“No a nomine assessorili per diritti ereditari”

Puglia

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Una nota del vicepresidente del Consiglio regionale Peppino Longo. 
“Uno Stato non è veramente democratico se non è a servizio dell’uomo, se non ha come fine supremo la dignità, la libertà, l’autonomia della persona umana, se non è rispettoso di quelle formazioni sociali nelle quali la persona umana liberamente si svolge e nelle quali essa integra la propria personalità.” Sono le parole che Aldo Moro pronunciò in Assemblea Plenaria il 13 aprile 1947. Parole, insegnamenti ignorati completamente dalla segreteria dell’Udc Puglia, che con la sua inconcludenza, anzi con la sua totale incapacità a concludere qualcosa è riuscita a creare il pasticcio dell’assessorato regionale per eredità dovuta, con Salvatore Ruggeri che subentra al Welfare al compianto cognato Totò Negro. Dopo mesi senza alcun direttivo, senza alcuna riunione del Gruppo, ecco i risultati imbarazzanti che gettano un’ombra, peraltro in un momento delicato, sull’amministrazione della Regione. Personalmente valuterò attentamente queste larghissime ma inutili intese in salsa pugliese e a breve prenderò le mie decisioni. In un panorama politico nazionale e locale così frastagliato e incerto, resto convinto che solo l’unità d’intenti tra forze moderate, progressiste e riformiste avesse potuto ridare quella spinta propulsiva a una condivisione programmatica in grado di rendere concreta l’opera di governo e la necessaria stabilità ai Comuni e alla Regione. Unità d’intenti che dal capogruppo alla segreteria è mancata del tutto

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