aver garantito la sicurezza nella capitale iberica.

Nella categoria arte, con la sua ricca produzione artistica, è stato premiato il barese Antonio Mariella, Appuntato scelto nell’Arma dei Carabinieri, primo vignettista satirico nella storia dell’Arma.

Antonio Mariella, disegnatore a tutto tondo, attraverso le proprie tavole satiriche, racconta con responsabilità, la storia e la vita quotidiana dei nostri benemeriti Carabinieri. Con la sua sapiente e ‘buona satira’, racconta altresì questioni sociali del vivere quotidiano. Durante la cerimonia, è stata inaugurata la mostra dal titolo “il Carabiniere nella società”, una raccolta di vignette satiriche frutto dell’estro artistico di Antonio Mariella. In rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri, sono intervenuti il Gen. Div. Gianfranco Cavallo, Comandante della scuola brigadieri e marescialli di Firenze, ed il Gen. Brig. Maurizio Stefanizzi, Capo del V° Reparto Comando Generale Arma dei Carabinieri.

Il prestigioso premio “Apoxiomeno”, patrocinato dalle alte istituzioni della Repubblica Italiana, consiste in una scultura in argento, raffigurante Lisippo, scultore greco, tra i più grandi maestri della scultura greca classica. A tal riguardo è doveroso ricordare l’annosa storia della scultura bronzea ‘l’Atleta o Lisippo di Fano’, che nel lontano 1964, durante una battuta di pesca nel mar Adriatico, venne prima rinvenuta da alcuni pescatori marchigiani e poi venduta illegalmente negli U.S.A al Getty Museum di Malibù (California). L’importante reperto archeologico è da anni al centro di una controversia internazionale, oggetto di scontro tra L’Italia e gli U.S.A.

Stefano de Carolis

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