Ha 12 anni ed è stato pestato con calci e pugni, in classe, davanti al professore che non si è accorto di nulla. La vittima ha riportato un trauma cranico e le costole incrinate ma per la scuola non era successo niente di grave fino a quando il padre del 12enne ha denunciato tutto alle forze dell’ordine facendo aprire un’inchiesta alla Procura di Lodi. Ora il papà ha deciso di raccontare tutto al Corriere.it specificando che il figlio non sarebbe stato difeso dalla scuola, che il bullo è ancora in classe con la vittima e che forse hanno paura dell’aggressore. “L’hanno sospeso per tre giorni in concomitanza con le vacanze dei Natale e forse solo perché avevamo presentato denuncia” ha dichiarato il padre.

E c’è di più: l’aggressore sarebbe “il figlio di una famiglia di prepotenti, nota alle forze dell’ordine”: “Capita che nelle piccole comunità dei personaggi si “impongano” con la cattiveria e l’hanno sempre vinta. Nessuno vuole mettersi contro, tirare a campare facendosi i fatti propri.. Ma possono dei professori subire e inchinarsi? Si dice, e le voci sono parecchie, che quel 15enne giri con un tirapugni. Lo ha addosso anche in classe. E si dice che ci siano state altre vittime ma che, sempre per paura, i genitori tacciano”. Una situazione di paura e omertà che non fa bene né alle vittime né alla scuola stessa.

 

Secondo il racconto di questo padre, l’aggressione sarebbe scattata quando suo figlio avrebbe segnalato al professore che il “bullo si trova preparando una canna”. Poi il pestaggio.