Speciale eccellenze dell’Alta Murgia: Domenico Ardino

Puglia

Di

di Gianni MercadanteDomenico Ardino un pioniere dell’e-commerce nell’area murgiana.

Da operaio ad imprenditore con una camaleontica escalation di obiettivi e di successi. Un cavallo da corsa che non conosce ostacoli. Con una grande voglia di fare; dove per gli altri è impossibile, per lui tutto è possibile, realizzabile. Tecnicismo digitale e burocrazia, per lui sono piste battute e superate brillantemente, come un atleta olimpico.

Questa introduzione serve per capire in breve la figura  del personaggio, di cui segue la presentazione. La sua storia entra a pieno titolo tra le eccellenze dell’Alta Murgia, dove sono nati con orgoglio i self-made-man. Un pioniere dell’e-Commerce che gli sta dando molte soddisfazioni, a dispetto dei suoi detrattori.

Domenico Ardino, classe 1980, nasce in una famiglia modesta.

Appena 17enne il giovane Domenico viene assunto presso il Gruppo santermano, la cui collaborazione è interrotta dopo 18 mesi con la notifica del servizio di leva. E’ costretto purtroppo a chiedere un periodo di aspettativa per assolvere il servizio militare.

Al ritorno, decide insieme alla famiglia di licenziarsi dalla Natuzzi e di aprire un laboratorio come contoterzista per la stessa azienda.

Passano sei anni e all’orizzonte si delinea una grave crisi che investirà dopo il 2006 l’intero comparto del mobile imbottito. Un effetto domino che falcidia centinaia di piccole e medie aziende, notevolmente fragili per il loro carattere strutturale. Dopo questo tsunami devastante, l’ossatura produttiva ed economica del territorio del Distretto del salotto è impoverita. Bisogna rimboccarsi le maniche e trovare nuove soluzioni per riprendersi da quella emorragia inarrestabile.

E’ evidente che il suo  laboratorio è il primo ad essere spazzato via da quel fenomeno, perché Natuzzi chiude il rapporto di lavoro in conto terzi.

Così comincia un’altra avventura. Con la chiusura del laboratorio, in cui collaborava anche il fratello, gli resta in dotazione una vecchia Fiat 600. Dopo aver valutato la situazione del momento, decide di operare come rappresentante del settore.

Un giorno, mentre era in viaggio di lavoro, dalla radio della sua auto sente parlare di e-Commerce, il cui tema lo attrae fortemente e che sembra possa calzare bene per la sua attività al momento precaria. Ritornato a casa, contatta un informatico che gli propone il sito SALOTTIWEB.IT.  E’ l’1 agosto 2008; una data che Domenico non dimenticherà mai, perché fa parte di una prima tappa.

Organizzatosi con la piattaforma online, mette in rete gli stessi modelli del suo catalogo.

Dopo un mese riceve il primo ordine da un cliente di Bologna. E’ un’emozione che Domenico Ardino non dimenticherà mai. Un brivido, come una serpentina, scuote il suo corpo.

Realizza che il progetto funziona. Ora punta a migliorare la visibilità del suo sito con altri accorgimenti telematici.

La prima cosa che gli viene in mente è di registrare la parola chiave che possa generare la visibilità del suo sito. In effetti, valutando tutte le situazioni con giri di parole, registra circa 60 domini, attraverso cui qualsiasi interessato nella ricerca di un produttore di salotti, lo incanali alla sua pagina web.

I risultati cominciano a fioccare con naturalezza dopo qualche anno raggiungendo un fatturato di oltre 500 mila Euro,  tanto che nel 2011 corona il suo sogno d’amore sposandosi con la ragazza del cuore, Maria Rosalba Lagonigro.

Nel 2011 il fatturato è raddoppiato.

La sua notorietà si diffonde per questa performance commerciale. Infatti, nel 2012 riceve una telefonata dall’emittente televisiva LA7, in cui la Redazione ha in corso un programma dal titolo “L’aria che tira”, invitandolo come ospite per illustrare, nella rubrica “Io speriamo che me la cavo”,  il suo successo in un distretto fallito. Presente anche l’allora  Ministro Fabrizio Barca e il sindacalista Raffaele Bonanni.

I chiarimenti addotti alla sua affermazione sono una bomba nazionale. Di lì a poco viene riconosciuto come un personaggio di spicco; gli giungono centinaia di telefonate di stima da ogni dove.

Anche RAI3 della Redazione di Bari lo ospita con una intervista a tutto campo condotta dal giornalista Michele Pisani.

Durante il colloquio spiega come funziona la promozione dei suoi divani, come si è inventato il futuro; non ha bisogno di magazzino, perché è   una produzione “just in time”. Insomma, infiamma il pubblico con la sua teoria, anzi con il suo nuovo sistema di fare imprenditoria. Ha buttato nel cestino il tradizionale modus operandi.

In conclusione, oggi è uno dei primi produttori a livello nazionale, ma probabilmente anche a livello internazionale, ad utilizzare una piattaforma on line nel settore dell’imbottito. i

Domenico Ardino ha rotto  un diaframma, cioè quella velata distanza tra il produttore, il rappresentante e  il mobiliere;  quest’ultima figura , anello finale nella catena commerciale che fa lievitare enormemente il prezzo al cliente.

L’impetuoso Domenico Ardino è inarrestabile. Sembra un “Roadrunner”/Velocista che non lo ferma nessuno. Vede che il distretto del salotto langue da diverso tempo, si è impaludato in un terreno pieno di impedimenti burocratici.

Nel 2014 la sua attività raggiunge una certa stabilità. Ritiene il momento di aggiornare il suo cartello commerciale inserendo nuovi prodotti.

Domenico decide di abbandonare la piattaforma originaria perché non lo soddisfa più; ne crea un’altra  più potente e molto più efficace.

Tra i suoi obiettivi risulta ancora in sospeso quello del Distretto, la cui associazione è dormiente da molto tempo. Scavando tra le macerie lasciate dal terremoto economico del 2007, scopre molte cose tutte italiane.

Punta ad allargare la rete del distretto cercando alleanze e collaborazione, in funzione di una legge regionale del 2007, in cui sono riconosciuti 18 distretti.  Propone a più aziende di entrare a far parte di un progetto, in cui nell’assemblea del febbraio 2017 viene eletto Presidente del Distretto del Divano. Ancora una volta sconvolge un sistema parassitario, che gli sembra un golpe, per aver osato sfidare vecchi tromboni falliti, perché scopre  che molti iscritti non avevano nulla a che vedere con il settore del legno-arredo. Molti di loro facevano parte di aziende  chiuse.

Dopo circa sei anni di dure battaglie burocratiche, D. Ardino raggiunge l’obiettivo costituendo il Distretto del divano, di cui attualmente è  Presidente, purtroppo osteggiato a più riprese da dirigenti regionali, in cui confluiscono 54 imprese del legno-arredo.

               

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