Lecce blindata: sfila la protesta No Tap

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Manifestazione pacifica tra imponenti misure di sicurezza.

LECCE – Qualche migliaio di persone (5.000 secondo gli organizzatori) hanno preso parte al corteo che si è svolto nel pomeriggio di oggi a Lecce, contro la realizzazione a San Foca di Melendugno del terminale della Tap, il gasdotto che dovrebbe consentire l’afflusso di gas naturale dal Mar Caspio (Azerbaigian) in Italia e in Europa.

La manifestazione, autorizzata dalla Questura, è stata promossa dalla rete di associazioni e movimenti impegnate contro la Tap, nell’ambito di una mobilitazione a livello nazionale che intende simbolicamente avvicinare il Salento con la Valsusa, teatro del contestato cantiere Tav, “contro la militarizzazione dei territorio, per la loro tutela, per il benessere delle comunità“.

Il corteo, partito da Porta Napoli, si è concluso a Piazza Libertini intorno alle 19, attraversando le strade del centro cittadino, affollate per il tradizionale shopping natalizio. Alla manifestazione non hanno partecipato rappresentati di partiti o movimenti politici.

Tra cori, striscioni e bandiere, i promotori della manifestazione, alla testa del corteo, megafono in mano, hanno rivendicato con forza le ragioni della loro protesta. Contestano non solo la scelta dell’approdo del gasdotto, ma la realizzazione dell’opera stessa, ritenuta inutile e dannosa per tutto il territorio salentino. Sotto accusa anche partiti, istituzioni e forze di polizia, soprattutto dopo il provvedimento dei giorni scorsi, che ha interdetto a chiunque (esclusi i residenti) l’ingresso nella zona interessata dai lavori, nel comune di Melendugno.

A parte un piccolo momento di tensione nella parte finale, il corteo si è svolto senza incidenti  e con grande partecipazione dei cittadini, tra misure di sicurezza davvero imponenti. Chiuse al traffico tutte le strade attraversate dalla manifestazione, con ulteriori limiti alla circolazione per le altre zone limitrofe. Impiegati 150 agenti di polizia, che hanno “accompagnato” lungo tutto il percorso i manifestanti, presidiati anche da un elicottero.  

Misure “esagerate e provocatorie”, secondo gli organizzatori, disposte per scoraggiare la gente a partecipare pacificamente al corteo. Assolutamente necessarie, invece, per il comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza, che temeva la presenza di “infiltrati” e possibili pericoli per l’ordine pubblico, anche per la concomitanza con il giorno di festa. A tal proposito, in mattinata quattro persone provenienti da Roma e Bologna erano state portate in questura dopo essere state fermate nel territorio di Vernole. Per tre di loro sarebbe scattato il foglio di via dal territorio di Melendugno e Lecce.

Previsto per domani mattina un altro corteo di potesta, questa volta a San Foca, a poca distanza dalla “zona rossa” del cantiere Tap.

Giuseppe Nuzzo

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