L’arte del governare

Politica

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La percezione di cambiare “politica” c’è. Di fatto, però, qualsiasi innovazione avrebbe bisogno di tempo per trovare la sua concreta attuazione. Soprattutto, col PD la regola non cambierà. La Legislatura sarà ancora in salita. La squadra che ci governerà è ancora “in pectore”. L’economia nazionale e la situazione sociale non consentono interventi miracolistici. Non sappiamo se il prossimo Esecutivo resterà in carica sino alla fine del suo naturale mandato. La politica continuerà a vincolare gli uomini. Con le strategie che conosciamo, il futuro Primo Ministro si muoverà su un fronte da comporre volta per volta.

 Dati i tempi, è meglio non sgarrate. L’hanno capito tutti. Finalmente, si dovrebbero picconare i tanti, privilegi di casta. IL “vecchio”dovrebbe, presto, andare in pensione e il “nuovo” potrebbe farsi spazio nei meandri di una politica da “innovare”. Anche sul fronte delle Alleanze, i nostri dubbi restano ancora tutti.

La politica, che è anche strategia di comportamento, ci ha dimostrato che chi non si adegua è tagliato, inesorabilmente, fuori. Del resto, è impossibile identificare un’univoca matrice della futura compagine politica. Tutti buoni, per la carità ma indispensabile nessuno.

 Per la prima volta nella storia della Repubblica, non è possibile fare dei raffronti politici col passato. Essendo cambiati i rapporti tra gli uomini e i partiti, il nostro futuro resta da scoprire giorno per giorno. Insomma, la “fiducia” si deve meritare sul campo e non dipenderà più da accordi con le segreterie delle formazioni politiche “alleate”.

Sembra, ma non è solo una nostra impressione, che si cerchi una politica che consenta d’andare oltre gli obiettivi di un accordo tutt’altro che granitico. Il tutto fa parte di una necessità scaturita da una situazione che, se non contenuta, avrebbe provocato altri problemi al Paese. Accanto ai provvedimenti economici, restano da attuare le riforme  sociali che giudichiamo inderogabili per essere al passo con l’incalzare di tempi nuovi e con le necessità nazionali. Se governare è un’”arte”, tra poche settimane vedremo il comportamento dei politici chiamati a spartirsi il Potere Esecutivo nazionale.

Giorgio Brignola

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