Iran: Casa Bianca, sostegno a diritto espressione, ascoltare voci popolo

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Le voci del popolo iraniano “devono essere ascoltate”. E’ quanto ha affermato la Casa Bianca in una nota, a proposito delle manifestazioni di in Iran, dove da quattro giorni migliaia di persone scendono in piazza in molte città per protestare contro la corruzione, l’aumento del costo della vita e le politiche del governo nella regione. “Sosteniamo il diritto del popolo ad esprimersi pacificamente – prosegue la nota della Casa Bianca, che già due giorni fa aveva esortato il governo di Teheran “a rispettare i diritti” dei manifestanti, “il mondo vi guarda” – Incoraggiamo tutte le parti a proteggere questo diritto fondamentale all’espressione pacifica e ad evitare qualsiasi azione che contribuisca alla censura”. Il bilancio degli incidenti di ieri nelle varie manifestazioni è di due morti nella città di Dorud e di cento arresti e di 12 feriti tra gli agenti di polizia ad Arak, a sud di Teheran. 

Dando la sua prima reazione pubblica alle proteste, il presidente dell’Iran Hassan Rohani ha detto che gli iraniani hanno il diritto di protestare e criticare le autorità, ma, ha avvertito, secondo i media ufficiali: “Il governo non mostrerà tolleranza per chi danneggia le proprietà pubbliche, viola l’ordine pubblico e crea disordini”. “Le persone sono assolutamente libere di criticare il governo e le proteste, ma le loro proteste dovrebbero essere tali da migliorare la situazione nel Paese e la loro vita”, ha sottolineato Rohani. “La critica è diversa dalla violenza e dal danneggiamento della proprietà pubblica”, ha affermato. 

Quarto giorno di manifestazioni di piazza in Iran. Iniziate per protesta contro il carovita e un’economia che stenta a decollare – soprattutto per la gente comune, nonostante la revoca delle sanzioni dopo l’accordo con la comunita’ internazionale sul nucleare -, poi trasformatesi in dimostrazioni anti-governative e contro la corruzione del regime. Negli scontri della notte scorsa almeno due persone sono morte a Doroud, nel Lorestan. Sei le vittime secondo altre fonti, non ufficiali. Nella sola Teheran inoltre sono stati arrestati 200 manifestanti, alcuni dei quali gia’ rilasciati, e una quarantina di leader della protesta, accusati di aver organizzato “manifestazioni illegali” e di aver danneggiato proprieta’ pubbliche, ha reso noto il vicegovernatore della capitale Nasser Bakht.

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