Un Bari in chiaro scuro tiene testa al Sassuolo ma all’ultimo secondo perde ed esce dalla competizione

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Dopo qualche sorpresa clamorosa in Tim Cup, il Bari, con la testa ancora al primato in classifica di serie B come una libellula in un prato e senza particolari cacciatori, ha percepito quell’aria di serie A che questo stadio “Mapei” di Reggio Emilia poteva fornirgli, e così è stato, in compagnia di seicento tifosi biancorossi che si son sentiti nitidi nel gelo e nella desolazione di quello stadio. L’avversario di turno è stato il Sassuolo – che oggi ha dimostrato di essere battibile assolutamente – la ex matricola terribile che ha sbaragliato squadroni posizionandosi in serie A da qualche anno ma che quest’anno sta arrancando, al punto che il suo Presidente Squinzi ha deciso per l’esonero di Bucchi e l’arruolamento in extremis di quella vecchia volpe che è Iachini, al suo esordio assoluto col Sassuolo essendo arrivato solo ieri mattina.

C’è da premettere che il Sassuolo non solo non aveva mai vinto in casa fino adesso ma, addirittura, aveva segnato solo uno striminzito gol da inizio stagione, qui, tra le “sue” mura. Ipse dixit… perché quando c’è il Bari di mezzo, con Presidenti nuovi, con giocatori nuovi, con allenatori nuovi, in epoche nuove, certe situazioni, puntualmente, vuoi per meriti degli avversari, vuoi per demeriti del Bari, vuoi per sfortuna, accadono sempre contro i biancorossi, e ci riferiamo a qualsiasi competizione, sia amichevole, sia di campionato, sia di Coppa. Insomma, riecco il Bari formato “croce rossa” già ampiamente visto e rivisto in mille occasioni, stavolta in Tim Cup. E chi ama il Bari lo sa molto bene.

Testa-coda particolare, dunque, con un ragionevole turn over. Grosso ha mandato in campo alcuni giocatori decisamente “nuovi” rispetto al solito, giocatori che, tra chiaro-scuri, han risposto bene, senza dimenticare l’esperienza e la competitività, a cominciare dal portiere De Lucia che ha difeso i pali, Capradossi, Diakite e Cassani terzetto centrale difensivo, D’Elia e Sabelli esterni di centrocampo, Basha e Salzano a centrocampo, Iocolano e Brienza alle spalle di Nenè, mentre il neo arrivato Iachini ha mandato in campo Pegolo in porta, Peluso, Acerbi, Lirola e Goldaniga in difesa, Sensi, Mazzitelli e Cassata a centrocampo, Ragusa, Falcinelli e Policano in attacco.

La prima frazione di tempo, tutt’altro che entusiasmante, si è chiusa col Sassuolo in vantaggio dopo che, fino al 15′ circa, è stato il Bari a dettare legge, quindi è stato il Sassuolo a prendere le giuste misure al cospetto di un Bari troppo sterile ed impacciato con gli “undici” mandati in campo da Grosso.

Non erano passati ancora trenta secondi ed ecco servita la prima, ed unica, occasione capitata al Bari nel corso del primo tempo su un errore di Pegolo, quando Sabelli ha provato la conclusione prontamente murata da Pegolo che, sugli sviluppi, si è immolato sulla conclusione di Iocolano.

Poi solo Sassuolo in campo, pur senza strafare, una gara svolta in modo epicureo, vale a dire ottenendo il massimo risultato col minimo sforzo, tanto che il Bari ha fatto fatica ad affacciarsi in area avversaria dando finanche l’impressione di chiudersi bene.

Il Sassuolo aveva segnato solo un gol in casa: con chi avrebbe segnato il secondo? Col Bari, of course: scocca il 35′ ed il Sassuolo, infatti, si è portato in vantaggio con Falcinelli che ha battuto De Lucia da posizione esterna, un gol subito a causa di una battuta a vuoto di Diakitè che oggi ha sbagliato moltissimo: speriamo che da gennaio se ne possa vederne un altro di giocatore.

Poi il Bari ha ricominciato ad alzare il proprio baricentro di quei dieci-venti metri, così come ha urlato Grosso dalla panchina ma in modo inefficace.

Secondo tempo: al 2′ il Bari è riuscito pure a pareggiare con Nenè su cross preciso di Sabelli, ma il guardialinee aveva alzato la bandierina perché lo stesso Nenè è risultato di poco in fuori gioco.

Al 3′ bella azione tra Falcinelli e Ragusa che, girandosi, ha messo a terra il pallone e poi ha tirato verso De Lucia il quale ha parato col piede.

Si rivede dopo due anni Kozac al 13′ al posto di D’Elia e così la squadra cambia modulo tornando in quattro in difesa con Capradossi e Diakitè, e Cassani con Sabelli terzini, Iocolano insieme a Basha è arretrato sulla linea del centrocampo, e Brienza dietro Nenè e Kozac.

Al 17′ il Bari vede materializzarsi la profusione di gioco che fino adesso aveva mostrato: l’arbitro Pillitteri, infatti, ha concesso un calcio di rigore per un fallo di mano di Sensi, rigore realizzato da Nenè che ha fatto tornare in parità l’incontro.

E allora Iachini, che ci tiene a partire bene la sua “storia” sassolese, fa entrare Berardi al posto di Ragusa. Ma è sempre il Bari a crederci e a prendere coraggio senza, tuttavia, rendersi mai pericoloso anche se pure il Sassuolo sembra essere calato psicologicamente.

Al 23′ Iachini cambia ancora le carte in gioco per cercare il guizzo vincente, facendo entrare Missiroli per Mazzitelli ma è il Bari, al 35′, a rendersi pericoloso con Kozac che si invola sulla destra superando un avversario, crossa al centro per Nenè che anticipa l’avversario tirando di poco fuori.

E a nulla servirà il cambio di Grosso tra Greco, al suo esordio col Bari, e Iocolano.

Al 41′ Grosso fa entrare anche Scalera, anch’egli al suo esordio, per uno sfinito Sabelli che si è comportato molto bene.

E quando mancavano sessanta secondi alla fine della gara che di lì a poco avrebbero previsto i tempi supplementari, ecco il primo vagito del colpo finale da parte del Sassuolo con una gran girata di Berardi sulla quale De Lucia si supera con una grande parata.

E all’ultimo secondo dei tre minuti di recupero concessi, Politano tira fuori dal cilindro un tiro potente dalla distanza sul quale, stavolta, De Luca nulla può fare: bel gol non c’è che dire, ma è il gol che punisce il Bari oltre misura. Peccato, magari quelle due sostituzioni finali potevano essere gestite meglio con, ad esempio, Galano e Anderson, due ragazzi freschi che, al cospetto di quel Sassuolo, forse avrebbero potuto fare di più. Ma è inutile fare considerazioni. La verità è che il Bari ha perso e basta dimostrando, probabilmente, di tenere più a Chiavari che alla Coppa.

Per Brienza & C., dunque, appuntamento con Masiello rinviato a data da destinarsi. Il Bari esce dalla competizione di Coppa così saprà gestire meglio il suo campionato che prevede la promozione in serie A.

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