SOS violenza donne

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Ancora una volta siamo giunti alla fatidica data del 25 novembre, scelta a simbolo della sensibilizzazione contro la violenza di genere dall’UNESCO; ancora una volta donne e uomini scenderanno in campo con slogan e buoni principii e ancora una volta ci renderemo conto che il cammino verso una eguale dignità è ancora lungo e irto di difficoltà, ma soprattutto anche questa volta avremo realizzato che non è alzando i toni una volta l’anno che si operano cambiamenti, ma è con il costante lavorio quotidiano sulle menti – giovani soprattutto – che ci si incammina sulla strada di cambiamenti culturali radicali.

Semmai oggi stiamo assistendo a una regressione dei comportamenti verso il genere femminile, dovuta forse alla rafforzata consapevolezza della donna dei suoi diritti e del suo valore all’interno della società, cambiamento che forse comporta un approccio diverso nel rapporto a due a cui l’uomo non era preparato – e pensare che di tempo ne ha avuto –  abituato a considerare l’altro sesso come un’appendice del suo ruolo dominante.

I fatti quotidiani ci dicono che i crimini contro la violenza donne sono in ascesa, spalleggiati da pene poco severe e ridicole attenuanti in base ai contesti in cui si svolgono. Stiamo vivendo un ritorno ai periodi più bui della storia, con l’uomo abbruttito, in cui non esiste traccia di evoluzione, né culturale né umana. L’impressione è che si stia cercando di rimettere le donne dietro le sbarre, il che denoterebbe un’involuzione sociale. Chi non ricorda l’ignominia dei fatti di Colonia, con le raccomandazioni della Rekel alle donne: “evitate i luoghi a rischio, concerti, momenti di aggregazione, evitate di uscire di notte, di andare a ballare…”, quasi che la colpa sia della donna che – udite udite! – pretende di vivere la sua vita con la stessa naturalezza dell’altro sesso.

Non sarebbe stato più naturale ammonire gli uomini dal non cadere in comportamenti scorretti o criminali, per non incorrere in pene severe?

Possiamo ancora parlare di sterili, per quanto agghiaccianti statistiche; da gennaio 2015, Telefono Rosa: almeno 8856 donne sono state vittime di violenza e 1261 di stalking, ma va tenuto presente che il 90% delle donne non denuncia.

Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, lancia un appello al governo:

Quante ancora ne devono morire perché il Governo si renda conto che le risorse economiche, i mezzi e le attività di contrasto alla violenza di genere sono del tutto insufficienti? Quante donne, ragazze, madri, figlie, sorelle, amiche dobbiamo vedere massacrate da ex, diventati mostri e assassini, prima che vengano prese decisioni e attuate politiche ‘attive’ idonee ad un problema sociale enorme come quello della violenza sulle donne?

Il IV rapporto del comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali denuncia forti preoccupazioni su diversi “ritardi” italiani affermando che le leggi sulla violenza contro le donne sono in linea con gli standard europei, ma le tutele effettive non stanno al passo. È questa in sintesi la bacchettata data all’Italia dall’Onu, nelle osservazioni finali formulate nel quarto rapporto periodico (E/C.12/ITA/CO/5) pubblicato nei mesi scorsi.

Le Nazioni Unite manifestano serie preoccupazioni sul dilagare della violenza di genere, che non è dovuta ad una carenza di disciplina, in quanto è nel rispetto delle linee guida internazionali delle norme CEDU e risulta anche rafforzata dalla recente legge sul “femminicidio” (D.L. n. 93/2013 convertito in L. n. 119/2013).

La vera carenza riguarda, piuttosto, secondo l’Onu, l’effettiva applicazione delle misure a tutela delle donne. Le vittime di violenza, sia fisica che sessuale, perpetrata soprattutto dai partner o dagli ex partner infatti, stando alla recente indagine effettuata dall’Istat e dal Ministero, ammontano a quasi 7 milioni e pur se negli ultimi 5 anni il dato è sceso dal 13,3% all’11,3%, il numero rimane preoccupante, tanto da spingere l’Onu a lanciare un monito al nostro Paese al fine di assicurare effettiva protezione alle vittime.

Il prossimo appuntamento è fissato per il 2020, sperando che l’Italia fino ad allora arrivi più preparata.

Ecco: quanto orrore ancora sulla pelle delle donne che si battono il petto per aver generato una malvagia e stolta semenza? Povere donne vittime cento volte, che siano donne o siano madri. Ogni volta che una donna viene uccisa tutti noi perdiamo la naturale simbiosi che abbiamo con la Dea Madre. Ritornare alla Terra non sarà facile ma allontanarcene sarà la nostra distruzione.

E ancora svegliarci pensando che Colonia sia stata una svista di questa storia infinita, l’incubo in cui non tornare. Privi di libertà non andremo lontano.

“La salvezza del mondo è nell’elevazione della donna. Se non elevate la donna o se lei non eleva se stessa non si avrà la salvezza” Peter Deunov

Testo Maria Teresa Infante
* Dipinto dell’artista Dino Bilancia

 

2 Replies to “SOS violenza donne”

  1. patrizio ventura ha detto:

    Leggo queste tue parole e come sempre, resto sgomento, di fronte a questa disumana piaga. Per quel che posso, sono sarò sempre al vostro fianco, ben sapendo del poco che posso. Vorrei, invece, che dei veri uomini di governo e di legge, facessero il loro dovere sino in fondo e quando si presentano davanti ad un publico, la smettessero di riassumere, come fosse un compitino, l’ovvio, ma che dicessero cosa e come fare, dando delle precise scadenze di tempo per eseguire ciò che la legge detta e il braccio compie, con severità e seriamente. Non voglio che questo tuo grido, che poi è quello di tutte voi donne, rimanga la solita voce nel deserto dei sentimenti e insegua inutilmente chi, vedi governanti, continua a fuggire, con la becera illusione che le loro mogli, figlie e sorelle, siano esenti da questa ignobile ferocia. Gl i ignoranti e i beoti sono molto più vicini a noi di quanto si crede, è ora di svegliarci tutti, è ora di non lascirvi più così sole alla mercè dei giornalieri mostri. Grazie Maria Teresa, grazie per l’esempio che dai e per la forza che ci metti in questa lotta contro gli ignobili che vi seviziani e gli ignobili che non fanno nulla per difendervi.

  2. Maria Teresa Infante ha detto:

    Dico sempre che la goccia è un elemento fondamentale, la goccia scava solchi nella roccia a lungo andare, senza la goccia non ci sarebbe mare; se avessimo tante gocce come Patrizio forse questa articolo non sarebbe stato stato scritto; forse tanti Patrizio avrebbe reso il genere umano più degno del suo titolo. Possiamo solo sperare nelle future generazioni ma dobbiamo essere noi a prepararle ed educarle fin da ora, abbiamo tanto lavoro da fare!
    Grazie infinite per l’attenzione Patrizio ma soprattutto per l’acuta sensibilità e la grande interiorità

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