Crisi economica

Economia & Finanza

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L’economia nazionale resta una sorvegliata speciale. Con un PIL di poco superiore al+1,5% e con una contrattura della richiesta a fronte di una possibile lievitazione dell’offerta. Con questo quadro, non positivo ma reale, spicca anche la nostra posizione in Euro Zona.

Sarebbe opportuno, quindi, cercare le vere cause di quest’Italia del malessere inserita in un’Europa che intende giocare un ruolo meno circoscritto a livello mondiale. Il solo fatto che l’Euro Zona continui ad ampliarsi, forse senza reali garanzie per i nuovi entrati, la dice lunga su una serie di speculazioni nelle quali la nostra economia si trova invischiata senza apprezzabili vantaggi. Almeno al presente. Dopo più di dodici anni dal varo dell’Euro, nonostante la deflazione, stavamo meglio nel secolo scorso.

Chi rimpiange la Lira non è più una sparuta minoranza e c’è chi guarda alla Gran Bretagna come al Paese di una diversa Europa. L’importante, ora, è evitare di confondere la stallo politico con quell’economico. Le due realtà, pur coesistendo, hanno matrici differenti. Come diverse dovrebbero essere le “cure” per salvare capra e cavoli. Non è più possibile, né auspicabile, tornare agli accordi economici di settore che non tengono conto della globalizzazione di una situazione che può avere un suo carico se ribaltata a livello internazionale. L’incertezza è figlia della sfiducia e quest’ultima trova le sue origini nelle pastoie politiche che continuano ad avere l’onore della cronaca.

 E’ il sistema che ha da mutare. Come e quando lo stabilirà il Popolo italiano attraverso un voto politico responsabile e supportato da una legge elettorale che non consenta più giochi di prestigio in un Paese dove le illusioni già hanno occupato uno spazio che va ben oltre le più ottimistiche previsioni. Quando abbiamo cominciato ad analizzare la combinazione politica ed economia, il motto che andava per la maggiore era: ” Chi non chiede niente non vale niente”. Ora, se il “Rosatellum” manterrà la sua struttura, il detto potrebbe avere ancora una sua logica. Anche se siamo consci che solo le parole non andranno a correggere i motivi della crisi che è soprattutto economica.

Giorgio Brignola

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