Elezioni Lazio; Pirozzi: “Nessuno può obbligarmi a fare un passo indietro

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Berlusconi? Avevamo un appuntamento fissato la settimana scorsa, ma l’ha rinviato a data da destinarsi. Minacce? Mi dispiace solo perché ho dei figli piccoli. Stanno cercando di mettermi in difficoltà anche come sindaco, ma io non sono un coglione” 

Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato governatore del Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. 

In merito alle minacce ricevute. “Ho sporto denuncia –ha dichiarato Pirozzi-. Ringrazio la sensibilità della questura di Rieti che si è attivata immediatamente. Mi hanno insultato tutti, conservo agli atti tutto quello che è stato detto in questo periodo. Io non rispondo perché se rispondi alle provocazioni scadi, ognuno risponderà alla propria coscienza di quello che afferma. Io ho le spalle larghe, mi dispiace solo perché ho dei figli piccoli. A breve scopriremo chi c’è dietro questa persona che mi ha minacciato e magari ne usciranno delle belle”.

Riguardo le elezioni nel Lazio. “Meloni chiede un mio passo indietro? Nessuno può obbligarmi a farlo, a meno che non c’è una legge nuova che è una legge divina –ha affermato Pirozzi-. Ho la sensazione che in questo momento, a parte me, ci si stia occupando poco delle problematiche della regione Lazio. Non vedo proposte, il dibattito è fermo sul nome del candidato. Anche come sindaco stanno cercando di mettermi in difficoltà. Ho chiesto dei sopralluoghi sui territori in cui andranno ad abitare le persone di Amatrice che hanno perso la casa e questo era un mio dovere, invece è stato visto come un intervento di lesa maestà. Il fatto che io sia una persona corretta non significa che sia un coglione, a tempo debito tirerò fuori tutto. Forse c’è preoccupazione per gli interessi che potrei andare a toccare. Io sono libero, se libero significa fare gli interessi dei cittadini. Leggo sondaggi, contro sondaggi, che sono quelli ufficiali pubblicati sul sito del Ministero degli interni, ma io il sondaggio giornaliero ce l’ho quando vado in mezzo alla gente e ho buoni riscontri”. 

Presentazione della lista in Senato. “Non l’ho presentata io, l’hanno presentata i comitati –ha chiarito Pirozzi-. E’ chiaro che se ci sarà una convergenza sul mio nome per correttezza la ritirerò. Se invece non avrò l’appoggio di alcuna forza politica, presenterò dei candidati miei”. 

Contatti con Forza Italia. “Io la settimana passata sono andato da Antonio Tajani –ha rivelato Pirozzi-. Eravamo rimasti che la sera successiva avrei dovuto parlare con Berlusconi, ma questo appuntamento è stato rinviato a data da destinarsi. Da parte mia c’è stata sempre la massima disponibilità a parlare con tutti. Quello che era un appuntamento stabilito e confermato, non è stato più fissato, questo spiega molte cose. Qualcuno mi ha apostrofato come montanaro, pecoraro, sono orgoglioso di esserlo. Sono gli enti di prossimità quelli che incidono davvero sulla vita dei cittadini, lo Stato incide poco”. 

Sulla polemica riguardo le mamme. “Sono straordinari alcuni giornali schierati che strumentalizzano le cose –ha dichiarato Pirozzi-. Nel video si capisce benissimo quello che volevo dire e cioè che prima il fatto che una donna andasse a lavorare era una libera scelta, adesso è diventato un obbligo. E ho parlato di un monte ore pagato dalla Regione per permettere alle mamme di stare con i figli. Non ho mai detto che le donne non debbano lavorare. E’ gente di bassa lega quella che scrive certe cose”. 

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