Pollino: L’archeologia dei mulini nella Valle del Frido

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Un libro di Mario Severini rievoca la storia dell’opificio di Mezzana del Principe San Severino di Bisignano 

Basta risalire lungo gli innumerevoli e cristallini torrenti che dal Pollino scendono al Sinni per riscoprire tracce, resti, edifici spesso abbandonati di quelle meravigliose macchine idrauliche che per più di due secoli hanno segnato la vita economica e sociale della Valle.

E’ possibile ritrovarli al termine di lungi e stretti sentieri, con la ruota ormai ferma da anni, il canale invaso dalla vegetazione a raccontarci di un vivere più tranquillo, lento e silenzioso e per il quale spesso si prova rimpianto.

Oggi l’archeologia industriale, insieme ad apposite associazioni e ad appassionati del settore, è diventata ovunque uno strumento indispensabile di ricerca storico/architettonica e di iniziative di recupero per evitare che i mulini e le altre vecchie fabbriche vengano distrutte dall’incuria degli uomini e dello scorrere inesorabile del tempo.

L’architetto Mario Severini non si è sottratto a questa sfida, anzi vi si è immerso con passione e rigore scientifico e metodologico.

Il suo lavoro di ricerca si è concentrato su uno dei complessi “industriali” più importanti dell’area e propone un viaggio nel tempo alla ricerca e alla scoperta dei mulini ad acqua nella Valle del Frido: una storia che volge al termine, ma che ha avuto come tutte le storie anche un inizio.

Il libro prende spunto da un intervento voluto dall’Amministrazione Comunale di San Severino Lucano che prevede la ristrutturazione dell’opificio di Mezzana e la realizzazione di un centro per il monitoraggio della qualità delle acque del torrente Frido e l’istituzione di un museo di archeologia industriale.

Il mulino è situato nella zona alta del comprensorio idrografico, nella parte interna dell’ansa tra il fiume Frido e il torrente Salice. Intorno ad esso ha ruotato per secoli l’economia del circondario, grazie alla gualchiera (filanda) e alla manifattura della lana, alla molitura del grano e dei cereali, alla lavorazione dei tronchi di abete bianco provenienti dai boschi del Pollino.

Le fonti storiche consultate dall’autore, testimoniano che l’opificio era già in uso come gualchiera dal 1660. Fu di proprietà del Principe San Severino di Bisignano (che lo aveva avuto in possedimento con la Contea di Chiaromonte) e si trovava a sud del Casale di San Severino in prossimità delle pendici del massiccio, dove il Principe possedeva una difesa riservata al pascolo dei suoi animali chiamata “Mezzana” (che solo nel 1813 passò a far parte del Comune di San Severino Lucano)

Lo stabilimento nei secoli successivi ebbe vita parecchio travagliata e fu oggetto di innumerevoli controversie e dispute storico-feudiali.  Nel 1877 l’intera zona con i fabbricati annessi fu acquistata da Gennaro Iannarelli, personaggio alquanto contraddittorio, che rivestì un ruolo importante nella lotta al brigantaggio post-unitario, e che impiantò nell’opificio la “segheria meccanica”.

Morto il Capitano Iannarelli il 25-5-1892, il complesso passò agli eredi i quali, non potendone garantire il buon andamento, lo cedettero in affitto alla famiglia Calabrese – De Paola, ma un evento tragico si inserisce in questo punto della storia. Tra il 25 e il 26 marzo del 1899 un terribile incendio lo distrusse.

Con notevoli disagi e difficoltà venne ricostruito, ristrutturato e tenuto in vita per tutta la prima metà del XX secolo, passando a nuovi eredi e ad altri proprietari, finché è stato acquistato dall’attuale Amministrazione Comunale di San Severino Lucano.

La chiusura definitiva della “grande fabbrica” è avvenuta intorno agli anni 60-70 e con essa si è sicuramente persa “una florida attività in armonia con l’ambiente” che faceva di quest’area una delle più attive, ricche e produttive della Valle, nonché un’oasi di benessere e di richiamo per tante maestranze lavorative qualificate e non.

Servirà oggi la storia dei nostri mulini a smuovere qualcosa… a stimolare nuove energie imprenditoriali e un rapporto più equilibrato e consapevole con i nostro territorio?

Mario Severini, Il Mulino di Mezzana sul Pollino del Principe San Severino di Bisignano (tra storia e architettura),  Antonio Capuano Editore, Francavilla Sul Sinni, p.199, Euro 15,00 

Maria Pina Ciancio

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