È morta Michiko Ishimure

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La scrittrice giapponese Michiko Ishimure, che con i suoi libri ha contribuito a formare la coscienza critica nipponica sui temi ambientali e ha denunciato immani disastri industriali nella sua patria, è morta oggi a Kumamoto all’età di 90 anni per le complicazioni del morbo di Parkinson di cui soffriva da tempo.

Per quasi mezzo secolo l’autrice, nata l’11 marzo 1927, è stata la voce più significativa della cosiddetta letteratura giapponese ambientale. Con il libro “Il paradiso nel mare del dolore” (1969) Ishimure ha raccontato per prima il disastro ambientale di Minamata, causato dal mercurio metile e da altri rifiuti industriali tossici scaricati dalla Corporation Chisso nel mare antistante il porto della città.

La sindrome neurologica invalidante ha cominciato a comparire a metà degli anni ’50, ma ha visto un’attenzione diffusa solo nel 1960, grazie agli sforzi di residenti locali e attivisti. Con il suo libro, la scrittrice ha svolto un ruolo importante nell’avvertire il pubblico del disastro e delle sue conseguenze terribili.

Ishimure intreccia racconti personali di incontri con le vittime della malattia, citazioni da relazioni scientifiche, evocazioni poetiche del paesaggio, e ricostruzioni folcloriche di una cultura locale devastata dalla modernità industriale.

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